Capitolo 4

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Pov's Erica

Passo velocemente il disinfettante sulla ferita mentre Letizia prepara le bende. Medichiamo il braccio.
-Ma cosa diavolo è successo?- gli domando.
-Quello che è successo nel sogno è successo nella realtà!- dice stupito toccandosi la ferita come se sperasse che non fosse vera. Ci racconta del sogno. Guardo Letizia, non sembra turbata da quello che è successo o almeno non eccessivamente. Tra una domanda e l'altra ci rimettiamo a dormire. Letizia si stende con noi: con tutto quello che sta succedendo è meglio restare insieme anche se stiamo un pò stretti.
-Faccio il beato fra le donne!- dice ridendo. Gli dò un pizzicotto e mi addormento con un sorriso anche se ho molta paura.

Siamo io e lui, nella nostra camera sull'Olimpo, la notte prima della guerra. Ci stiamo baciando. Sento le sue labbra cambiare, da morbide diventano rudi e viscide. La sua pelle cambia, non è più morbida ma è viscida e rugosa. Allontano il viso dal suo, la sua pelle e solcata da strani segni e i suoi occhi sono gialli e hanno la pupilla allungata come quella dei serpenti. Le sue mani che prima mi accarezzavano ora mi graffiano. Le guardo e le sue dita sono diventate artigli. Mi alzo urlando. Le sue gambe sono informi, squarciate, le ossa sono marchingegni meccanici, viscide e ricoperte di bava, i suoi denti sono informi, lunghi e appuntiti e la sua lingua è lunga e triforcuta. Ormai ogni traccia del mio amato è svanita. Si avvicina a me affilando gli artigli.
-Dimmi dov'è!- sento una voce -DOV'È IL MIO SCETTRO?-
-Io.... non.... lo.... so- balbetto.
-Non mentirmi.... ci vuole un bugiardo per smascherare un bugiardo.... ed io.... dei bugiardi ne sono il dio! DIMMI DOV'È!-
-Non lo so!-
La creatura si infuria, inizia ad agitarsi per dissolversi in un banco di nebbia. La nebbia assume un'altra forma. Davanti a me si materializza un cavallo, nero come la pece e gli occhi rossi come il sangue. Su di lui, c'è Domenico in uno strano vestito rosso. Intorno a me si materializzano altri cavalli tutti neri e con gli occhi rossi e che lasciano intravedere degli enormi denti affilati.
-PARLA!- urla Domenico.
-Io non so niente!- cerco di dire.
Domenico si adira.
-Permettimi di farti fare un giro!-alcuni cavalli si dissolvono e la nebbia crea un grande carro. Mi ritrovo legata sul carro, con due cavalli che lo trainano e Domenico da cocchiere. Alza la frusta e i cavalli iniziano a correre. Ogni volta che poggiano gli zoccoli a terra c'è un lampo di fiamme, blu come il cielo. Le ruote del carro sembrano fatte di quelle stesse fiamme. Domenico ride, una risata folle, pazza. Sfrecciamo a tutta velocità. Allunga il collo e lo contorce all'indietro come fosse di gomma.
-Ti piace? Il bello inizia adesso!- dal buio iniziano ad uscire mostri di ogni tipo, quasi trasparenti, come dei fantasmi. Si avvicinano. Uno mi spalanca le fauci dritte in faccia rivelando un alito che puzza come una discarica. Un'altro si avvicina, la sua lingua lunga e sottile inizia a toccarmi ovunque.

E io sono pure semi - nuda!

Quando mi metto a strillare tutti scompaiono e mi ritrovo in una piccola stanza.

Merda! Io sono claustrofobica!

Le pareti iniziano a stringersi. In men che non si dica mi ritrovo schiacciata. Inizio a respirare velocemente, tremo tutta, ho una paura che non si può descrivere.
Il pavimento si spalanca e mi ritrovo in acqua. Mi rilasso un pò. Mi accorgo solo quando sento mancare l'aria che non riesco a respirare. Normalmente respiro tranquillamente sott'acqua invece ora mi manca l'aria è più cerco di tornare a galla più scendo a fondo. Quando ormai arrivo al punto di soffocare chiudo gli occhi e aspetto la fine. Quando li riapro non sono più in acqua. Sono in una specie di caverna, con al centro una grossa roulette. Mi guardo intorno. Al centro della roulette, dove normalmente c'è la monopolina per girare c'è un pozzo di lava. Domenico è lì..... ed in braccio ha..... Stefano.
-Che bel bambino! Ha i tuoi occhi e i lineamenti di Manu!- dice guardandolo. Stefano gli sorride.
-LASCIALO!- qualcuno urla dall'altra parte della grotta. Dall'ombra esce fuori Emanuele che si lancia contro Domenico. Il soffitto si crepa ed escono dalle crepe come dei rampicanti ma presto mi accorgo che non sono rampicanti: sono rami di rose e sono ricoperti di spine. Afferrano manu per le braccia e per le gambe avvolgendolo come serpenti, strappandogli i vestiti e conficcandogli le spine nella pelle. Presto si ritrova sospeso, con qualche brandello di stoffa addosso e il corpo completamente ricoperto di spine e di ferite che sanguinano. Lui urla e ordina a Domenico di liberarlo e di lasciare Stefano. Domenico allunga le braccia e fa il verso di buttare Stefano nel pozzo di lava. Mi risveglio dalla trance in cui ero e mi lancio contro di lui. Prima però che possa raggiungerlo vedo Stefano sparire tra le fiamme.
Mi sveglio urlando. Senza neanche pensarci balzo giù dal letto col cuore che batte a mille e corro alla culla. Stefano si agita e piange nel sonno. Appena lo tocco mi sembra come di entrare in un'altra realtà.
Sono in un paesino deserto, probabilmente distrutto da un incendio. Giro per le strade. Sullo stradone principale c'è un bambino che gioca coi cubi. Lo guardo meglio.

È STEFANO!

Sento un verso. La porta di una casa cade a terra ed esce una creatura. È un orsacchiotto di peluche ma è davvero mostruoso: ha gli occhi rossi come il sangue, gli artigli lunghi e affilati e dal ventre escono le lame di due grosse forbici che si aprono e si chiudono rapidamente. Si apre un'altra porta. Esce un peluche a forma di pecora, con le zampe piene di seghetti e coltelli e il corpo ricoperto di catene che stringono e lasciano uscire un pò dell'imbottitura. Un'altra porta ancora esplode ed esce un pupazzo a forma di leone ma con i denti e gli artigli affilati e la criniera fatta di lame. Si avvicinano a Stefano.
-Ti piacciono i sogni di tuo figlio?- mi domanda una voce. Qualcosa cade a terra. Guardo cos'è: è una rosa, nera come la pece.
Qualcuno mi scrolla le spalle e ritorno alla realtà proprio quando i mostri attaccano Stefano. Emanuele è affianco a me e sta prendendo Stefano. Cado in ginocchio ed appoggio la fronte contro la culla.

Cosa sta succedendo?

Emanuele lascia Stefano fra le braccia di Letizia e si inginocchia affianco a me asciugandomi le lacrime. Mi mette una mano dietro la schiena.
-Erica.... sei tutta bagnata- mi alza la canottiera -MA QUESTO È SANGUE!-
Mi alzo di scatto e vado verso lo specchio. Sulla mia schiena, dove manu nel sogno mi aveva graffiata ci sono dei tagli aperti. Rimango senza parole.
-Ragazzi....- guardiamo Letizia. Tiene Stefano fra le braccia e indica un punto sulla sua piccola gamba. Ci sono tre tagli e perdono sangue.
-Ma cosa...?- esclama Emanuele che è vicino alla culla. Sotto le coperte tira fuori una rosa: una rosa nera.

Gli Dei Dell'Olimpo le Polveri degli DeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora