Pov's Erica
Il Bifrost inizia ad emettere una strana energia. Raggiungo la matrice e noto il forcone di Egon conficcato nel pilastro. Domenico è lì e guarda soddisfatto due corpi contro la parete. Solo ora mi accorgo che i due corpi sono Egon ed Emanuele. Le lacrime iniziano a ricoprirmi gli occhi.
-Tranquilla.... non è morto.... è solo svenuto- dice Domenico.
Lo guardo male. Qualcosa mi scaraventa in avanti di colpo procurandomi un tremendo dolore alla schiena. Mi giro e Marco e Micaela avanzano tranquillamente verso di me. La folgore di Micaela è fumante quindi deduco che sia stata lei a colpirmi.
-Teneteli d'occhio! Io devo distruggere Ascard!- Con passo rapido si incammina sul ponte e se ne va. Guardo Marco e non mi sembra lui. I suoi occhi non hanno pupilla, ha uno sguardo perso. Micaela mi strattona e mi fa alzare. Anche lei ha lo stesso sguardo. Sembra che seguano gli ordini incondizionatamente e ormai ogni traccia dei tranquilli ed allegri ragazzi che ho conosciuto questi giorni è scomparsa. Guardo il corpo inerme di Emanuele e noto che vicino a lui ci sono frammenti di qualcosa. Micaela mi porta vicino al pilastro e cerca di legarmi con una fune al pilastro. Non appena allenta la presa sulle braccia mi divincolo e la colpisco col gomito nello stomaco. Le tolgo la folgore di mano e cerco di usarla. Sottolineo il cerco perché non la so usare ed inizio a scagliare fulmini a casaccio. Un fulmine colpisce il tetto della matrice dove si apre un cratere con una grande esplosione. Un'altro fulmine colpisce Micaela scaraventandola contro il muro. La raggiungo e noto che il bracciale che ha al polso emette una strana luce rossa ad intermittenza ma in modo irregolare. Lo guardo meglio e glielo sfilo. Quando glielo sfilo lei fa uno scatto e espira una lunga bocca d'aria a occhi spalancati. Poi sviene di nuovo.
Il loro comportamento deve essere legato al bracciale. Mi giro e vedo Marco impugnare la sua ancora. Mi si lancia addosso così cerco di ripararmi con un muro d'acqua. Serve a poco e niente. Mi colpisce in pieno stomaco.
Impugno la folgore e cerco di colpirlo con i fulmini ma lo manco di qualche metro.Ok.... ho una mira terribile!
Corro sul ponte mentre lui mi segue. Uso la folgore come fosse una spada ma appena lui ribatte con l'ancora la mia arma mi vola via di mano. Trasformo l'anello in tridente ed inizio a colpire. Para tutti i colpi.
Ad un tratto sbatte l'ancora a terra e genera un terremoto da far spavento. Vedo in lontananza una delle torri di Ascard cadere giù. Non posso sconfiggerlo così, è troppo forte. Mi tornano in mente le sue parole quando eravamo ad Atlantide: "non ho molto potere in acqua".
Mi butto in acqua e lui mi segue subito. Mi concentro e muovo le acque per formare un tornado. Cerca di respingerlo ma non serve. Quando torna a galla il suo sguardo e furioso. Fa un urlo che sembra quasi soprannaturale e in men che non si dica mi ritrovo all'asciutto. Ha formato un grande cratere in mezzo al mare e le acque si sollevano intorno a noi come dei muri, alti diversi metri. Cerco di rimettere l'acqua a posto ma non serve. Lui mi è di nuovo addosso. Inizia a colpire con forza e non sempre riesco a parare I colpi. Con un colpo secco il mio tridente si spezza con un suono sordo. Resto lì immobile, meravigliata, a fissare la mia arma in due pezzi, uno nella destra l'altro nella sinistra. Marco solleva l'ancora sopra la testa e sta per colpirmi dritto in testa fracassandomi il cranio. Chiudo gli occhi e aspetto. Non sento dolore però. Sento solo il rumore del metallo contro il metallo e il suono dei fulmini che strindono. Apro gli occhi e Kevin è lì col suo martello che combatte contro Marco. Guardo sul ponte. Vicino alla matrice, Micol sta cercando di svegliare Emanuele con il piccolo Stefano che mi guarda spaventato.Non posso morire. Devo vivere per lui. Per loro. Per tutti e due.
Sento le mani bagnate e mi accorgo che uno strato d'acqua, come un piccolo tubo sta congiungendo i due pezzi rotti del tridente. Avvicino le estremità rotte e in pochi secondi il mio tridente ritorna come nuovo. Meravigliata e sbalordita ringrazio silenziosamente papà. Sento un rumore di qualcosa che si rompe e alzo lo sguardo solo per vedere l'ancora di mio fratello colpire la tempia sinistra di Kevin. Il ragazzo cade a terra con la testa sanguinante e sviene. Sento in lontananza le urla di Micol.
Ora Marco mi fissa. Pianta l'ancora nel terreno e spalanca le mani. Le acque del muro si fiondano contro di me con una potenza mai vista. Cerco di rallentarle.
-Sai come si forma la sabbia?- domanda Marco -le acque con incredibile violenza polverizzano le rocce contro cui si infrangono. Ed è così che morirai tu!-
Non riesco più a tenere le acque e queste si infrangono contro di me. Iniziano a girarmi intorno con furia e potenza come un vortice e sento la mia pelle staccarsi, come se qualcuno mi stesse spellando, a poco a poco. Mi guardo le braccia e noto con orrore che parte della pelle superficiale non c'è più. Solo ora che le acque iniziano a logorare i muscoli avverto dolore, un dolore terribile. Tento di fermarlo ma è inutile.
Sento un grido, é il grido di qualcuno di piccolo, che non riesce bene a pronunciare la parola mamma, ma che urla come un disperato. Lo riconosco, è Stefano.
Di colpo le acque si fermano. Vedo Marco trascinato via da un onda e senza riflettere su quello che sto facendo, impugno il tridente come fosse una lancia e lo lancio. Colpisco Marco che si ripara con le braccia e una delle punte si conficca nel bracciale distruggendolo.
In un attimo i muri di acqua crollano e ci ritroviamo in acqua. Mi guardo intorno: i corpi di Kevin e Marco, galleggiano sopra l'acqua. Sono svenuti e la corrente li trascina verso il dirupo. Inizio a nuotare più velocemente che posso. Afferro i due corpi inermi e mi metto a nuotare verso il ponte.Porca vacca quanto pesano!
Alla fine riesco a raggiungere le rocce. Con l'aiuto di Micol porto su sia Marco che Kevin.
-Erica vieni forza.... dobbiamo portarti subito nella camera della guarigione!-
Alcuni semidei prendono Emanuele, Marco, Micaela ed Egon mentre Micol mi aiuta a stare in piedi. Quando la carne nuda dei miei muscoli tocca quella di Micol avverto un dolore terribile. Sento che sto per svenire. Prima di chiudere gli occhi ringrazio mio padre in un sussurro e cado a terra.
-Non è stato tuo padre, è stato Stefano....- sento Micol parlare mentre cerca di alzarmi. Prima di cadere nel sonno l'ultima cosa che vedo è il mio piccolo, adorato Stefano che cerca di darmi un bacio.
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Gli Dei Dell'Olimpo le Polveri degli Dei
Fantasi-Io non me ne andrò.... perché fin quando ci sarà la paura io sarò immortale!- Cos'è successo a Letizia? È rimasta la tranquilla figlia di Afrodite o è diventata qualcun'altro? Il regno degli dei rischia di vedere i suoi ultimi giorni perché il male...