Uscito dalla classe mi precipito in camera per fare Skype con Andrea (il mio migliore amico che vive in Italia).
«Ti prego, rispondi, rispondi, rispondi, dai.»
«Ehi, Leo.»
«Andrea.» dico gridando.
«Fratello, come va?»
«Va bene, oggi ho incontrato una ragazza bellissima!» esclamo.
«Davvero? Finalmente.»
«Ma finalmente cosa? Non siamo fidanzati. Mi ha solo restituito il mio libro.» dico agitato.
«Calmo, calmo!» dice alzando le mani.
«Se voglio!» dico io alzando la voce.
«Okay, cambiamo discorso, non credo tu mi abbia chiamato per litigare.
Com'è Seattle?»
«Perché ho avuto il tempo di visitarla, secondo te?»
«Non lo so.»
«Te lo dico io, non ho avuto il tempo.» dico sorridendo.
«Va bene, sei solo in camera?»
«Adesso si, ma ho un coinquilino con me, si chiama Christopher, non mi sta simpatico.» dico imbronciato.
«Capisco, comunque come si chiama la ragazza?»
«Sarah, so solo il nome.» rido.
«Ora stacco, ci sentiamo dopo, credo stia arrivando Christopher.»
«Ciao fratello!» disse e io riattaccai.
Chiuso il computer, presi il mio telefono, attaccai le cuffiette e misi la riproduzione casuale.
La canzone era: Feels Like Home, la colonna sonora del film "La custode di mia sorella".
Mi sdrai nel mio letto, chiusi gli occhi e mi concentrai in ogni singola parola di quella canzone."Qualcosa nei tuoi occhi, mi fa venire
voglia di perdermi, mi fa venir voglia di perdere me stesso, nelle tue braccia."Mi fa pensare a lei, non so perché ma penso ai suoi occhi e al modo in cui mi guardava. So di non avere speranze e niente ma voglio provare a conoscerla, l'unico problema è che non ho modo di rintracciarla.
Ritorno alla biblioteca! Certo, probabilmente sarà lì e se non c'è l'aspetterò.
Ma cosa le dico? Come mi presento?
Si vedrà.
Mi alzo dal letto, levo le cuffiette, prendo le chiavi e chiudo la porta.
Arrivato in biblioteca faccio finta di cercare qualche libro ma non la vedo.
Vado nella sezione "Romanzi" e c'è lei.
È lì, accanto a me. Mi avvicino e ci guardiamo negli occhi per qualche secondo e lei mi dice «Tu sei il ragazzo che aveva perso il libro, vero?»
«Si, emh, sono io.»
«Piacere, Sarah.» mi porge la mano.
«Leonardo, piacere mio.» le stringo la mano.
«Cosa cercavi?»
«Emh..» cosa mi invento? «Una copia di "Resta Anche Domani".»
«Oh, vieni è qui.»
Ma come fa a sapere tutto ciò?
«Oh, grazie, ma come lo sapevi?»
«Io quando non ho lezione aiuto in biblioteca.» dice ridendo.
«Wow, che bello!»
«Già.»
«Ti pagano?»
«Si.»
«Sai se potrei trovare lavoro anche io qui? Amo i libri.»
«Certo, puoi provare a chiedere.
Sapevo che cercavano personale e poi ti farà un buon curriculum.»
«Oddio, che bello.»
Che bello poter lavorare con lei, bellissimo, potrei conoscerla, cioè no..che bello lavorare in biblioteca.
Basta Leonardo.
«Ehi, ci sei?»
«Si, scusa.»
«No, tranquillo. Quindi probabilmente saremmo colleghi.»
«Già, sei molto carina comunque.»
Ma che mi salta in mente?
«Oh, grazie anche tu!»
Lo ha detto davvero? Io carino?
«Ti va di scambiarci il numero?»
«Certo, dammi il telefono e te lo scrivo.»
Mi scrive il numero e nel frattempo provo una tremenda ansia.
Ho paura. Paura di non so cosa.
Ma ce l'ho.
«Ecco a te.»
«Oh grazie, magari più tardi ti invio un messaggio e ti salvi il mio.»
«Okay, comunque la prossima settimana è il mio compleanno, mi stai simpatico e ti voglio invitare, ti va?»
«Oh, certo. Ora vado a parlare con la bibliotecaria per vedere se mi assumeranno.»
«Okay, speriamo!»