10. Jamie - Preparazione.

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Ero ancora lì, di fronte a Lily. I suoi occhioni verdi, senza nemmeno un filo di trucco, erano spalancati da quando aveva capito che ero lì. Non sapevo se dire qualcosa di carino, stare zitto o scherzarci su.

-Non credevo di essere così brutto da traumatizzarti.- Optai per una battuta.

-Pensavo che non ci saremmo visti oggi, e poi cos'hai in faccia?- mi chiese sgranando ancora di più gli occhi.

-Trucco! È Halloween no? Avevi detto che è il tuo compleanno e ora ti porto in giro!- esclamai, sempre sorridendo.

-Ma io... guarda come sono vestita- esclamò tirandosi un po' la t-shirt da lavoro. –Tu sei già pronto per festeggiare. Senti, ti ringrazio molto per essere venuto, per essertene ricordato e tutto il resto, ma non c'è bisogno.-

Rimasi interdetto per qualche istante, ma non mi persi d'animo.

-No, ehi, io ci tengo. Sono qui solo per te! Aspetto fino alle cinque, poi ti porto dalla mia amica che ti presterà qualcosa da mettere e ti truccherà.- Sulla mia faccia c'era già spalmato un po' di cerone bianco e dell'ombretto nero per le ombre. Non avevo fatto un buon lavoro, ma sembravo decisamente più cadaverico del solito.

Mezz'ora dopo, ero su Oxford street ad aspettare Lily.

-Possiamo andare, sono pronta!- esclamò la ragazza, dopo esser passata dal retro del negozio.

-Bene. Ora seguimi, ho lasciato l'auto al parcheggio di Poland street-

-Non credevo fossi in macchina. Cioè, immaginavo l'avessi, ma in centro...-

-Lo so, non è molto intelligente. Pagherò anche un sacco di soldi, ma ora dobbiamo andare a Richmond.-

Lo sguardo della ragazza si accese un'altra volta.

-Ci si sta un sacco per arrivare a Richmond. Ci sono andata a cercare lavoro, una volta, e ci ho messo un'ora e mezza solo per arrivare!- Il suo tono era un misto di preoccupazione e confusione.

-In realtà, è molto vicina a Londra, diciamo che è attaccata, ma in metro sembra di andare dall'altra parte del mondo. Ci staremo soltanto mezz'ora con la macchina, sperando che non ci sia troppo traffico.-

Ovviamente, trovammo una coda lunghissima per gran parte della strada. Lily era girata verso il finestrino, sembrava che cercasse di cogliere ogni particolare di quello che vedeva. Le strade, gli immobili in mattoni rossi, le siepi curate. Io quasi non notavo più quelle cose. Avevo passato quasi tutta la mia vita a Londra, tranne il periodo del liceo. Spesso avevo anche voglia di andare via, e chiedevo a mio fratello di ospitarmi a Copenaghen per qualche giorno.

Un'ora dopo eravamo arrivati. La casa di Claire era l'unica bianca tra una schiera di edifici color mattone in Grosvenor road. Feci passare Lily prima di me dal cancelletto in ferro battuto che delimitava il piccolo giardino anteriore. Sul muretto erano posizionate tre zucche intagliate, che emanavano un bagliore soffuso. Suonai il campanello dorato, su cui c'era scritto "Wadley". La mamma di Claire, una signora bionda e sovrappeso, aprì la porta. Aveva un cesto di caramelle in mano e delle mollette sulla testa.

-Non è ancora presto per suonare?- chiese, prima ancora di averci visti –Oh, Jamie! Scusami tanto, stavo cercando di sistemarmi per la serata. Credevo fossero già i bambini-

-Possiamo entrare, signora Wadley?-

-Certo, Claire sarà nella sua stanza. Sai dove andare. Tu sei?- Il suo sguardo si fermò su Lily che, evidentemente imbarazzata, continuava a fissarsi le scarpe.

-Lily, un'amica di Jamie- balbettò. La signora fece solamente un grande sorriso, e le guance già paffute sembrarono gonfiarsi.

Al piano superiore, la ragazza era intenta in grandi preparativi. Aveva indossato un vestito da infermiera e stava finendo di truccarsi da zombie. Le sue forme, già prominenti, erano ancora più in mostra a causa della divisa sexy. I capelli biondi le ricadevano sul seno in grandi boccoli. Si avvicinò a me e mi baciò su una guancia, i tacchi la facevano sembrare ancora più alta del solito.

-Claire, questa è la mia amica Lily. Come ti avevo accennato, le serve qualcosa da mettere e un po' di trucco.-

La ragazza sorrise, scoprendo il piercing sotto il labbro superiore. Le sue braccia erano coperte di tatuaggi.

-Tranquillo, Jamie, vedrai che appena avremo finito non la riconoscerai nemmeno. Con la tua faccia, invece, che dobbiamo fare? Sembra che tu sia stato colpito da una pistola da paintball caricata a bianco e nero.- Ricambiai con una linguaccia, senza nemmeno rispondere.

-Io.. non credo di volermi vestire per Halloween. Sul serio, posso rimanere così- disse timidamente Lily.

-Che fai? La timida? Vieni qua e ti faccio vedere che ti piacerà.- Dicendo questo, la prese per mano e mi sbatté in faccia la porta della stanza.

Se si volesse pensare a due ragazze completamente opposte, si potrebbero prendere a esempio Liliy e Claire. La prima era timida, introversa e cercava spesso di farsi da parte. Inoltre, era magra, piccola di statura e scura di capelli. Claire, invece, era alta, formosa e con i capelli biondi, che spesso tingeva con colori vistosi. Per non parlar del fatto che era sempre la prima a fare baldoria.

Nel tempo che impiegarono per sistemarsi, io riuscii a fare due volte il giro della casa, guardare la televisione, parlare con la madre di Claire per una buona mezz'ora e giocare con il cane nel giardino sul retro.

-Jaamie!- sentì urlare a un certo punto, quindi raggiunsi le scale, seguendo la voce della mia amica.

Credetti, per un secondo, di essere in presenza di una ragazza, del tutto diversa. Lily era in piedi sull'ultimo gradino, aveva un teschio disegnato sul volto ma non era quello che mi aveva illuso. Un tubino nero, che la ragazza continuava a tirare verso il basso, fasciava completamente il piccolo corpo, accentuando le forme che di solito erano nascoste dagli abiti larghi. Sulle gambe portava delle calze strappate e, ai piedi, le scarpe scure avevano un po' di tacco, ma non troppo. (Foto all'inizio capitolo, fate finta che sia Lily.)

-Ho cercato di proporle qualcosa di più vistoso, ma lei continuava a ribellarsi-

-Credo che andrà benissimo, Claire, grazie- esclamai, attonito. Dovevo sembrare davvero uno stupido, infatti la ragazza rise di gusto.

Per la seconda volta, prese la mano di Lily, poi anche la mia e urlò –Mamma! Noi andiamo alla festa! Non aspettarmi per la notte, va bene?-

-Non fate niente di male, ciao!- si sentì dall'altra stanza.

La casa in cui eravamo capitati era letteralmente una regia. Non sapevo di chi fosse perché mi aveva invitato Dan, il nostro batterista. Le luci si scorgevano ancor prima di immettersi in Friars Stile road. Dovevano esserci già un centinaio di persone, ed erano solamente le otto di sera; molti degli invitati sarebbero arrivati a fine serata. All'esterno, un enorme prato si apriva subito dopo il marciapiede. Parecchi ragazzi passeggiavano e chiacchieravano, salutando me e Claire al passaggio. Appena entrammo, notai il locale ampio, col parquet a terra e delle luci soffuse. Qua e là, erano posizionate decorazioni a tema e tutto, in quella casa, sembrava costoso.

-Allora, che ne pensi?- chiesi a Lily. I suoi occhi verdi sembravano ancora più grandi e accesi, contornati da tutto quel nero.


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