Piatti commestibili.

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La mattina successiva Louis si svegliò presto.Non che lo avesse destato il calcio improvviso sulle caviglie da parte di Edward ...No,niente del genere.Si era solo trovato a zoppicare verso il bagno,per bagnare la parte colpita dai piedi del riccio con dell'acqua fredda.

Il ragazzo si accomodò sulla tavoletta del wc,poi aprì il rubinetto del lavandino e,aiutato da un asciugamano bagnato,si tamponò la pelle.Non aveva una ferita profonda ma,purtroppo,il ragazzo possedeva una soglia del dolore molto bassa.

Mentre il liscio era piegato verso il pavimento,Edward si era svegliato e si era diretto verso il bagno.

"Che stai facendo?"chiese,affacciandosi dalla porta.

"Buongiorno"rispose Louis"Sto solo evitando che mi venga un livido".

Edward annuì,poi disse al ragazzo che sarebbe andato a preparare la colazione.

Il liscio mugugnò una risposta,poi si alzò e seguì il riccio verso la cucina.Edward si stava guardando intorno,alla ricerca di un po' di cibo.

"Non c'è niente,è inutile che cerchi"

Louis si sedette su uno sgabello,iniziando a sfogliare una rivista buttata sul tavolo.

"Da quant'è che non fai una spesa decente?"lo riprese l'altro mentre esaminava ogni cassetto e scaffale presenti.
Louis alzò gli occhi al cielo,poi lanciò la rivista addosso al riccio.

"Che cavolo fai?"

Edward saltò,poi prese il giornale e lo tirò in testa al liscio.

"Ora siamo pari"ghignò il più basso.

"Io comunque ho fame,quindi se muovi il tuo bel culo ti posso accompagnare a fare la spesa.È un ringraziamento per avermi ospitato"

Louis annuì,prendendosi del tempo per osservare il ragazzo davanti a lui.Aveva i capelli scompigliati,lasciati lunghi-forse un tantino troppo-sulle spalle,gli occhi verdi scintillavano mentre la pelle sotto di essi era segnata dalle occhiaie.Inoltre indossava degli skinny jeans e una camicia a fantasia floreale.
Tutto sommato non era male,considerando che il liscio stava indossando i pantaloni della tuta e una felpa.Beh,si sentiva quasi uno straccione,in confronto al riccio.

Dunque si alzò dalla sedia e con passi lenti si diresse in camera da letto,seguito da un Edward saltellante, per infilarsi le scarpe.Decise di indossare delle vans nere,poi aspettò che anche l'altro ragazzo fosse pronto.Mentre attendeva recuperò il portafoglio dal cassetto e si mise a contare i soldi che aveva a disposizione e,per sua sfortuna, non erano tanti.
Infatti la situazione economica del ragazzo era molto instabile.Possedeva un lavoro part-time come dog sitter ed ultimamente nessuno lo aveva chiamato per richiedere il suo servizio ,quindi era per forza andato avanti con i suoi soli risparmi.
Però, prima di quel momento,non si era mai ritrovato con così pochi soldi.

Ripose il portafoglio nella tasca,senza accorgersi che Edward era proprio dietro di lui.

"Vuoi che pago io?"gli chiese.
Louis arrossì,non voleva che qualcuno gli facesse la carità.

"No no,sarà il mio cibo quindi lo devo pagare io"rispose,senza guardarlo in faccia.

Il riccio si morse il labbro,prima di sfilare il borsello dalla mano di Louis e infilarlo nuovamente nel cassetto.

"Pago io.Non c'è problema"

"Ma-"

Edward prese la mano del liscio e senza dire niente lo trascinò fuori di casa.

"Niente ma.E dopo passiamo dal ferramenta per questa serratura"

Louis nascose un sorriso nella manica della felpa,mentre i due si lanciavano per le scale.

Books and Boots||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora