UN INCONTRO D'AFFARI E UN MESSAGGIO DA RIFERIRE

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HARRY'S POV

Avevo visto lo sguardo confuso di Wendy quando le avevo detto che dovevo andar via prima, ma avevo apprezzato che non mi avesse chiesto altro. Era troppo sveglia. Molto di più di tutte quelle della sua età. La ammiravo molto per questo e poi era l'unica amica che avessi al di fuori del Sant Kathrine. Ancora non capivo perché continuava a voler passare del tempo con me. Chiunque si sarebbe vergognato di passare le sue giornate con un orfano, ma lei no, bastava che non lo scoprisse il padre o quell'orribile zia.

Quel giorno non potevo tornare al solito orario all'istituto, c'era qualcosa che dovevo sentire e già sapevo che probabilmente non sarebbe stato nulla di buono. Arrivai di fronte al grande portone con il fiatone. Per fare prima avevo corso, anche se la riunione non sarebbe iniziata prima delle cinque, ma dovevo prima passare a salutare i ragazzi. Girai intorno all'edificio raggiungendo il cortile sul retro, dove c'erano le nostre squallide camerate. Erano due, una per i ragazzi e l'altra per le ragazze, anche se in effetti le ragazze erano soltanto 4. Margareth era la più grande, aveva la stessa età di Wendy ed era la mia salvezza per la scuola. Mi faceva praticamente tutti i compiti. Poi c'erano Annie, un vero maschiaccio, che mi stava sempre dietro; Virginia sempre con il raffreddore e poi la piccola Lily, troppo innocente per un orfanotrofio.

"Ciao ragazzi!" esordii entrando nella camerata. C'era un vociare incredibile. Alcuni si voltarono mentre camminavo regalandomi qualche "Ciao Harry". Raggiunsi Thomas, il mio braccio destro se così si può dire. Ci conoscevamo fin da piccoli.

Era abbastanza impegnato a scribacchiare qualcosa sul suo taccuino.

"Ehi Tom!" alzò lo sguardo, abbandonando l'espressione seriosa. "Capo! come mai così presto?" "Wendy doveva tornare a casa prima oggi." Mentii, nemmeno lui doveva sapere cosa dovevo fare. "Ah, Wendy! Ti ha detto quando torna a trovarci? Qui tutti stravedono per lei, tutti tranne..."

"Harry!" sentii una voce alle mie spalle.

"Meg! Stavo per venire a cercarti. Hai del tempo libero oggi?" i suoi occhi verdi si illuminarono "Sì, perché?" chiese curiosa. "Avrei di nuovo bisogno del tuo aiuto con i compiti di algebra." La sua espressione si rabbuiò "Ah, capisco." Disse incrociando le braccia.

"Allora, puoi darmi una mano?"

Sospirò "Ti prego, Meg!" la pregai con le mani giunte. Mi guardò facendosi scappare un sorriso.

 "Dov'è il quaderno?" disse alzando gli occhi al cielo. "Grazie, grazie Meg! Sei la mia salvezza."

"Già che ci sei puoi fare anche i miei?" chiese Thomas con noncuranza. "Non allargarti Tom!" disse lei dandogli un buffetto sulla spalla. "Allora, quando viene Wendy?" mi richiese Tom. Sentii lo sguardo di Margareth su di me. "Ha promesso di venire domani. Deve accompagnare il fratello in biblioteca, ma poi è tutta vostra. Devo passarla a prendere."

"Dai, ti accompagno allora. Due gentiluomini che la scortano sono meglio di uno!" propose Tom; Meg se ne era già andata.

Non capivo proprio perché avesse quest'atteggiamento nei suoi confronti, Wendy era sempre stata gentile con lei. Le ragazze erano strane. Gettai un occhio fuori dalla finestra, vedendo arrivare una macchina scura. Dannazione! Erano in anticipo. "Tom, io vado a darmi una rinfrescata" dissi mostrandogli le ginocchia. "Se la madre superiore mi trova con i pantaloni sporchi, chissà cosa mi combina." Spiegai, gesticolando. Mi squadrò attentamente prima di rispondermi con un semplice "D'accordo".

Pregai che se la fosse bevuta e che non gli venisse l'insana idea di seguirmi. Scesi in fretta le scale, raggiungendo la sala di lavanderia al primo piano. Era la stanza praticamente adiacente all'ufficio di Suor Millicent, la madre superiore. Avrei potuto ascoltare tutto da lì. Le pareti sembravano di carta. Utilizzavamo sempre quella sala per origliare le conversazioni della madre superiore, soprattutto quando dentro c'era qualcuno di noi per una ramanzina. Mi misi in un angolo osservando la stanza da una piccola fessura tra le assi di legno, sufficiente a vedere la grande scrivania. Sembrava ancora tutto tranquillo.

The true story of a Lost GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora