Trust me

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Mi svegliai accanto a lui, l'amore che ci circondava era palpabile. Nonostante fosse stato doloroso, era stato perfetto. Non era tutto rose fiori nella realtà e andava bene così. Ero tutta indolenzita e continuai a stiracchiarmi nel letto. Harry dormiva ancora, lo osservai con un sorriso sereno era così bello e mentre dormiva faceva tenerezza. Mi alzai e andai a farmi una doccia, lavandomi per bene. Quando uscii lo trovai intento a lavarsi i denti, e mi sorrise. Mi misi vicino a lui e me li lavai anch'io. Sputai il dentifricio e mi sciacquai la bocca, ero un po' imbarazzata dopo la notte scorsa, non riuscivo a fare a meno di essere tesa. E se fossi andata male? Dopo la beatitudine iniziale cominciò a preoccuparmi questa cosa...
Harry mi abbracciò mentre ero di spalle. <<Potevi aspettarmi>> sussurrò con la voce da assonnato. <<Devo sempre dirtelo?>>
<<Scusarmi >> dissi ridendo lievemente.
<<Come stai?>> mi chiese.
<<Bene bene.>> Mi riempì di bacini il collo facendomi il solletico, protestai ridacchiando e stringendomi in me stessa scherzosamente. Mi girai e poggiò le labbra sulle mie, le mosse lentamente, ma con decisione facendomi sciogliere ad ogni suo tocco mi accarezzò la schiena e fermo le mani sul mio sedere.
Tra un bacio e l'altro mi disse. <<Andiamo a fare colazione.>>
Mi misi un paio dei suoi pantaloni e una t-shirt larga. Mi prese la mano e scendemmo insieme ero ancora un po' indolenzita. I genitori di Harry ovviamente non c'erano, ma trovai Isa, che mi guardo maliziosa.
<<Buongiorno piccioncini.>>
Arrossii all'istante.
<<Sorellina.>> Salutò Harry e io gli rivolsi un sorriso timido.
Ci sedemmo a mangiare e io mi godetti il dolce sapore del cioccolato nella brioche e il cappuccino.

<<Harry, usciamo a fare un giro?>> gli chiesi mentre eravamo nel suo studio.
<<Ho in mente qualcos'altro>> sussurrò mentre ero seduta sulle sue ginocchia.
Il mio cuore prese a battere più forte e avvampai all'istante. Lo guardai da sotto le palpebre titubante. Si chinò a baciarmi e dischiusi subito le labbra lasciando entrare la sua lingua, che carezzo la mia all'inizio delicatamente, poi con foga. Ero ancora un po' indolenzita e non volevo andare oltre ad un certo punto, ma non mi ritrassi.

Nei giorni dopo la nostra prima volta, ci cercammo continuamente, per farlo ancora. Ormai non faceva più male ed era tutto piacere immenso. Anche se ero ancora timida e impacciata, ma Harry era paziente.
Un giorno cominciammo a litigare perché mi nascondeva molte cose, troppe e lui sosteneva che non mi fidassi di lui.
<<Cosa mi nascondi Harry, perché sparisci per così tanto tempo senza spiegazioni? Perché quel bosco è proibito? Perché?>>
<<Ho detto che ti spiegherò tutto, devi fidarti di me>> mi sbraitò contro.
<<Non urlarmi addosso! Voglio solo delle risposte>> alzai la voce a mia volta.
Mi tirò una schiaffo, e mi sbatte al muro. Ero scioccata, lo guardai ad occhi sbarrati sembrava un animale feroce. Non lo avevo mai visto così, era sempre calmo freddo e distaccato, e anche molto dolce, ma mai così.
<<Quel ragazzo al ballo, era un vampiro, come James e voleva morderti. Io sono un cacciatore di vampiri e mi sono messo con te solo per proteggerti, perché per qualche strano motivo ti vogliono.>>
James aveva ragione, non stava con me perché mi amava. Non so dove presi la forza, ma lo spinsi via e corsi fuori piangendo, mi tenevo la guancia arrossata, faceva male, non solo per la violenza dell'impatto, ma perché era stato Harry a picchiarmi. Incontrai Isa mentre scappavo piangendo.
<<Cosa c'è che non va?>> mi chiese preoccupata.
<<Torna qui Lily!>>
Volevo risponderle, ma Harry mi stava raggiungendo. Me ne andai senza dire niente.
<<Che cosa le hai fatto?>> urlò al fratello Isabelle, bloccandolo.
Io intanto ero uscita dalla villa corsi per tutto il lungo giardino, senza sosta. In quel momento anche Isa mi seguiva. <<Lily fermati ti possiamo spiegare!>>
Il portiere mi aprì senza far domande, doveva essere abituato a questo tipo di situazione.
Appena varcai la soglia qualche metro in avanti due braccia forti mi avvolsero. Scalcai più che potevo, non volevo che Harry mi toccasse ero troppo arrabbiata e delusa dal suo comportamento.
<<Su tesoro, calmati.>>
James? Era James! Cominciai a preoccuparmi. Mi sentii premere un fazzoletto sulla bocca dall'odore forte, e persi coscienza.

Mi svegliai in una bellissima stanza, ampia ben arredata, elegante dai colori sul rosso scuro e bianco in tinta con mobili e lenzuola. Quando scostai le coperte mi accorsi di indossare un provocante babydoll trasparente nero. Arrossii e tornai a coprirmi e sdraiarmi col battito a mille.
Dove diavolo ero? Come ci ero finita? L'ultima cosa che ricordavo era James... Oddio mi aveva rapita! Mi strinsi in me stessa. Non era difficile immaginare quello che sarebbe successo. E il ricordo delle parole di Harry non miglioravano la situazione. Scoppiai a piangere, e lo fece a lungo, finché non sentii la serratura scattare, la tristezza venne sostituita dalla paura. Mi raggomitolai sotto le coperte.
<<Che carina la mia Lily, si nasconde sotto le coperte. È molto timida, ma sapremo come farla sciogliere.>> disse James con la solita calma e dolcezza.
Sentii il letto piegarsi sotto il peso di James, quando si sedette.
Chiusi gli occhi magari era solo un incubo.
<<Vieni fuori, fammi vedere come ti hanno conciata le mie cameriere.>>
Rimasi immobile, non mossi un muscolo, ma mi squittii dalla parola. Tirò via le coperte in fretta e mi strinsi in me stessa tremando.
<<Hai freddo? Ti riscalderemo noi, vieni qui.>>
Mi accorsi che oltre a lui c'era anche il signor Tomlinson, e questo mi fece stare ancora peggio. Mentre James si avvicinava indietreggiai, stavo per cadere, ma il professore si pose dietro di me. <<Signor Tomlinson!>>
<<Chiamami Louis>> mi sussurrò all'orecchio. rabbrividii.
Ansimai in preda al panico. <<Che cosa volete da me?>>
<<Te l'ho già spiegato mia cara, ma tu hai ignorato la mia richiesta di rimanere vergine.>> Fece un finto broncio. <<Ma non ti punirò ora, dolce Lily, vogliamo tirarti su di morale.>>
<<Riportatemi a casa>> piagnucolai allontanandomi da Louis e James mi prese tra le sue braccia.
<<Stai calma, vogliamo solo farti stare bene.>> Mi baciò il collo, e cominciai ad agitarmi seriamente. <<Non ti ribellare potrei arrabbiarmi seriamente, e punirti ora.>> Smisi di cercare di sottrarmi a lui, avevo troppa paura.
<<Vedo che cominci a fare la brava>> disse presuntuoso il professore con un sorriso sghembo.
James mi fece sdraiare. <<Ora rilassati>> mi sussurrò.
Non volevo fare la frignona, dovevo fare qualcosa. Mi agitai e mi ribellai alle loro mani, più che potevo. James mi bloccò i polsi mi guardò leggermente arrabbiato.
<<Piccola mia, non farmi usare le maniere forti.>>
A quel punto non mi trattenni più, e piansi in silenzio tirando su col naso.
<<Shhhh... Non piangere.>>
<<No, no, no...>> continuai a ripetere mentre mi baciavano ovunque.
<<Forse in due è troppo per lei, dici di andarmene finché non si abitua alla situazione?>> chiese Louis.
<<No, rimani, deve farci l'abitudine.>>
Aveva ragione il professore, era decisamente troppo. Non volevo accidenti, perché mi facevano questo?
James prese possesso della mia bocca, e mi baciò profondamente fino a togliermi il fiato. Provai a sottrarmi, ma era sdraiato accanto a me e mi teneva ferma. Sentii Louis tenermi le cosce a baciarmi l'interno fino ad arrivare alle mutandine e spostarle, poi iniziò a violare la mia intimita con la lingua. Sbarrai gli occhi e gemetti contro le labbra di James, si staccò, sorrise e mi sussurrò all'orecchio. <<Sarà una lunga notte.>> Mi palpò il seno attraverso il babydoll ed ansimai.
Oh, un'intera notte tra le loro grinfie, lo guardai intimorita e rabbrividii.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 11, 2016 ⏰

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