Capitolo 16

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Emely si stava godendo a pieno la sua vita in totale libertà, come non aveva mai fatto prima forse; certo, non era una delle migliori ma almeno non avrebbe più dovuto eseguire gli ordini di nessuno e vivere con la costante paura di essere scoperta.

Anche i suoi amici furono felici di quella sua libertà, così, insieme decisero di festeggiare partecipando ad una festa organizzata da Nelly Meller, stranamente riapparsa in giro.

Simon, Opal ed Emely si prepararono per l'occasione e, in perfetto ritardo, si presentarono in casa di Nelly, completamente devastata dalla miriade di ragazzi che si davano alla pazza gioia come mai prima di quel giorno.

In giro si poteva trovare la qualunque, anche le cose più oscene, ma cosa ci si poteva aspettare dopotutto da una festa come quella?

I tre, come sempre, si separarono ed Emely andò a cercare subito qualcosa da bere.

Non aveva voglia di pensare a nulla almeno per quella serata, così cominciò a mandare giù bicchieri di birra e altri alcolici che nemmeno lei riusciva a distinguere (fortuna che sapeva reggere bene tutta quella roba mischiata); ovviamente, ridotta in quel modo, più ragazzi avevano provato a baciarla o a fare altro, ma lei, non ancora vinta dall'alcol, aveva rifiutato tutti e tutto.

Inutile negare che, però, il suo carattere da ragazza vivace e sempre in cerca di divertimento emerse anche quella volta attirando su di sè l'attenzione di qualcuno.

Ma probabilmente la sua attenzione l'avrebbe catturata a prescindere dalla situazione o dal gesto fatto.

Le ci volle un pò di tempo per riconoscere gli occhi di Ryan fra tutti quelli presenti, ma non appena fu abbastanza lucida da accorgersene qualcosa la spinse a dileguarsi da quella vicenda.

Non aveva avuto più alcun contatto con lui dopo il diverbio avuto in bagno qualche mese prima e, certamente, non voleva averne di altri: quella volta, per giunta, nessuno sarebbe potuto accorrere in suo aiuto.

Si fece largo fra le dozzine di giovani che ballavano, saltavano, urlavano, ridevano e scherzavano, nella speranza di confondersi fra tutti quei colori e corpi, in modo da potersi lasciare alle spalle Ryan e, soprattutto, il più lontano possibile.

Le sue speranze sarebbero comunque rimaste delle semplici illusioni.

Ryan la teneva d'occhio da così tanto tempo che ormai conosceva ogni sua mossa e avrebbe potuto riconoscerla ovunque: non avrebbe mai potuto perderla di vista.

Infatti, con grande sorpresa di Emely, Ryan le fu dietro e, in men che non si dica, la prese per un braccio facendola voltare verso di sè.

La ragazza, ovviamente, rimase così sorpresa che non riuscì a pronunciare nemmeno una parola; rimase pietrificata a contatto con i suoi occhi crudeli e perversi, non sapeva cosa fare, come fuggire, dove andare.

Ryan si godette quella sua espressione meravigliata e mordendosi le labbra chiese sarcastico: - Credevi davvero di poter scomparire così facilmente ad una festa come questa? E soprattutto di potermi sfuggire?

- Lasciami Ryan! - ordinò subito la ragazza provando a liberarsi con uno strattone, ma la presa del ragazzo era troppo forte, così il giovane continuò a stringere e, digrignando i denti, disse con un sorriso maligno: - Fossi in te comincerei a camminare. Stavolta non c'è nessuno che ti possa salvare.

Emely ne era fin troppo consapevole per far finta di non comprendere le sue parole, così non provò nemmeno a ribellarsi mentre Ryan la trascinava chissà dove: si era arresa a quell'evento e pregava solo che, ovunque l'avesse portata, ci sarebbe stata una via di fuga o che perlomeno le sarebbe venuta in mente un'idea per persuaderlo.

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