UNA SCOMODA RETINA PER CAPELLI

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"Wendy? Wendy tesoro svegliati..." sentii una mano calda accarezzarmi piano i capelli. Aprii piano gli occhi trovandomi davanti il viso dolce della mamma, avvolta nella sua vestaglia rossa. Alzai piano la testa, avvertendo poi un dolore al collo. Me lo strofinai con una smorfia. "Ti sei addormentata di nuovo accanto alla finestra." La guardai ancora insonnolita annuendo dopo aver realizzato le sue parole. "Le signorine per bene si addormentano nei loro letti, cara." Guardai i suoi occhi azzurri sorridendo "Allora forse non sono una signorina per bene!" Mi diede un buffetto sulla testa per poi darmi un caldo bacio sulla fronte. "Vedi di preparati alla svelta, signorina. E sveglia i tuoi fratelli." Disse prima di uscire dalla stanza. Gettai un occhio all'orologio sulla parete. Le 7 e mezzo. Anche se le lezioni iniziavano alle nove, papà voleva che ci alzassimo tutti presto. A me d'altronde non dispiaceva, avevo modo di fare con calma, ma per i miei fratelli, ogni mattina era una vera battaglia. Mi alzai sbadigliando dirigendomi verso il letto di John. "John, è ora di alzarsi." Gli dissi scuotendogli piano una spalla, ottenendo solo un mugugno da parte sua. "Sveglia prima Michael..." mormorò girandosi su un fianco. Tirai un sospiro, andando dal mio fratellino più piccolo, che aveva il busto completamente fuori dal letto. Dio solo sa come faceva a non cadere. "Micheal, su è ora di alzarsi dormiglione!" lo accarezzai dolcemente imitando la mamma. "no, sveglia prima John." Tirai un sospiro spazientito. Era il momento del piano B. Presi la sveglia dal comodino spostando la lancetta per farla suonare e mi misi proprio nel mezzo dei loro letti. Tirai via loro le lenzuola. "AVANTI TRUPPE. IL SOLE SPLENDE SU LONDRA E IN QUESTA CASA I PIGRONI NON SONO TOLLERATI. IN PIEDI HO DETTO!" urlai ridendo. Micheal era caduto dal letto per lo spavento e John, scattato in piedi cercava freneticamente i suoi occhiali. Funzionava sempre. Presi un vestito pulito dal cassetto, insieme all'enorme quantità di biancheria costretta ad indossare. "Io ora vado a lavarmi. Quando torno voglio vedere voi due furfanti puliti e pronti per la colazione. Ci siamo intesi? E John vedi di aiutare Micheal.." dissi assottigliando gli occhi. "Sì, Sì Wendy", mormorarono tra uno sbadiglio e l'altro. Chiusi la porta ridendo e sentendo Michael bisbigliare "La prossima volta potrebbe essere anche un po' più gentile però...". Andai verso il bagno. La nostra stanza era al piano terra mentre quella dei nostri genitori al primo piano. I miei fratelli si preparavano in camera, mentre io nel bagno accanto. Avendo quindici anni avrei già dovuto avere una stanza tutta mia, sarebbe stato più comodo, ma non me la sentivo di dormire senza di loro.

Un quarto d'ora dopo avevo già finito. Mi guardai nello specchio aggiustandomi i morbidi ricci biondo cenere in un nastrino azzurro. Niente male, ma niente di che. Solo un viso pallido con due occhi grigi. mi sentivo oppressa da tutto quello che avevo addosso. Corsetto, camicia a collo alto, mutandoni, sottoveste, sottogonna e gonna a vita alta... preferivo di gran lunga la mia sola camicia da notte azzurra. Decisamente più pratica. Rientrai in camera, trovando soddisfatta John e Michael a preparare le cartelle. Rifeci i letti alla svelta e scendemmo tutti insieme in sala da pranzo, dove Harriett, la nostra domestica, già stava servendo i tost. "Meglio un' ora in anticipo che un minuto in ritardo, Wendy", disse ferma la voce di mio padre, mentre prendevo posto a tavola. "Sì scusa papà. Non accadrà più..." "è quello che dici tutte le mattine." "La puntualità è la prima cosa che mostri una buona educazione, signorinella" trillò la zia. Già sputava sentenze a prima mattina. La guardai di sottecchi, mentre spalmava del burro sul pane. "...e poi ancora non ti sei acconciata i capelli come si deve" continuò. "A dire il vero sono pronta." Mi squadrò inorridita, rivolgendosi poi alla mamma. "Mary! Cielo ha quindici anni, dovrebbe già portare una retina! È del tutto sconveniente che se ne vada in giro con i capelli al vento! Come una poco di buono" "Ma zia Ruth..." provò a replicare mia madre, venendo interrotta da papà. "Non ci sono scuse, cara. Wendy non è più una bambina ormai. Deve comportarsi come si deve..." non toccai cibo, se non una tazza di the, andando di sopra a mettermi una stupida retina che la zia aveva scelto, in tinta con la gonna scura... stupida etichetta, stupide formalità e stupida zia Ruth. La mia vita era tranquillissima prima che mettesse in testa a papà il tarlo che secondo lei non ero ancora pronta per entrare in società perché, citando la vecchia megera, "i miei comportamenti lasciavano vivamente a desiderare". Frottole! Non sarei mai diventata quella che avrebbero voluto, questo è certo. La prospettiva mi faceva storcere il naso al solo pensiero... pensavo alle mie amiche, con i loro guanti di pizzo bianchissimi e le acconciature perfette, sempre attente a cosa dire per rispettare i puri canoni della cortesia. Peccato che essere cortesi non vuol dire sempre essere sinceri. Uscii irritata da tutte le forcine che avevo in testa, battendo la strada a passo svelto con i miei fratelli al seguito. "Wendy? Sei arrabbiata con noi?" disse timido Michael affiancandomi. "No." Sospirai, addolcendo il mio sguardo. "sono arrabbiata con papà, Michael, perché ha fatto venire qui la zia." "beh, è piuttosto antipatica" intervenne John. "Eri più bella con i capelli sciolti, Wendy. Adesso somigli di più alla mamma" mi si strinse il cuore sentendo quelle parole. Lo presi per mano mentre attraversavamo la strada. "Lo so, neanche a me piace. Ma devo portarla per forza." "scusa, altrimenti cosa fanno?" domandò John "oltre a sgridarti, cosa potrebbero mai farti. Alla fine magari si rassegnerebbero a lasciarti in pace no?" lo fissai pensierosa. Beh, in fondo, non aveva torto, magari papà con l'influenza della mamma, che certamente non era d'accordo con il suo punto di vista, e con qualche ribellione da parte mia, avrebbe provato a darmi ascolto. "sai una cosa John, hai perfettamente ragione." Mi tolsi la retina tirando via tutte le forcine e scuotendo i capelli al vento gelido di Gennaio. "meglio?" dissi sorridendo. "Adesso sembri di nuovo tu." Rise Michael. E sarei rimasta me stessa. Non mi avrebbero piegato. Zia Ruth se ne sarebbe accorta presto.

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Beh, eccomi di nuovo!

spero tanto che troviate interessante la versione che si sta delineando di Wendy, che, a quanto pare, non è esattamente la ragazza che i suoi genitori desidererebbero, ma d'altronde in caso contrario, non ci sarebbe nessuna storia, giusto?

alla prossima! per chiunque legga! :) 





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