EQUIVOCI

486 39 6
                                    

WENDY'S POV

Meg come pensavo mi aveva assicurato che avrebbe pensato lei ad Harry. John e i suoi stupidi dubbi! Sapevo che potevo fidarmi di lei. Avevo controllato che i miei fratelli raggiungessero Harriett da dietro l'angolo e avevo anche piacevolmente notato Meg allontanarsi da Harry e raggiungere un ragazzo con cui venne proprio nella mia direzione.

"Meg!" la chiamai , facendole un cenno con la mano. "Wendy! Ho appena finito di parlare con Harry."disse venendomi incontro. 

"E?" chiesi io insicura. 

"Tranquilla è tutto a posto. Ha capito perfettamente." Disse lei con un sorriso.

"Sicura che non si sia arrabbiato? Sai Harry a volte sa essere un po' suscettibile..." diede un cenno dietro di lei.

 "Harry!? Ma figurati! Certo era un po' dispiaciuto, ma credo abbia collegato tutto quando ho nominato tua zia."

"Menomale." Dissi stringendomi il cappotto addosso e lasciando un sospiro di sollievo. 

"Comunque, grazie ancora Meg, sai l'avrei detto io stessa ad Harry, ma ecco..." iniziai a dire titubante "Oh, non serve che ti giustifichi." Rispose per me "So che possono esserci occhi indiscreti qui in giro." Continuò, ricevendo uno sguardo di gratitudine da parte mia.

"Già..." dissi sospirando e guardando Oliver e Jenny salire sulla loro carrozza in lontananza. Quei due potevano essere la mia rovina, così come tutta la loro combriccola di amici. Era tutto così complicato. Sarebbe stato tutto più semplice se fosse stato Harry il figlio del capo della banca, se non fosse stato un orfano.

Mi pentii subito di quello che avevo pensato. Se la storia di Harry fosse stata diversa non sarebbe stato più il mio Harry. Sicuro di sé e sempre pronto ad affrontare le sfide. Ritornai alla realtà con i rintocchi del grande orologio che batteva le tre e mezza.

"Beh, Meg devo andare! Grazie ancora per il favore." Le dissi allontanandomi facendo un cenno anche all'altro ragazzo, che ricambiò il mio saluto con un sorriso.

Guardai il alto verso il cielo sereno. Era una bella giornata. Pensai di deviare per Kensigton, almeno avrei fatto una passeggiata piacevole.

HARRY'S POV

Mi faceva ancora male il sedere per tutte le botte prese il giorno prima da Suor Millicent. Mi aveva fatto compagnia Tom, però. Ovvio che non si era bevuto la storia delle ginocchia ed infatti mi aveva seguito fino in lavanderia. Origliavamo da nemmeno cinque minuti quando Rose, una delle "donnine" era entrata con il cesto del bucato, portandoci da Suor Millicent direttamente nella stanza a fianco. Tipico. Come non avevo potuto prevedere che sarebbe entrata una di loro? Non piacevamo quasi a nessuna delle "donnine", specialmente a Rose poi.

Chiamavamo in quel modo tutte le ragazze che, rimaste incinte e ripudiate dalle famiglie, avevano trovato asilo al Sant Kathrine, ma tutto aveva un prezzo e dovevano lavorare per il convento almeno per 4 anni dopo aver partorito. Erano più di quelle che ci si aspettava in effetti.

Ad ogni modo, la madre superiore ci aveva relegati nella cappella con una delle novizie e quando era finito l'incontro ci aveva dato la nostra punizione. "So esattamente cosa farò di voi due molto presto." Aveva detto tra una bastonata e l'altra. C'entrava di sicuro con il colloquio che mi ero perso. Almeno però prima di andare di sotto avevo potuto vedere bene in faccia i due signori, quel Mr Brown aveva un gran paio di baffi e l'altro portava gli occhiali. Avevo per lo meno ottenuto i loro nomi ed avrei sicuramente indagato.

C'era qualcosa che non mi tornava, soprattutto perché in quei pochi minuti che avevo ascoltato avevano solo discusso del compenso che Suor Millicent avrebbe ricevuto. Il problema è che non sapevo per cosa fosse.

The true story of a Lost GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora