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«Pronto!» disse mia madre al telefono.
«Dimmi, mamma.» dissi.
«Leonardo sei arrivato?»
«Si mamma, sono appena uscito dall'aeroporto e sto per chiamare un taxi.»
«Richiamami appena arrivi!» subito dopo riattaccai.
Appena arrivò il taxi mi accompagnò al college e dopo aver preso la chiave della mia stanza, presi l'ascensore e aprendo la porta vidi seduto sul letto sinistro un ragazzo (evidentemente avrò un coinquilino).
Entrai, lo salutai ma lui non mi ricambiò.
Indifferentemente cominciai a svuotare la valigia e a sistemare la mia roba nell'armadio e nei cassetti.
Presi la mia biancheria, lo shampoo e il bagnoschiuma e mi chiusi in bagno per fare una doccia.
Uscito dalla doccia, indossai il mio accappatoio e uscii dal bagno.
In camera mi sono asciugato per bene e mi sono tolto l'accappatoio.
Lui continuava ad essere indifferente.
Mentre mi mettevo i boxer decisi di rivolgergli nuovamente la parola.
«Ciao, come ti chiami?» dissi a bassa voce.
«Mi chiamo Christopher e tu secchioncello?» disse mentre si allacciava le scarpe.
«Io mi chiamo Leonardo, piacere!» ribattei.
«Bene, in che corso ti sei iscritto?»
«Scienze umane, tu?» dissi in tono fiero.
«Linguistico.» rise.
«Okay, ora vado in biblioteca, ci vediamo più tardi.» dissi uscendo dalla porta.
«A dopo!»

I GET SO SCAREDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora