POSSO AVERE L'ONORE?

551 41 13
                                    


WENDY'S POV

La villetta degli Adams si trovava piuttosto in centro da quanto avevo capito dai commenti dei miei genitori e quando me la trovai di fronte vi vidi riflesso tutto lo sfarzo in cui viveva quella famiglia.

Era un edificio a tre piani circondato da un alto cancello in ferro battuto e modellato in delle guglie appuntite. Un vialetto in pietra conduceva all'ingresso e ai lati erano piantati dei piccoli cespugli sempreverdi, ora coperti interamente di neve. La facciata era di un giallino chiaro, con le imposte bianco avorio e dalle finestre accese potevo scorgere dei meravigliosi lampadari.

Nulla da obiettare, era la casa più bella ed elegante che avessi mai visto. Appena varcata la soglia venimmo accolti da uno dei tanti domestici che prese prontamente il mio cappotto, riponendolo con cura su una gruccia. Quell'oggetto mi fece immaginare John fingere di essere Uncino e non controllai un sorriso, ricevendo una strana occhiata da mio padre. Ci indicarono dove fosse il salone delle feste, da cui infatti proveniva una dolce musica di sottofondo, e un chiacchiericcio sommesso.

Mi lisciai istintivamente le pieghe del vestito e controllai che non avessi qualche ciocca fuoriposto, prima di varcare la soglia della stanza dopo i miei genitori. La sala illuminata da un vistoso lampadario era gremita di persone, i cui volti tuttavia non mi erano affatto familiari. Mi guardai un po' intorno spaesata, attirando lo sguardo di più di qualcuno, finché non vidi i miei genitori parlare con i signori Adams in fondo alla sala, così li raggiunsi.

"Certamente! è stata entusiasta dell'invito" sentii dire a mio padre mentre mi avvicinavo. "Oh ma eccola qui! Mr Adams, Mrs Adams, posso presentarvi mia figlia, Wendaline." Esordì mio padre indicandomi. Poteva evitare di menzionare il mio completo nome di battesimo però. Feci un piccolo cenno con la testa porgendo poi la mano a Mr Adams, come avevo imparato dalla zia in quelle odiose lezioni.

"E così, sei tu Wendaline. Tuo padre mi ha tanto parlato di te in diverse occasioni." Esordì Mr Adams, sorridendo sotto i suoi folti baffi.

"Solo Wendy, Sir. Solo Wendy." Dissi io gettando lo sguardo su mio padre che sorrise forzatamente.

"Tuo padre ci ha detto che sei una ragazza molto diligente, ma non aveva mai accennato a quanto fossi bella, cara." Disse Mrs Adams, guardandomi dall'alto in basso, cosa che mi fece arrossire.

"Mi lusingate, Madame." Dissi tenendo gli occhi bassi e toccandomi istintivamente i capelli raccolti dietro la testa.

"Oh, Oliver sarà felice di vederti. Ha detto di non aver mai avuto occasione di conoscerti."aggiunse lei.

"è così in effetti. Ci siamo visti solo occasionalmente. Conosco meglio vostra figlia Jenny a dire la verità." Dissi poi.

"Certamente, cara, siete in classe insieme." Disse la donna sorridendo amichevolmente. Ma era davvero la madre di Jenny? "Ah, ecco Oliver. Oliver! Vieni qui un momento." Disse la signora, rivolgendosi al figlio alle mie spalle. Sentii dei  passi avvicinarsi, così mi voltai nella loro direzione. Oliver aveva un completo simile a quello del padre con i capelli portati indietro, cosa che lo faceva sembrare piuttosto buffo, ma mi trattenni dal ridere.

"Oliver, ricordi Wendy, una delle compagne di tua sorella?" chiese la signora indicandomi. Guardai di sottecchi Oliver, che si limitavi a guardarmi con un'espressione piuttosto sorpresa. "Figliolo?" lo chiamò il padre.

Si guardò freneticamente in giro, riportando poi gli occhi su di me. "Oh, sì sì certo. È davvero un piacere per me avervi qui stasera." Disse baciandomi la mano sul guanto bianco e lucido.

"Anche per me" dissi forzando un sorriso e tirando via la mano dalla sua presa con molta no chalance.

"Mia sorella mi ha molto parlato di voi, sapete." Disse, mentre vedevo i nostri genitori lasciarci soli. Ecco qua. Povera me. era senza dubbio la situazione più imbarazzante di sempre.

The true story of a Lost GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora