Divani scomodi.

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Louis trascorse il pomeriggio cercando di liberare il pavimento del salone da tutte le cartacce accumulate in due mesi.Mentre lo faceva non si capacitava di quanto fosse stato cieco nel non vedere dentro quale situazione si trovasse.
Non che frequentasse molto il suo salotto anzi, la sua vita si svolgeva prevalentemente in camera da letto, però non si aspettava di averlo ridotto in quello stato.Per fortuna che Zayn, due mesi prima, era passato a dare un'occhiata, altrimenti il liscio si sarebbe trovato a navigare nella spazzatura perennemente.

Il ragazzo finì di pulire la stanza verso le otto di sera, quando cadde esausto sul divano di pelle.Si tolse i guanti di gomma dalle mani, per poi sfilarsi gli occhiali dalla faccia e chiudere un attimo gli occhi.Aveva sempre odiato quei cosi;principalmente era per colpa loro se un Louis liceale si era costruito poche amicizie.Infatti tutti lo etichettavano come nerd, tipo di persona in cui non si rispecchiava affatto.
Certo,a lui piaceva leggere e scrivere, ma non era tipo da passare l'intera giornata sui libri di scuola e non aveva mai svolto compiti extra in vita sua.Era uno studente nella media, con voti alti e bassi e un carisma non indifferente.
Però, per sfortuna, la sua timidezza vinceva su questa caratteristica e quindi Louis non riusciva mai a "sfoggiarla".

Il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri, ricordandosi dei crampi allo stomaco che lo avevano sorpreso un'ora prima.Si era accorto solo in quel momento,infatti, di non aver consumato nemmeno uno spuntino durante il pomeriggio, perciò il suo stomaco era dolorante dalla fame.

Quindi si alzò dalla comoda seduta e si avviò verso la cucina.Prese gli ingredienti per preparare un panino,poi lo mangiò-naturalmente facendo cadere le briciole sul pavimento-.
Una volta finito decise di farsi una rapida doccia, poi tornò davanti al computer.
Non si era di certo scordato, infatti,della promessa che aveva stretto con Harry:i due ragazzi dovevano collegarsi su Omegle verso le nove per conversare e staccare le loro menti dal mondo esterno.

Così Louis si sedette davanti alla postazione del pc,un asciugamano a circondargli le spalle,con i capelli umidi che gli solleticavano il collo e che lui puntualmente spostava.
Il ragazzo inforcò gli occhiali,prima di digitare l'indirizzo internet di Omegle.
Si collegò subito alla chat e con una vago sorriso salutò la persona dall'altra parte.

You:ciao

Stranger:ciao,sei Louis?

You:it's me

Stranger:I was wondering if after all these years you'd like to meet

You:sei fan di adele, per caso?

Stranger:no,solo che ogni tanto mi concedo questo tipo di divertimento ;)

You:capisco...
Come va?

Stranger:sono stanco,questo lavoro mi finisce.Invece tu? tutto a posto?

You:in realtà anche io sono stanco...oggi ho dovuto sistemare il salotto(era diventato un porcile...)

Stranger:devo mandarti a case da incubo?

You:non sono ancora arrivato a questo livello, per fortuna.

Ti sembrerà una domanda personale (infatti lo è )ma come mai prima hai screditato in quel modo il tuo ragazzo?Voglio dire,tu lo ami no?

Stranger:non lo stavo screditando,stavo dicendo semplicemente la realtà che è sotto gli occhi di tutti.E no,non preoccuparti,puoi benissimo parlarmene.

Books and Boots||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora