Tre anni dopo...
Nel letto della donna ora, ogni sera un uomo prendeva parte al sonno di coppia. Luna e Joker ormai stavano insieme da tre anni e ogni sera dopo le sue malefatte, tornava a casa, si spogliava, e si metteva a letto abbracciando la sua donna, intrecciando le loro mani sinistre segretamente decorate da anelli d'oro, e accarezzando il suo ventre pieno di vita.
Quella vita non faceva per lui, non l'avrebbe mai immaginata per se stesso. Ma quando stavano insieme, quando facevano il bagno, lui segretamente sorrideva.
Luna aveva ragione, aveva bisogno di qualcosa che lui non poteva darle neanche volendo, ma ce la stava mettendo tutta per accontentarla.La cosa non sembrava dispiacerle, anzi. Da circa un mese, si guardava ogni giorno allo specchio, impaziente, e si sentiva più bella che mai. Non avrebbe permesso a niente e a nessuno di rovinare quel momento. Anche se forse...
«Cavolo...»«No, non sei grassa.» disse Joker senza neanche guardarla, sapendo che si stava guardando ancora allo specchio.
«Idiota, non quello. È che dovremmo dirlo a Bruce...»
«Ah. E... che c'è di male?»
Luna rimase in silenzio e lo guardò malissimo. Continuò a fissarlo mentre accendeva la TV e gli faceva notare come su ogni canale ci fosse un notiziario che parlasse di lui.
In compenso, Joker, che stava leggendo il giornale seduto al tavolo, ovviamente perché pieno di articoli su di lui, non degnò di uno sguardo la TV
«E... Quindi?»«TI RICONOSCERÀ!» "Sai, lui è Batman."
«Ma no. Credo. Spero.» abbassò il giornale « ...Forse hai ragione.»
«Forse, eh?»
«Ti piace proprio sentirtelo dire, non è vero?»
«Esatto.»
«Eh va bene. Hai ragione.»
Questi spezzoni di vita quotidiana facevano dimenticare a Luna di vivere con un sociopatico, ma poi ci ripensava ogni volta e si chiedeva come fosse capitata in quella situazione assurda. Ma in fondo, non era mai stata una persona normale, quindi non si stupiva più di se stessa.
Joker le si avvicinò e la abbracciò da dietro, mettendola davanti lo specchio e baciandole i capelli.
«Sei felice?» chiese lei d'un tratto.
«Certo.»
«Sai che non potremo fare sesso per nove mesi, vero?»
«...Guastafeste.»
Luna scoppiò a ridere, e Joker la fissava da quello specchio. Eccolo lì, il suo sorriso, ciò che lo aveva attirato in quella dolcissima ragnatela, riuscendo quasi a placare la sua pazzia. Quasi, ovviamente.
«Che c'è?» gli chiese sorridendo.
«Ti guardo ridere. Eccolo di nuovo, il tuo sorriso. L'Ingannatore che mi ha portato a tutto ciò.» disse stringendola e baciandole il collo, continuando a guardarla. «Ora vado a lavoro, OK? Quando torno, andiamo dal tuo amico Bruce.»
«Lavoro, certo. Bhe, divertiti.»
«Senz'altro.» disse staccandosi da lei e fiondandosi giù dalla scala antincendio, dove un'auto di teppisti lo aspettava, mentre Luna si puliva i residui di trucco dai suoi capelli.
Din don...
Il cane abbaiò.
"Il campanello? Chi può essere a quest'ora?" pensò andando ad aprire, dato che era molto tardi.
Quando spalancò la porta, le si presentò davanti una donna dalle codine bionde, cerone bianco sul viso, una maschera nera dipinta sugli occhi e un vestito dai colori alternati rosso e nero. «Salve! Servizio kidnapping express! » disse spruzzandole contro un profumo.
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Noctes Atticae
FanfictionDalla storia.... L'uomo era furioso. Prese dal taschino del suo gilet un coltellino che, con un rumore così fastidiosamente metallico da far venire i brividi, uscì dal suo manico. Si avvicinò pericolosamente a me, puntandomi la punta del coltello su...