1.IL COLLAGE

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Martina: NO! NO!! NO!!!

Con una mossa del braccio destro scaraventai tutto ciò che era sulla scrivania e sul mio comodino a terra...per poi sedermi sul letto con le braccia incrociate e il capo chino.

Alejandro: MARTINA!!! TU ANDRAI IN QUEL COLLEGE CHE TI PIACCIA O MENO!
Martina: NON è GIUSTO!
Alejandro: NON ALZARE LA VOCE CON ME!

Perché? Perché devo sempre passare io per quella cattiva?...Persino i miei genitori che dovrebbero almeno provare ad ascoltarmi sono contro di me...

Mariana: Non capisco davvero da chi hai preso...tuo fratello Francisco non è così...
Martina: IO NON SONO FRANCISCO MAMMA!

Lo dice con un tono così afflitto così dispiaciuto...Fanno sempre così! Mi paragonano a lui! Certo perché lui è il figlio perfetto! Era il ragazzo più popolare della scuola, il migliore in tutte le materie, il migliore negli sport, il migliore in tutto...e adesso anche il migliore dell'università...ma io non sono lui...e questo nessuno lo vuole capire....

Alejandro: NON ALZARE LA VOCE CON TUA MADRE!...Sai una cosa? Non mi importa niente di quello che dici...fa le valige, ho già parlato con la direttrice del tuo inserimento e mi ha detto che non ci sono problemi, domani stesso andrai a vivere lì!
Martina: NO!
Alejandro: SI! Con o senza valigia quindi pensaci bene!...Andiamo Mariana...

Uscirono fuori dalla mia stanza e mio padre sbatté la porta; diedi un calcio alla prima cosa che avevo davanti a i piedi e poi mi alzai prendendo la valigia dall'armadio...sapevo benissimo che ciò che mi aveva detto era vero, che mi avrebbe mandato lì con o senza valigia, quindi tanto vale arrendersi e accettare la cosa...ma non li perdonerò mai per questo! Un collegio mi volevano chiudere in un collegio! In quel momento li odiavo a morte. Posai la valigia sul letto e l'aprii, presi i vestiti dagli armadi e dai cassetti e l'infilai con rabbia nella valigia senza neanche piegarli alcuni anche con le grucce...poi presi un'altra valigia più piccola e ci misi dentro le scarpe e le borse con i trucchi, chiusi a chiave la porta della mia camera non volevo essere disturbata da niente e nessuno! Posai le valige a terra al mio letto e mi gettai sopra di questo chiudendo gli occhi e addormentandomi ancora con i vestiti addosso, senza neanche cenare; il giorno seguente il rumore del pugno di mio padre sbattere in continuazione contro la mia porta mi fece svegliare...

Alejandro: Martina!!! Svegliati!! Ma perché accidenti hai chiuso a chiave?!

Sbuffai e mi lasciai cadere dal letto posando i piedi a terra per poi alzarmi e dirigermi verso la porta per aprirla...

Martina: Che c'è?
Alejandro: Ma hai dormito con i vestiti?!
Martin: Si...
Alejandro: *sospira* Dai sbrigati vatti a lavare

Sospira, lui sospira?! Io sono quella che non viene capita e lui sospira?! Ma bene!; andai in bagno a lavarmi e poi entrai in camera mia per cambiarmi, avevo lasciato i vestiti per il viaggio fuori dalla valigia ovviamente, un pantaloncino di jeans nero, corto e una maglietta bianca che era lunga nei laterali e aveva disegnato in nero la torre Eiffel e il paesaggio di Parigi e su scritto Paris, indossai le convers nere e presi le valige; le posai in cucina e mi sedetti a fare colazione e appena finito mi alzai in piedi...

Martina: Sono pronta, andiamo!

Mio padre prese le valige e le caricò in macchina, io lo seguii e mi sedetti sul sedile posteriore dato che davanti sedevano loro...

Jortini:l'amore non ha etáDove le storie prendono vita. Scoprilo ora