Passeggiando gli ho raccontato un po' di me, ovviamente limitandomi a dire l'essenziale.
Ha detto anche qualcosa su se stesso ma nulla di speciale.
Appena ci accorgiamo che si è fatto tardi decidiamo di andare a casa, ho passato tutta la giornata in città e penso che sia una cosa davvero strana visto che ero con una persona.
Abita a un'isolato da me quindi andiamo insieme a casa, ci salutiamo e io entro in casa.Appena entro mi madre mi chiede: "Alaska? Ti sei fatta un amico? Come si chiama? Viene a scuola con te?" Io la liquido annuendo semplicemente e corro in camera mia sbattendo la porta e buttandomi sul mio letto.
Non è poi così male come ragazzo, non è fastidioso come pensavo, potremo essere amici, credo.
Io non ho amici da troppo tempo, mi sono abituata a stare da sola, ormai non ci faccio più caso.
Prendo il mio diario e comincio a scrivere:
«Caro diario,
oggi sono stata a fare una passeggiata con Lucky, un ragazzo che viene a scuola con me, è davvero gentile, pensavo che fosse irritante ma non lo è per niente, è inoltre davvero carino, non mi affezionerò a lui, non ci riuscirò, non dovrò riuscirci, e non dovrò mostrare la vera me.
Con affetto, Alaska.
P.s. Oggi non ho neanche preso in mano quella lametta e non ho intenzione di farlo.»
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Young blood.
FanfictionAlaska, una ragazza americana che abita ormai a Londra. Una vita monotona. Un ragazzo biondo platino alla fermata. La vera Alaska come sarà? Riuscirà il ragazzo a farla aprire? Riuscirà a farsi degli amici?