Pianti sommessi.

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"Harry,che guardi?"

Harry chiuse con un gesto secco lo schermo del portatile,poi si girò verso Louis e inghiottì un po' di saliva.

"Niente"

"Perché non riesco a crederti?"chiese il liscio,mentre con passi affrettati si dirigeva verso l'altro ragazzo.Aprì il computer e boccheggiò alla vista degli insulti.

"Oh"sussurró.Ricaricò la schermata delle notifiche e trovò altre parole maligne,quindi chiuse la pagina di Google e rimase a fissare il desktop.

Harry si mosse a disagio sulla sedia,poi chiese a Louis se andasse tutto bene.

"Sì,va tutto bene"rispose quello.
"Sono abituato,non tutti possono accettare le opinioni altrui.Mi dispiace solo che tu l'abbia dovuto scoprire".

Harry lo guardò dubbioso,mordicchiandosi il labbro inferiore.

"Puoi parlarmene se vuoi"cercò di consolarlo"ti ascolterò sicuramente, ma non so se riuscirò ad aiutarti".

Louis si aprì in un sorriso"Aiutarmi in cosa?"

"In..."il riccio scosse la testa"niente"

Louis annuì,poi si accomodò sul letto matrimoniale alle spalle di Harry.Lisciò leggermente le coperte,poi poggiò le braccia sulle cosce e guardo davanti a sè.Il riccio,di fronte a lui,sentì minuscole gocce di sudore scivolargli sulle tempie,segno della sua agitazione.
Aveva mille domande da porre a Tomlinson,ma possedeva poco coraggio per aprire bocca e pronunciare una frase di senso compiuto.Ogni volta che scostava le labbra,alla ricerca delle parole giuste,si trovava subito a boccheggiare e a ritirarsi in uno sguardo assente.

Eppure il suo batticuore stava aumentando a dismisura,provando il suo bisogno di sapere.
Voleva conoscerlo.
Voleva conoscere Louis.

Voleva sapere il motivo dei suoi occhi leggermente smunti,del perché stesse scrivendo un libro,come mai la sua vita fosse così disordinata e vissuta alla giornata.

"Non puoi aiutare una persona come me"

Quel silenzio tagliente fu interrotto da Louis con amarezza.Il riccio alzò tempestivamente la testa,guardando il ragazzo con occhi sbarrati.Il blocco alla gola sembrava improvvisamente sparito;il ragazzo non era completamente cosciente delle sue azioni.
Lui voleva solo aiutarlo,d'altronde.Tutti possono aiutare tutti.
In qualche modo,ognuno può essere felice no?

"Che diavolo stai dicendo?Certo che posso aiutarti!Quegli insulti sono dettati dalla gelosia,perché tu hai avuto il coraggio di fare qualcosa che gli altri non riescono!
Hai rivelato la tua sessualità,da quanto ho capito.
Sentimi,non devi dare retta a loro.Non sanno quello che dicono,non san-"

"Però io lo so.So che tutto quelle che scrivono sono cavolate,comprendo tutto quello che hai detto tu.
E ne ero a conoscenza anche prima.
Solo che..."Louis sospirò,poi fece scorrere le dita in mezzo ai capelli color caramello"non capisco il motivo per cui tutti cerchino di aiutare il prossimo.
Voglio dire,io non ne ho bisogno.So che quelle sono tutte bugie.
Eppure tu vuoi aiutarmi.Anzi,quasi lo pretendi.
Ma io non ne ho bisogno"

Harry rimase a bocca aperta.Era la prima volta che sentiva delle parole cose motivate e serie uscire dalla bocca del ragazzo seduto sul letto.
Deglutì,poi replicò con quanta più tenacia possibile.

"Perché sono tuo amico e aiutarti e difenderti è un mio dovere"annuì.

Louis si alzò,sbuffando ma accennando un sorriso sconfitto.

"Noi non siamo amici"si diresse verso la porta della stanza e,prima di varcarla finì"siamo solo conoscenti"

Il riccio si alzò di scatto dalla sedia e prese il ragazzo per la manica,scuotendogli il braccio energeticamente e cercando di catturare il suo sguardo con gli occhi.

Books and Boots||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora