Capitolo 11.

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Ho passato un'altra giornata chiusa in camera, Lucky non si è fatto sentire, i miei genitori sono disperati perché non esco dalla camera da giorni e quando esco è per andare in bagno quando loro non ci sono.
Sento mia madre piangere e mio padre consolarla dicendole che sono un adolescente è questo è normale.

Non mangio da un po', quando lo faccio vado subito a vomitare, magari Lucky non mi cerca perché non sono abbastanza bella per essere perfetta per lui, magari se ne è accorto dopo tutto questo tempo.

Dovrei reagire, chiamarlo, infondo è colpa mia, non avrei dovuto urlagli contro per l'ennesima volta, sono un disastro e i disastri non si possono sistemare.
Decido di chiamarlo, risponde subito.

"Amore" lo sento dire, suona quasi come una domanda. Non riesco a parlare, comincio a singhiozzare e sussurro uno "scusa".
"Amore ho provato a venire da te solo che i tuoi genitori non vogliono che mi avvicini più a te" dice con la voce tremante.
"Ho bisogno di vederti, fra 5 minuti sono lì" continua.
"No" dico subito "non dovresti vedermi in queste condizioni, mi sistemo un po' e vengo io a casa tua..sempre se vuoi" continuo. "Certo, ti aspetto" dice con un tono leggermente dubitante.

Mi vesto, metto dei leggings neri, una camicia a quadri e delle scarpe nere, mi trucco un po' con del correttore, del fondotinta e l'eye-liner.

Cammino per un'isolato e sono davanti casa sua.
Suono il campanello e la porta si apre.

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