Capitolo 20

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Passarono giorni da quell'incontro ed Emely aveva avuto modo di conoscere Darren grazie alle loro uscite, passeggiate e serate.

Aveva dimenticato ogni accortezza che Julian le aveva suggerito e si era concentrata solo ed esclusivamente sull'immagine di Darren, sulla sua anima, sul suo essere totale.

Non sembrava essere neppure così crudele o scellerato come aveva sempre immaginato sentendo parlare di lui fra i suoi coetanei.

Darren era intelligente, dolce, sensuale, non era un mostro: era solo un ragazzo che aveva perduto la madre da bambino e, col passare del tempo, aveva deciso di seguire il padre nei suoi affari sporchi.

Sì, Darren ammetteva il suo gesto ma certamente non lo rimpiangeva, in fondo era felice in quel modo.

In quei giorni si erano dunque confidati l'un l'altro, ma fra i due era sempre Emely quella completamente messa a nudo o quasi: Darren sapeva tutto di lei ormai, l'aveva 'imparata a memoria'.

Sapeva che era stata abbandonata dai genitori e che viveva con il cugino, quasi sempre assente in casa (ovviamente non conosceva la parte peggiore di quella convivenza); sapeva che aveva pochi amici e i migliori fra questi erano i due gemelli Opal e Simon; sapeva che un giorno sarebbe andata via per ricominciare da capo e sapeva anche che odiava dover fare ció che le veniva imposto da qualcuno.

Con ogni più piccola informazione che aveva ottenuto sul suo conto, il ragazzo aveva racimolato un quadro completo della persona che lo stava affiancando costantemente, ma allo stesso tempo aveva anche inteso che il rapporto che le stava imponendo era esagerato e probabilmente non gradito.

Per quanto potesse negare e ignorare, nel profondo, Darren sapeva che in lui era nato un forte sentimento per Emely; era un sentimento così forte, potente e inestinguibile che lo spinse a fare un gesto che non rientrava nel suo modo di essere proprio quella notte, la stessa che avrebbe segnato l'inizio di una catastrofe.

Era la notte di Natale e i due erano appena rientrati da una cena con le solite compagnie di Darren tra cui anche Julian, il quale l'aveva tenuta d'occhio per tutto il tempo.

Emely, una volta rientrata, gettó il proprio cappotto su di un mobiletto vuoto e sprofondó sul divano immediatamente, poi chiudendo gli occhi informó: - Caspita, sono distrutta.

- Menomale che era una semplice cena per divertirsi, che avresti fatto se fosse stata una cena d'affari? - chiese ridendo il ragazzo sedendosi al suo fianco e facendole posare le ginocchia su di sè.

- Non lo so...come non so nemmeno perchè tu mi stia portando con te ovunque - confessó la ragazza ingenuamente guardandolo negli occhi, come se lui non fosse più il suo 'padrone' bensì il suo migliore amico.

- Te l'ho detto che voglio passare queste vacanze con te - disse il giovane carezzandole il volto molto delicatamente.

- Sai...sembra che io e te siamo fidanzati - ammise Emely continuando a ridere.

- Sembra, ma non è così - disse il ragazzo languidamente mentre le toglieva una scarpa con delicatezza.

- Lo dici come se non fosse possibile - notó la ragazza mentre si lasciava sfilare anche l'altra scarpa.

- É impossibile, sei con me solo perché io te l'ho chiesto - spiegó con una punta di amarezza e tristezza Darren mentre le carezzava le gambe - Non sei qui di tua spontanea volontà. - e, in un batter d'occhio, si alzó dal divano avvicinandosi al tavolino per versarsi dello scotch.

- Non é vero - disse subito Emely mettendosi a sedere anzichè rimanere sdraiata sul divano, poichè aveva avvertito quel cambiamento di umore.

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