Cap. XIII

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Gli occhi nocciola della ragazza mi squadrarono in modo accusatorio -e questa qui chi sarebbe?!?- cinguettò, fissandomi male. Inarcai un sopracciglio, squadrandola a mia volta. No ma, fa sul serio? Roul non si fece scoraggiare -ti presento...- ma io mi intromisi -sono sua sorella. Piacere- le porsi la mano attendendo che me la stringesse, ma questo non accadde -o forse no. Tu devi essere la sua ragazza.- dissi ritirando la mano per allacciare un discorso -hai qualche dubbio? Non sembri molto sveglia e nemmeno troppo intelligente, a quanto pare- rispose con tono arrogante e superiore. Ma che avevo detto?
-hai qualche problema? Non sembri molto normale...- ribattei, decisa a non farmi mettere i piedi in testa. Ormai avevo già etichettato quella tizia come "stronza di turno". Le passai accanto con noncuranza. Da ora in poi l'avrei completamente ignorata. Mi sedetti in un posto qualsiasi del tavolo e ignorai le frecciatine che la ragazza mi lanciava. Ma che le avevo fatto di male? Mio fratello si sedette accanto a me, salutando i suoi amici e presentandomi a loro. Volevo sparire.
Un ragazzo parlò -ragazza pazza!- una cascata di riccioli neri mi ricordò chi fosse -tizio strano!- esclamai, vedendolo arrivare e guadagnandomi le occhiate dei presenti -che c'è?- chiesi, irritata.
Mio fratello si alzò con un sorrisone - Nik! Ma che fine avevi fatto?- si scambiarono una stretta fraterna -sai com'è...un po' di qua, un po' di là...- si sedettero cominciando a chiacchierare amichevolmente insieme agli altri. Io rimasi fuori dalla conversazione, ma non c'era da stupirsi: erano tutti più grandi di me a quel tavolo. Mi limitai a pensare ai fatti miei. Mi guardai intorno, cercando qualcosa di interessante da osservare, e fu a quel punto che notai il tizio strano che mi guardava mentre chiacchierava con gli altri; quando se ne accorse si girò e prestò attenzione a qualcos'altro. Soffocai una risata.
Presto la cena ci venne servita, ma purtroppo non mangiai beatamente, perché qualcuno aveva pensato bene di rovesciarmi l'insalata in testa. Ora la uccido. Le persone del tavolo scoppiarono a ridere. Sbattei le mani sul tavolo e mi alzai, rabbiosa, zittendo tutti.
-oh, non preoccuparti. Il verde ti dona!- disse soddisfatta la bionda con un sorriso vincitore. Mo te lo cancello dalla faccia. Presi il mio piatto di zuppa ormai fredda senza che nessuno se ne accorgesse, perché tutti erano troppo occupati a fare battute inutili e a ridere stupidamente. Le rovesciai il piatto in testa mentre era di spalle. Si sollevò un coro di "Whooooooo! Pesante!" attorno al tavolo. Lei si girò e mi afferrò velocissima il colletto della maglia, ma subito mi lasciò: un basso e teso ringhiare la costrinse ad allontanarsi da me -quell'animale é violento e pericoloso! Dovrebbero farlo sopprimere!- lo guardò con orrore mentre Asso era davanti a me con fare protettivo, le zanne scoperte e i muscoli tesi.
Gli misi una mano sulla testa, accarezzandolo -shh...buono sussurrai; smise di ringhiare, tornando a scodinzolare allegramente con quello sguardo da cucciolo. Solo allora mi accorsi che tutta la sala era muta da tempo e mi fissava con sguardi curiosi, distanti e confusi. Mio fratello fece uno sguardo a riccioli neri che annuì e mi portò via da lì, trascinandomi fuori. Alla fine mi chiuse in camera mia con Asso. Perché? Mi chiesi. Mi aveva spinta dentro senza tante cerimonie e la porta metallica era calata. Cosa avevo fatto di grave?

Dopo un periodo di tempo che non seppi definire e dopo i miei numerosi quanto fallimentari tentativi, qualcuno aprì finalmente quella dannata porta. Saltai dal letto e vidi la persona avanzare tranquilla verso il centro della stanza; -ti ho trovata! Stai bene?!?- era Mike con una scheda in mano. Ma io dico, era Mike vivo e vegeto! -si, ma...- cercai di dire prima di venire interrotta -ti hanno fatto male? Ti giuro che troverò un modo per tirarti fuori da qui prima che ti sottopongano all' Operazione. Anzi...- smisi di ascoltarlo momentaneamente "hanno preferito fare tutto subito perché ha dato problemi fin dall'inizio con la sua...irrequietezza" hanno fatto tutto subito. Operazione inclusa? Mi chiesi sapendo che la risposta era affermativa -Mike...l'hanno già fatta, temo. Ho sentito Nik parlare di questo con mio fratello...- affermai mentre lui sbiancava -questo vuol dire che ti hanno anche messo il microchip. Siamo fregati.- si lasciò cadere sul letto, i gomiti sulle ginocchia e le dita a tenere la fronte - ora ti troverebbero ovunque.- mi sedetti vicino a lui -sei sicuro che abbiano messo un microchip?-
Non mi ascoltò -aspetta un momento... Tuo fratello? Temo di avere qualche problema all'udito...- fece una pausa -...e chi sarebbe questo Nik?- ; aveva lo sguardo corrucciato, come se stesse pensando a qualcosa che non gli piaceva molto. Poi cambiò inspiegabilmente discorso -dai, fammi vedere i polsi, così vedo se c'è qualcosa dentro- glieli porsi aspettando il verdetto finale. Li esaminava con cura, mettendoli alla luce. Un rumore attirò il mio sguardo verso porta; essa si aprì lasciando entrare Roul, Nik dietro di lui.
Mio fratello squadrò Mike appena entrato -e tu chi cazzo sei? Che ci fai qui con mia sorella? Come sei entrato, eh? Giuro che se la sfiori di nuovo SEI MORTO- si avvicinò a lunghi passi a Mike, con fare minaccioso, ignorandomi come se non contassi assolutamente niente. Solo pura possessività...di che ti eri illusa? Che ti volesse bene fin da subito? Roul non sapeva cosa voleva dire" amore fraterno".

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