Fecero stendere Christopher in un lettino ed io e Patrick ci sedemmo accanto a lui.
Aspettammo circa 20 minuti prima che la dottoressa Torres arrivasse e in quei minuti nella mia mente passarono i pensieri più brutti.
Avevo paura che gli succedesse qualcosa.
«Eccomi, vediamo cos'hai.» e cominciò a visitarlo.
Prese una luce e gliela puntò in entrambi gli occhi, cominciò a muovere le dite a destra, poi a sinistra, in alto, in basso.
Sembrava preoccupata e lo ero anche io.
«Sotto l'occhio metteremo dei punti e poi gli farò fare una TAC.»
«Una TAC, perché dottoressa?», ero preoccupatissimo.
«Ho paura che Christopher possa avere qualcosa di cui dobbiamo preoccuparci, non c'entra molto con il fatto che sia stato preso a pugni e probabilmente non ce ne saremmo accorti se non fosse successe nulla di tutto ciò.»
«Oddio, cazzo.» e mi accorsi che lo dissi ad alta voce, troppo alta.
Avrei voluto spaccare tutto, non volevo perdere il mio..credo che lo sia ormai, migliore amico.
DEVO ESSERE POSITIVO.
Me lo ripetevo in continuazione e forse funzionava ripeterlo.
La dottoressa Torres tornò dopo qualche minuto e lo portò a fare la TAC.
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