STRANI SOGNI E PIANI DA RISPETTARE

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HENRY'S POV

"Henry. Noi stiamo uscendo."

Diedi un leggero sguardo all'orologio a muro della stanza. Le cinque passate. Possibile che fossi stato per due ore intere con quei fogli in mano?

"Henry... sei con noi?"

Feci scattare gli occhi sulla porta, dove Meg mi stava osservando con uno sguardo tranquillo. Le annuii di rimando, alzandomi in piedi e andando accanto alla finestra per sgranchirmi un po' le gambe. Le diedi le spalle, rimanendo ad osservare la strada sottostante, ancora non mi ero del tutto abituato a quel nuovo panorama. La sentii avvicinarsi e mettersi a fianco a me.

"Henry." Mi chiamò.

Le diedi un'occhiata, accorgendomi che portava un nuovo cappello di velluto blu. Metteva in risalto i suoi occhi.

Tornai sulla strada.

Mi prese una mano, costringendomi a voltarmi verso di lei. Era stata così felice quando le avevo detto dell'idea di Miss Hazel. Da quando aveva messo piede qui era sempre raggiante. Ora però i suoi occhi erano pieni di preoccupazione mentre non faceva altro che scrutarmi. I suoi sentimenti per me non erano cambiati, lo vedevo da quegli stessi occhi. Il fatto che non avesse più riaperto il discorso da quel giorno in cortile dimostrava solo quanto ci tenesse a non ferirmi.

"Cosa hai fatto in questi giorni oltre che leggere e rileggere quel racconto eh?" chiese avvicinandosi.

Diedi un'altra occhiata alla pila di fogli pieni di inchiostro, serrando la mascella. Il suo sguardo era ancora sul mio viso.

"Tu non capisci, Meg." sbottai.

Mi lasciò la mano con uno scatto, dandomi lei le spalle.

"Non dirmi mai che non posso capire, Henry. Io lo so che l'unica cosa a cui pensi è finire la storia per Wendy, quei fogli sono l'unico modo che hai per tenerla con te, ma devi pensare anche a te stesso." Disse voltandosi e facendo frusciare le gonne del vestito.

Sospirai. Mettendomi le mani in tasca.

"Quanto tempo manca alla presentazione della storia per il concorso?" domandò poi.

"Circa tre settimane. E ancora non riesco a farmi venire una buona idea per continuare a scrivere." Dissi amareggiato. Non ero come Wendy. Tutto quello che mi veniva in mente mi sembrava scontato; non avevo mai inventato una storia in vita mia.

"Hai ancora tempo Harry! Vuoi accompagnarmi tu al mercato? Miss Hazel ha anche altre commissioni da fare. Ti prego. Devi distrarti un po'. Magari cambiare un po' aria potrebbe aiutarti. Non è che stare incollato a quella sedia potrà agevolare le cose più di tanto o sbaglio? " Disse in tono supplichevole.

"Dai... ho anche qualche soldo per andare nella sala da the dove ci ha portati qualche giorno fa." Disse in tono ancora più invitante.

"D'accordo." Dissi sorridendo sconfitto e ricevendo un abbraccio da parte sua.

"Prendi il soprabito e andiamo! Io avviso Miss Hazel. Ti aspetto alla porta." Disse entusiasta, saltellando giù per le scale.

Presi il cappotto dalla poltrona, dando un ultimo sguardo alla pagina sulla scrivania, con in mente l'Isola Che Non C'è materializzarsi davanti ai miei occhi.


  

La prima cosa che arrivò ai miei sensi fu un pungente odore di terra umida. Piano piano cominciai a prendere consapevolezza di dove mi trovassi. Ero steso sulla pancia, sotto i miei polpastrelli una consistenza soffice. Aprii piano gli occhi, tentando di mettere a fuoco quanto avessi sotto le mani.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 21, 2017 ⏰

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