13. TI AMO

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Gli sussurrai rocamente l'ultima frase per poi avventarmi sulla sua bocca e iniziare a baciarlo con foga. Sento le sue mani scendere sui miei fianchi e stringerli. La mia mano destra scivola tra i suoi capelli tirandoli un pò mentre il suo corpo inizia a farmi indietreggiare di poco e le sue braccia si avvolgono intorno alla mia vita. Lascio i suoi capelli e faccio scivolare la mano destra fino al colletto della sua camicia fino ai suoi bottoni. Comincio a sbottonarli lentamente mentre sento la sua lingua premere sul mio palato costringendomi ad alzare di poco la testa. Ancora non mi sembra vero. Apro la sua camicia del tutto sbottonata e stringo i miei avanbracci dietro il suo capo per attirarlo di più a me. I nostri petti caldi si toccano, le nostre lingue si intrecciano e riprendiamo ad indietreggiare sempre lentamente. Sento di essere senza fiato delicatamente morde il mio labbro inferiore, il suo braccio destro continua a circondarmi la vita mentre il sinistro è esattamente dove l'avevo poggiato io prima di baciarlo. Con il solo braccio destro mi solleva da terra e capendo ciò che vuole fare, con un salto avvolgo le gambe intorno alla sua vita e approfitto del momento in cui le nostre labbra si separano per togliergli la camicia facendola cadere sul suolo. Si butta sul letto facendo stare me sotto e continuando a baciarmi sussurra "Questa è una pazzia". No! Ho una tremenda paura che lui possa allontanarsi da me e ritornarmi a dire quella stupida frase. Con una spinta mi posiziono sopra di lui e mi allontano guardandolo. "Non dirlo, non pensarlo, non adesso ti prego o mi uccideresti". Lo supplico guardandolo negli occhi, lui non dice niente semplicemente regge il mio sguardo. Poso le mie mani poco più sopra del suo ombelico e unisco i miei pollici al centro iniziando a percorrere tutto il suo petto come per massaggiarlo. Lui chiude gli occhi, ho sognato di vederlo così dalla prima volta che l'ho visto. Mi stendo sul suo corpo quando i miei pollici arrivano alla gola e separa le mani per posarle sulle sue spalle. Lo bacio. "Hey scricciolo aspetta" . La sua voce è calda e ha il fiato corto. "Dobbiamo parlare, siediti bene" ; si solleva sui comiti per appoggiare le spalle sullo schienale e mi allunga le mani per farmi sedere meglio sulla sua pancia. "Comoda?" annuisco col capo e mi mordo il labbro inferiore chinandolo leggermente imbarazza. Sento la sua mano destra accarezzarmi la guancia con dolcezza, "guardami" mi chiede quasi sussurrando. Alzo lentamente gli occhi per specchiarmi nei suoi. "Non voglio che tu faccia qualcosa della quale poi dovrai pentirtene" "Io non me ne pentirò, inoltre se non è con te non sarà mai con nessuno" dico sicura di ciò. Lui sorride chinando il capo e prende la mia mano destra "che cos'hai fatto?" chiede guardando il mio indice e nuovamente chino il capo. "Mi sono scottata accendendo una candela" Lo guardo di sottecchi, il suo sorriso si fa più ampio, porta la mano alle sue labbra e mi bacia il dito. "A volte vorrei essere come te". Inclino leggermente la testa verso sinistra mentre la alzo osservandolo interrogativamente in attesa di un continuo che non arriva, "cioè?" lo incalzo. Torna a specchiarsi nei miei occhi "cioè tu...tu sei così sicura di te, tu sai quello che vuoi mentre io cerco di riflettere perché non voglio ferirti e..." "shhh" lo interrompo posando delicatamente le dita della mano sinistra sulle sue labbra. "è questo il problema, tu pensi troppo con questo" dico indicando il suo cervello "e non dai modo di sentire a questo" continuo facendo scivolare l'indice sinistro sul suo collo per poi fermarlo all'altezza del cuore e poggiarci la mano. Non posso esprimere a parole la gioia che provo sentendo il battito accelerato del suo cuore. Vedo una dolcezza immensa nei suoi occhi che mi guardano mentre sorride. "Ti amo" sgrano gli occhi a sentire quelle parole uscire dalla sua bocca e noto che lui ha la stessa reazione "t-tu hai detto che..." "i-io ho detto che..." ci guardiamo confusi ancora per qualche secondo. "Io...ricordo la prima volta che ti ho visto nell'ufficio di Carmen" non capisco, sta cambiando argomento? "Sai, avevo capito subito che eri una ragazza speciale" gli sorrido timidamente e stringo la sua mano sinistra mentre con la mia gli tolgo dei capelli che gli cadono sulla fronte. "Sentivo che eri una persona che dovevo proteggere, che in fondo già conoscevo tu eri...diversa" "Tu sei il primo ragazzo del quale mi sono innamorata veramente" dico con sincerità. Un sorriso divertito torna sul suo viso "Tu non ti arrendi mai finché non ottieni ciò che vuoi vero?" "Non quando la posta in gioco e così alta" faccio una pausa do qualche secondo continuando a specchiarmi nei suoi occhi "Hai detto che mi ami" sussurro cercando di riprendere quel discorso " Io non so...mi dispiace non so che mi è preso" gli sorrido "Lo so io che ti è preso, lo hai sentito" mi avvicino al suo orecchio. "Lasciati andare" chiedo con voce roca e poggio le labbra sul lobo del suo orecchio "Per questa sera fa solo ciò che senti senza pensare" glielo mordo "Ti amo" "Vuoi davvero che andiamo fino in fondo?" scendo con le labbra sul suo collo mentre lui mi lascia la mano circondandomi la vita con le braccia e tenendo gli occhi chiusi. "Si" con uno scatto mi coglie di sorpresa mettendosi sopra di me e facendomi poggiare la schiena sul materasso. I suoi occhi sono più scuri il suo sorriso adesso è carico di malizia, lo sta facendo davvero, si sta lasciando andare. Poggia le labbra sul mio collo e inizia a ricoprirlo di baci, lentamente, molto lentamente. Chino il capo all'indietro inarcando la schiena. Le mie mani accarezzano il suo capo mentre le sue labbra ardenti scendono sul mio petto. Il mio ventre, il mio ombelico, il mio corpo sta andando a fuoco. Sgrano gli occhi e prima che possa rendermene conto mi sta abbassando i pantaloni.
Sta succedendo davvero, non è un sogno. Ritorna sulle mie labbra e ne prende possesso prepotentemente. Il suo corpo mi schiaccia sul materasso e la sua lingua esplora senza problemi la mia bocca. Le mie mani scivolano sulle sue spalle larghe, le mie unghia si afferrano su di esse. "Jo-jorge" riesco a dire ansimando; sono senza fiato e solo ora mi rendo conto che lui ha ancora i jeans. Le mie mani percorrono i suoi fianchi fino ad arrivare al bordo dei jeans. Li sbottono e il più velocemente possibile cerco di toglierglieli con il suo aiuto. "Quanta fretta" lo sento ridere al mio orecchio mentre le nostre bocche si separano per prendere fiato. I suoi polpastrelli accarezzano le me spalle fino ad arrivare alle bretelline del reggiseno che abbassa senza problemi. Le sue labbra sono sul mio petto e mentre tira via le bretelline mi scopre anche il seno. Comincia a baciarmi lì e con un gesto rapido mi libera della parte superiore del mio intimo. Sono inondata da piccoli brividi e scosse che si fanno spazio in tutto il mio corpo. Non ho mai desiderato niente così tanto in tutta la mia vita. Lo sapevo fin dal primo istante in qui l'ho visto, io ho desiderato di essere sua e ora stava per succedere. Poggio le mani sulla sua testa e gemo forte a causa delle sue labbra che mi fanno avvampare. Si avvicina al mio orecchio sfiorandolo con il naso, "il tuo corpo, la tua pelle, il tuo profumo, sei bellissima scricciolo" Sorrido e stringo le braccia intorno al suo collo per abbracciarlo "Vuoi andare a vanti?" "Si" rispondo immediatamente quasi con voce supplicante. La sua mano destra scende fino all'ultimo indumento rimasto e me lo toglie. Prende la mia mano sinistra e la poggia sulla molla dei suoi boxer "Sicura?" chiede baciandomi la guancia e mordendomi il lobo destro dell'orecchio "Si" rispondo nuovamente in un sospiro e goffamente gli tolgo i boxer. Le sue mani si posizionano ai lati della mia testa, è poggiato sui gomiti per non fare troppo peso su di me. Lui sta cercando i miei occhi e in poco tempo li trova. Sto ansimando, poggio delicatamente la mano destra sul suo volto quando lo sento entrare dentro di me. Il mio corpo si inarca sotto di lui , sotto il suo controllo e non posso reprimere un grido di dolore. I miei occhi sgranati restano così per qualche secondo. Lui è fermo, mi da il tempo di abituarmi a questa sensazione così strana, questa sensazione che mi fa sentire così piena, completa. Il mio corpo si è irrigidito ma lentamente riesco a rilassarmi e ritrovo il suo sguardo. Lui sorride dolcemente e poi si avvicina alle mie labbra "Così piccola, con calma". La sua voce è roca e affannata, lentamente inizia a muoversi dentro di me e quello che prima era dolore diventa piacere, piacere allo stato puro. Si china sulle mie labbra mi bacia dolcemente mentre continua a muoversi man mano sempre più velocemente. Non posso restare muta e così continuo a gemere nella sua bocca mentre le mie braccia si stringono sempre di più intorno al suo collo.

Jortini:l'amore non ha etáDove le storie prendono vita. Scoprilo ora