The true story of a Lost Girl

UNA FESTA PER WENDY

WENDY'S POV

"Ci siamo quasi Wendy." Mi disse Piumino, guardandomi con un sorriso sbilenco.

Camminavamo da una mezz'ora buona nella foresta illuminati dalla luce di alcune torce, ma ero così emozionata da non sentire la minima fatica ed inoltre vedere la foresta in quel clima di penombra mi faceva sentire come una delle eroine dei miei libri. Ero elettrizzata all'idea di poter partecipare ad una vera festa indiana, ma il fatto che fossi io l'ospite d'onore mi rendeva anche terribilmente nervosa...

"Ecco, li senti?" disse ad un tratto Ricciolino, venendomi accanto.

"Cosa?" chiesi incuriosita.

"Ascolta."

Cercai di non prestare attenzione ai rumori del sottobosco o alle chiacchiere dei ragazzi ed ecco che iniziai a percepire in lontananza una sorta di strana musica.

"Ecco i tamburi! Siamo vicini ormai." Disse uno dei ragazzi , mentre la mia curiosità si accendeva sempre di più. Man mano che camminavamo la musica si faceva più forte e iniziai a percepire anche altri suoni, un gran vociare e delle urla sconnesse. La vegetazione iniziò pian piano a diradarsi, finchè davanti ai miei occhi il folto del bosco venne sostituito dalla vista di una gigantesca fiamma accesa.

I Bimbi Sperduti fecero degli strani versi con la bocca, precedendomi ed andando incontro al fuoco. Io rimasi ancora accanto agli alberi, guardandomi intorno e cercando di capacitarmi di dove mi trovavo.

L'accampamento indiano era un luogo enorme. Mi sarebbe piaciuto vederlo alla luce del sole e constatarne le dimensioni effettive, ma anche illuminato dal solo falò era gigantesco. Feci qualche passo avanti, osservando da ogni parte. Intorno al fuoco c'erano decine di tende ricoperte da pelli di animali dai motivi colorati. Intorno al fuoco vidi un grandissimo numero di persone, con la pelle scura e i capelli corvini. Portavano degli indumenti di pelli, adornati con frange e collane vistose. Tra i capelli si intravedevano numerose piume di uccelli. La cosa che più mi colpì tuttavia fu che proprio accanto al fuoco si ergeva una gigantesca costruzione alta per lo meno una decina di metri. Era davvero singolare.... Sembrava costituita da tanti pezzi diversi, alcuni erano animali, ma altri proprio non sapevo cosa diavolo fossero. Era fatto di legno ed aveva un'aria mistica e strana; conferiva a tutto il luogo un che di magico, misterioso....di segreto.

"Quello è il sacro totem." Disse una voce dietro di me, cercando di sovrastare la musica.

Mi voltai, distogliendo lo sguardo da quella visione suggestiva per ritrovarmi davanti due occhi di un verde intenso...

"Peter..." dissi facendo un passo verso di lui...era sempre così terribilmente teatrale.

"Pensavi non venissi?" disse alzando un sopracciglio come solo lui poteva fare.

Feci un'alzata di spalle, abbassando nervosamente gli occhi sui miei piedi nudi. Davanti a lui era impossibile non sentirsi in soggezione... esercitava su di me un fascino inspiegabile, ma in fondo era Peter Pan, era comprensibile....

"Non dovresti rimanere in disparte alla tua festa." Disse porgendomi la mano e conducendomi accanto al fuoco. "Ci sono delle persone che vogliono conoscerti." Continuò poi facendosi strada tra i pellerossa.

Notavo su di me lo sguardo di tutti. Certo dovevo sembrare davvero buffa con i miei capelli biondi e la camicia da notte azzurra!

Ci allontanammo un po' dal baccano che imperversava accanto al fuoco, fino ad arrivare ad una delle tende più alte.

"Prima le signore." Disse Peter in tono canzonatorio, indicandomi l'apertura.

Abbassai la testa ed un po' titubante mi introdussi nella struttura. Non appena alzai lo sguardo mi trovai davanti un uomo grande e robusto seduto a terra a piedi incrociati. Portava un enorme copricapo realizzato con decine e decine di piume dei più stravaganti colori e sulle guance aveva due strane linee rosse. Era senz'altro il capo tribù. Al suo fianco sedeva a terra una ragazza con due lunghe trecce ai lati della testa, che mi scrutava con aria indagatrice.