Capitolo 9

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A scuola come al solito mi sedetti al mio posto e dopo poco sentii qualcuno sedersi al mio fianco.

Il suo profumo... Trey.

Non potevo perdonarlo. Non potevo dopo che mi ha lasciata da sola per una scopata.

Trey dal canto suo durante la giornata tentò di parlarmi in tutti i modi e io lo ignorai tutte le volte.

Dopo l'ennesimo richiamo da parte sua mi voltai e lo guardai negli occhi dicendo "Vattene! Non voglio vederti. Non mi va di parlarti e ho cose più importati a cui pensare".

Perché me l'ero presa in quel modo? In fondo non mi piaceva Trey... o forse si.

Passarono giorni dalla mia sfuriata dentro la classe e io non ce la facevo più! Rivolevo la mia amica al mio fianco. Avevo bisogno dei suoi abbracci. Avevo bisogno di sentire la sua voce che mi faceva sentire meglio. Ma invece no. Non la sentivo da tempo. Da troppo tempo.

Tra tre settimane sarà il mio compleanno... e da un paio di settimane a questa parte ho ricominciato a sognare e a rivivere l'orrore della morte dei miei genitori.

Negli ultimi tempi avevo cominciato a fare progressi, ma ora non so più cosa pensare, forse non guarirò mai.

Ora non fumo canne, ne mi drogo più... purtroppo non posso dire la stessa cosa i miei polsi, anzi da quando Rebecca è in coma sono peggiorati.

La mia accoglienza nella nuova scuola è stata abbastanza buona nonostante tutto, soprattutto perché nessuno sapeva del mio passato, ma un giorno Sally, frugando negli archivi della scuola, ha preso il mio fascicolo, ha letto dei miei genitori e anche che sono in terapia dalla psicologa. Da allora, si è creata il suo gruppetto di stronzetti e premurosamente tutti i giorni si prende la briga di ricordarmi che sono senza genitori. Così ora la scuola ora è divisa in due: una parte di stronzi che va con Sally e l'altra che prova pena per me. Normalmente me ne sarei fregata perché ero fatta, ma ora che ho smesso con quella merda ogni giorno è sempre peggio e purtroppo mi lascio condizionare dalle parole di quella putrida zoccola che l'ha data a metà scuola.

Le sue parole entrano nel mio cuore come coltellate e rimangono li infilzate.

Ultimamente quando torno a casa di mia zia va sempre peggio. Tutto ciò che ho soppresso durante questi mesi mi sta straziando... mi ritrovo con le fitte nello stomaco e molte volte cado a terra tremante e mia zia deve portarmi su in camera mia con l'aiuto di Giorgio.

Giorgio è il compagno di mia zia, si sono conosciuti sei mesi fa e ora convivono a casa di mia zia, con me. Mia zia ha 32 anni, è la sorella minore di mamma, si è presa carico di me perché si sentiva in colpa per non aver parlato per anni con la mamma. Giorgio è simpatico, una persona a posto, anzi potrei dire anche divertente.

Josh lo sento molte volte. Viene a trovarmi spesso, ma mi sento tradita da lui, questa mattina l'ho sentito mentre parlava con mia zia e con Giorgio del mio comportamento e dei mie continui sbalzi d'umore. Ho sentito mentre parlava e diceva che se continuavo a comportarmi così sarebbe stato meglio portarmi in un centro specializzato così come lo chiamava lui.

Sentire quelle parole mi ferirono a tal punto che scappai chiudendomi in bagno e riprendere da dove avevo lasciato qualche tempo fa.

Ripresi la lametta e feci un taglio profondo, poi tanti piccoli taglietti lungo il mio polso.

Sentivo le voci di Josh e di Giorgio che mi urlavano da dietro la porta e intimavano di buttarla giù se non avessi aperto... Li sentivo, ma le loro voci si stavano affievolendo... guardai il mio sangue uscire copiosamente dal mio polso e proprio mentre stavo perdendo i sensi sentii il rumore della porta che veniva giù e la voce di Josh e Giorgio che urlavano il mio nome alla vista del mio sangue, poi non sentii più nulla.

SALVAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora