Capitolo 12

139 15 0
                                    

L: Carlos se ci stai anche solo pensando, ci sei già dentro!

La sua voce mi frenò! Cosa potevo fare, cosa dovevo fare, non lo sapevo nemmeno io.

L: Carlos, non farlo, è forse una delle scelte più sbagliate che tu possa fare!

Le sue parole mi bloccarono ancora, ma la voglia di provarci mi assaliva. Lo faccio, non lo faccio, lo faccio, no, si, no... SI!

C: Dai, ci sto, una volta non può farmi male, dammi la dose più piccola però, la più piccola! la mia voce tremava, i miei dubbi mi assalivano.

X: Nulla sotto i 50 €.

C: Ok, facciamolo! aprii il portafoglio e uscii la mia banconota, gli porsi la mia 50 € e misi via quello che lui mi aveva appena venduto.

K: Carlos, dove vai?!?

C: Arrivo Kendall, dammi pochi minuti!

Corsi in bagno, uscii la mia carta di credito, aprii la bustina, stesi quella che era la mia piccola tentazione, la sistemai, ero pronto, ora potevo farlo.

"FERMATI CARLOS, È UN ERRORE"

Avete presente i cartoni animati, quello dove sulla spalla si presentano il diavoletto e l'angioletto, beh era cosi con me in quel momento, un angioletto mi diceva di non farlo.

C: Vaffanculo, non mi abbasso a questo, ho regalato 50 € ad un povero ragazzo!

Con un soffio buttai tutto per terra ed uscii dal bagno, alla ricerca dei miei amici. In una grande discoteca come quella sarebbe stato quasi impossibile trovarli.
Continuavo a cercare quando si spense la musica, il maxischermo divenne bianco, una canzone parti...

Apparve una scritta "Ricorda i bei momenti passati insieme, ricorda chi eravamo!", la canzone era la colonna sonora della nostra storia e quelle erano le nostre foto.

Volevo scappare via, non volevo rivivere quei momenti, ma decisi di restare, avevo voglia di sapere chi fosse l'artefice di tutto.

Le nostre canzoni continuavano a riempire la discoteca, il suo pensiero riempiva me. Sapevo che era sbagliato pensare a lei, pensare a noi, ma non tutto può essere come vogliamo, e io in quel momento pensavo a lei.
Finì tutto con un suo video, mi chiedeva scusa, domandava il mio perdono, dichiarava il suo amore per me, ma la cosa più strana fu il suo ASPETTAMI.

Fischi, battiti di mani e un coro di tanti auguri invasero per l ultima volta quella sala e poi via, riparte la musica, quella famosissima musica che tutti continuarono a ballare.

Kendall: Carlos, giuro che non sapevo nulla.

C: Non preoccuparti, so a chi rivolgermi.

Mi precipitai da loro, la vidi, la tirai per un polso e la portai via. Lei impaurita dalla mia presa, ma rassicurata dai miei occhi leggermente lucidi mi raccontó tutto ed era come immaginavo, lei aveva chiesto a Katie di aiutarla a riconquistarmi.

Ormai era alba, eravamo tutti stanchi, felici, ubriachi, fatti, l'albergo ci aspettava, dovevamo riposare.
Era ancora la nostra prima uscita eppure sembrava fosse stata interminabile quella serata.
Tornati in albergo misi e cuffie e quella boy band intonava Invisible, la nostra fottutissima canzone.

All Over Again (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora