"Basta, mi arrendo".
Louis cancellò per l'ennesima volta la stessa frase, facendo scomparire le poche parole che avevano macchiato la pagina di Word.
Già da un po' il ventiduenne era frustrato,esattamente da due mesi e sei giorni.Già, era messo talmente male da spuntare le caselle del calendario.
Ormai, però, aveva perso l'ispirazione e di certo un foglio plastificato cosparso di caselle non gliel'avrebbe fatta tornare.
Non riusciva a scrivere neanche una lista della spesa degna del proprio nome.Un anno prima aveva iniziato a scrivere un libriccino, giusto per mettere alla prova le proprie capacità.All'inizio era pieno di idee, la testa che quasi scoppiava per contenerle tutte e le dita frementi per digitarle sulla tastiera del portatile.
E per dieci mesi era andata così:il ragazzo era quasi arrivato alla conclusione della storia.Ma sentiva come se mancasse qualcosa, il tassello fondamentale per far filare l'intera vicenda.
Il problema era che il tassello si rifiutava di unirsi al puzzle e vagava nella testa di Louis, alla ricerca di un punto su cui approdare.
Finora non lo aveva trovato,però.Come al solito il ragazzo spese l'intera giornata sul computer a scrivere, cancellare e corregge la stessa maledetta frase.
Brutta storia.In realtà, circa un mesetto prima, era riuscito anche a procedere di un po' di righe.Scrisse circa 10 pagine, rimanendo sveglio anche di notte per paura che quell'improvvisa illuminazione sparisse.
Infatti quella piccola ed improvvisa scintilla di genio ben presto si consumò e il ragazzo si ritrovò nuovamente a fissare la pagina vuota di Word come un demente.
Neanche il suo migliore amico Zayn riuscì a convincerlo di meritarsi una pausa, che ben presto i suoi occhi sarebbero andati a quel paese."Tanto porto già gli occhiali"gli rispose Louis.
Il ragazzo arrivò addirittura a minacciare l'amico di buttargli il computer dalla finestra, ma niente.Anzi, a partire da quel giorno Louis si chiuse ancora di più in casa."Tu hai problemi"gli aveva scritto il giorno prima Zayn, in un vano tentativo di farlo ragionare.
Ma Louis non aveva neanche risposto ,d'altronde non toccava il cellulare da circa una settimana.Era diventato quasi un vegetale.
Verso le sette di sera ,come al solito, Louis si alzò lentamente dalla sedia posta davanti alla postazione computer e, stiracchiandosi, si avvicinò alla cucina.
Scaldò l'acqua in un bollitore prima di prendere una bustina di Yorkshire tea e inserirla in una tazza.Aspettò pazientemente che l'acqua si riscaldasse per poi togliere il bollitore dal fornello con una presina e versare il liquido caldo nella tazza.Chiuse il gas, per poi avviarsi nuovamente nella sua camera.Si riaccomodò sulla sedia e riaprì il computer, per poi chiudere la pagina bianca di Word.
"Fanculo"biascicò.
Cliccò sull'icona di Google Chrome e digitò velocemente il sito che gli aveva consigliato settimane prima Zayn.
"Vedi che così conosci qualche nerd rompipalle come te"gli aveva detto, prima di battergli una pacca sulla spalla e andarsene.
"Omegle, bah"borbottó. "Spero che non ci siano solo ragazzine che come letteratura conoscono solo After, sennò torno a fissare il computer".
Digitò come interessi"Books"e selezionò la chat.Non gli andava di farsi vedere in webcam nel suo stato inquietante da gente sconosciuta.
La prima persona che incontrò fu una ragazza.E fin qui tutto okay.
Le chiese quale fosse il suo genere preferito di libri e lei rispose con un"Vienilo a scoprire a casa mia"con tanto di occhiolino.
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Books and Boots||Larry Stylinson||
Fiksi PenggemarLouis è uno scrittore che ha perso l'ispirazione da un bel po'.Dopo l'ennesimo pomeriggio passato a fissare la pagina candida di Word, decide di darci un taglio e andare su Omegle, per conoscere persone con il suo stesso interesse. È lì, per un'unic...