UNA LAMA ROSSO SANGUE

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WENDY'S POV

La festa degli indiani era durata fino a notte fonda; la luna era quasi del tutto tramontata, pronta a lasciare il posto all'aurora, quando mi ero allontanata dal fuoco per sedermi contro una catasta di enormi tronchi. L'intenso odore di pino mi aveva cullata fin quando non avevo chiuso definitivamente gli occhi. Non ricordavo come ero tornata all'Albero dell'Impiccato, mi è solo sembrato che due braccia forti mi sollevassero di peso e che avessi appoggiato la testa su qualcosa di caldo, ritrovandomi la mattina, anzi il pomeriggio dopo, in una stanza dall'odore di terra e con una calda pelliccia addosso.

In quei giorni Peter non si era fatto vedere più di tanto, ci raggiungeva soltanto la sera, quando ci riunivamo tutti accanto al fuoco, per suonare, ballare o raccontare storie. La vita sull'Isola era sempre piena di cose da fare, ogni mattina mi svegliavo trovando gli altri ragazzi a sistemare qualche legatura, ad andare a raccogliere legna. Mi piaceva questo clima sempre pieno di attività, ma tutte diverse di giorno in giorno e stavo imparando un sacco di cose per rendermi utile. I ragazzi erano gentili con me e non c'era giorno che non passassi senza ridere e giocare con tutti loro. Piumino era senz'altro il mio preferito e poi c'erano Giudilì e Sudilà che ne combinavano sempre una nuova. Il giorno prima quando avevano acceso loro il fuoco per poco non bruciava l'intero albero! La nostalgia di Londra si faceva sempre più lontana dai miei pensieri, man mano che la mia vita con i Bimbi Sperduti andava avanti, ma non ero capace di evitare di tenere il mio cuore inchiodato sull'idea di mia madre, dei miei fratelli, di mio padre in prigione di Harry..... chissà cosa aveva pensato dopo la mia "scomparsa", chissà se mi aveva già messa da parte, avrei tanto voluto averlo con me a vivere quell'avventura.

"No Wendy! Non così!" urlarono in coro i gemelli, facendomi cadere lo sguardo sulle mani. La corda che avevo tra le dita era diventata una matassa informe. La gassa d'amante non era un nodo tanto semplice, ma la mia poca concentrazione di certo non aiutava.

"Non imparerò mai..." sbuffai, gettando la corda a terra.

"Dai Wendy, prendi un'altra corda, ricominciamo da capo." Disse uno dei due, guardandomi con occhi tanto supplichevoli da farmi arrendere.

"E va bene" dissi dandogli un bacio su una delle guance e facendolo diventare subito rosso peperone.

"Allora, prendi la parte di destra e incrocia sulla sinistra... così." Disse serio, mentre osservavo attenta i suoi movimenti.

"Poi prendi questo e fai un cappio." Continuò indicandomi con il dito.

"Hei ragazzi!"

Ci voltammo contemporaneamente trovando Piumino in piedi dietro di noi.

"Posso rubarvi un attimo Wendy?" chiese, facendomi l'occhiolino. Gli sorrisi, guardando poi i gemelli.

"E perché deve venire con te? Non ha ancora imparato la gassa d'amante." Disse ostinato Giudilì o Sudila incrociando le braccia e mettendo il broncio. Semplicemente adorabile.

"è una missione super segreta." Disse avvicinandosi e sussurrando loro qualcosa all' orecchio.

"D'accordo allora." Dissero in coro.

"Posso andare quindi capo?" dissi divertita dandogli un buffetto sui capelli impicciati.

"Permesso accordato." Disse.

"Vedete di non farvi trovare quando torno o vi pettinerò una buona volta quel cespuglio che avete in testa." Dissi prima di andarmene. Mi fecero una linguaccia tornando poi sui loro nodi.

"Allora, qual è questa missione?" chiesi divertita al ragazzo accanto a me, mentre lo vedevo andare verso l'uscita dell'albero.

"Oh niente di che. Pan mi ha detto di procurarti dei vestiti. È quasi una settimana che porti solo quella vestaglia e non credo sia del tutto confortevole." Disse sbrigativo. In effetti la cosa mi sorprese, non avevo quasi sentito la necessità di dover indossare qualcosa di diverso, mi era bastato sciacquarmi al torrente la mattina.

The true story of a Lost GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora