Aveva guardato così tante volte quella foto che, ne era certo, se le foto si fossero potute consumare con lo sguardo sarebbe già stata distrutta. Era il semplice viso di una ragazza dagli occhi di ghiaccio irridente e i lunghi capelli biondi sciolti che le ricadevono morbidamente su una spalla. Il sorriso brillava su quel volto roseo e nel pieno della sua vita.Una vita che ora era svanita per sempre. Anzi, era svanita diversi anni prima.
Il giovane uomo ritirò la foto nella tasca interna della giacca a vento e osservò il cancello della scuola di fronte a lui. Chiunque l'avesse visto avrebbe pensato che ne fosse appena uscito, doveva avere all'incirca vent'anni. Non troppo alto, ma slanciato, il fisico asciutto fasciato in un paio di jeans chiari e con un maglione rosso sotto alla giacca a vento aperta.
Portava una tracolla di jeans chiara un po' sbiadita e gli occhiali da sole fra i capelli color nocciola scompigliati. I suoi occhi verdi guardavano attentamente il cortile disseminato di pozzanghere e di fango.
Aveva piovuto per un'intera settimana e solo quel giorno il sole splendeva. E per questo si era deciso a uscire dalla pensione in cui alloggiava, solo per poter osservare da vicino quel piccolo mondo cittadino.
Guardò l'orologio e poi sorrise sentendo lo schiamazzare degli studenti che iniziavano a riversarsi nel cortile, in strada, chiacchierando e ridendo sguaiatamente.
Levò lo sguardo e individuò la figura che cercava. Sorrise, guardandolo uscire, ma poi il sorriso gli morì sulle labbra. Gli altri ragazzi avevano lasciato passare il ragazzo dai capelli biondo rossicci spettinati e le mani infilate in tasca, affiancato da una ragazza più piccola di lui di una spanna buona.
Quella ragazza non era quella che si aspettava. Si ricompose velocemente, osservando il ragazzo salutare con un cenno della mano la ragazzina appena salita sul pullman, per poi dirigersi direttamente verso di lui.
-Ehi! - lo salutò il rosso, con un cenno del capo -Ti godi il sole?
-Non mi avevi detto che era una "lei".- gli fece notare subito, osservandolo dirigersi verso la macchina parcheggiata sul vialetto.
-E tu non mi avevi detto che si può parcheggiare in zona pedonale...- rispose a tono l'altro ridendo -Non hai la patente da un po'?
-Non ne vuoi parlare, eh?- sospirò infilandosi in auto e accendendo il motore.
-Già. Sai non tutti si accontentano della loro propria presenza.- gli fece l'occhiolino, divagando.
Gli occhi verdi del ragazzo alla guida furono attraversati da un'ombra per poi rischiararsi quasi subito.
Ma all'altro non passò inosservata quel piccolo cambiamento di umore.- Briel, non scherzare con il fuoco...sei ancora troppo inesperto.- sospirò il moro, fissando la strada - Con i sentimenti non si scherza.
- Non ho mai avuto intenzione di scherzare, lo sai. Su queste cose cerco di essere serio. Ma...- si passò una mano tra i capelli -Quella ragazza, Ra, è diversa...
- In che senso?
- Come noi...forse...forse potrebbe essere lei, stavolta.
Raziel inarcò un sopracciglio, perplesso. Quella ragazza minuta dai capelli neri e l'aria di voler sparire da un momento all'altro... Una come loro? Briel lo pensava davvero? A lui pareva una semplice ragazzina timida, dal viso triste...le solite che suo fratello guardava da lontano, incuriosito da quella fragilità. Su cui amava vegliare come un angelo.
"Assurdo..." pensò, sorridendo appena. Eppure...eppure questa ragazza era diversa. Suo fratello le aveva persino parlato, fatto eccezionale per un ragazzo come lui abituato ad altri tipi di dialoghi. Non per niente era finito in un Istituto Correzionale per ragazzi difficili con l'intento di essere rieducato alla "convivenza civile e sociale" come gli aveva spiegato un tipo quando era andato a riprenderselo.
L'educazione di suo fratello spettava solo a lui, e non avrebbe permesso ad altri di riempirgli la testa con scemenze.
Era stata solo una fase.
Anche Ra c'era passato.Doveva cavarsela da solo e lui sperò che suo fratello se la cavasse meglio di quanto non se la fosse cavata lui stesso precedentemente...
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Il Custode
ParanormalCècile non ha un passato, non ha una famiglia, non crede in niente, a parte nella paura. Nella paura che ha degli altri. Nella paura che ha di sé stessa. Finché nella sua vita non compare uno strano ragazzo, che sembra sapere di lei più di quanto l...