Hermione's thoughts.

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Cara, vecchia Hogwarts. La vedo spuntare in lontananza, con i suoi edifici antichi e le sue guglie sporgenti che si fanno sempre più vicine.
Quante ne abbiamo passate io, Harry e Ron laggiù. Mi mancheranno tutte le avventure vissute e le lezioni apprese tra quelle antiche mura, tutte le volte in cui alzavo la mano e il professore mi interpellava, sapendo già che la risposta sarebbe stata esauriente e piena di dettagli. Mi venne in mente lo sguardo di Piton, in particolare. Gli dava la nausea il mio atteggiamento da sapientona, e a stento si conteneva dall' intimare a Silente di togliere 10 punti a Grifondoro ogni volta che io aprivo bocca. In effetti, il mio atteggiamento poteva sembrare saccente e presuntuoso agli occhi degli altri studenti, che erano spesso irritati dai miei interventi. Ron, Harry, Ginny e gli altri ormai avevano imparato ad apprezzare la mia studiositá. Beh, almeno la sopportavano. Quest'anno non sarebbe stato diverso. Mi sentivo che ci aspettava un anno difficile e pieno di avversità. Ma ero pronta.
La mia estate era stata abbastanza noiosa, ero stata con i miei genitori in città e non avevo visitato neanche un museo. Avevo passato il tempo leggendo, scrivendo lettere ai miei amici e imparando nuovi incantesimi. Alcuni mi erano parsi molto utili, in effetti. Mi era capitato un fantastilione di volte di voler utilizzare un incantesimo per sciogliere i nodi nei miei capelli, folti e ricci come erano. Per ammazzare il tempo, mi ero spinta persino ad imparare un incantesimo del genere. Almeno, la noia era servita a qualcosa. In quel momento stavo ascoltando il racconto di Harry su una ragazza molto carina che aveva incontrato nei dintorni di Londra, o qualcosa del genere. Si, in effetti non ero molto attenta.
Ad un tratto, sembrò ricordarsi di qualcosa di molto importante. Infatti, lo era. Lo capii quando pronunciò le parole "Draco Malfoy" e "Magie Sinister".
"Hermione, l'hai visto anche tu, quella volta a Diagon Alley: Malfoy sembrava nascondere qualcosa. E dev'essere qualcosa di serio."
Mortalmente serio, pensai. Ma non lo dissi.
Adesso che cercavo di mettere in ordine i pensieri, non ero del tutto convinta di ciò che era successo davanti ai miei occhi, attraverso il vetro offuscato del negozio Magie Sinister. Il biondo aveva avuto una strana conversazione con il negoziante, gli aveva ordinato di mettergli da parte qualcosa, e infine gli aveva esibito il braccio. Purtroppo, non eravamo riusciti nell'intento di scoprire cosa ci fosse da mostrare, poiché la scena fu coperta da un armadio altrettanto polveroso quanto ingombrante. Io avevo un'idea piuttosto precisa di cosa ci fosse sul suo braccio, ma mi rifiutavo di formulare il pensiero.
Quello che avevo visto era il terrore, e lo avevo visto nei freddi occhi di Draco Malfoy.
Ma non potevo fare conclusioni senza fondamenti, quindi mi limitai ad azzardare una risatina nervosa, e ad affermare che tutto ciò era ridicolo.
Mi sentivo ridicola io, in quel momento. Difendere Malfoy? Beh, non lo stavo difendendo: stavo semplicemente seguendo il mio istinto di leale Grifona. Quando il nostro Harry si alzò e raggiunse la porta della cabina, iniziai a preoccuparmi. Ronald gli chiese dove stesse andando, ma io non mi aspettavo una risposta: sapevo che non sarebbe arrivata.
Ma ero abbastanza furba per intuire dove stesse andando: nel vagone dei Serpeverde.
Spostai la mia attenzione dai pensieri a ciò che stavo ammirando fuori dal finestrino: il paesaggio che scorreva velocemente davanti agli occhi stava rallentando. Non aspettai che si fermasse sul faccione allegro di Hagrid, che gesticolava e salutava l'Hogwarts Express con la mano, come un vecchio amico, prima di scattare in piedi e trascinare Ginny per il braccio, uscendo dalla cabina. Non vedevo l'ora di rincontrare i miei amici, Neville, Luna e gli altri Grifondoro. Di sicuro non ero entusiasta di rivedere Draco Malfoy e la sua "cricca": Tiger e Goyle, Pansy Parkinson e Blaise Zabini. Inoltre, il mistero di Malfoy mi rendeva incredibilmente nervosa. Mi accorsi che stavo sperando con tutte le mie forze che fosse innocente. In ogni caso, avrei avuto qualcosa per rispondere alle sue frecciatine.
Io e Ginny raggiungemmo Hagrid e lo salutammo, mentre lui urlava "Quelli del primo anno, con me!" Era buono come una cioccorana, ma era un po' intimidatorio per un maghetto di undici anni, bisogna ammetterlo. Notai che i primini si ammucchiavano in fretta attorno a lui, ma formando un semicerchio a distanza di sicurezza: i miei pensieri avevano trovato una conferma.
Ci dirigemmo saltellando verso l'entrata del castello. Ma sembrava troppo bello per essere vero. Il mio passo spensierato venne interrotto da qualcosa. Caddi subito e la mia faccia andò a sbattere contro la fredda ghiaia. Ahia.
"Merlino, Herm, stai bene?" Ginny si inginocchiò e mi squadrò la faccia arrossata con aria preoccupata. Mi tolse un sassolino dalla guancia.
"Maledetto Malfoy.", disse, una volta in piedi.
Dovevo aspettarmelo: quel qualcosa era il preziosissimo piedino di Draco Malfoy.
Mi alzai. Lo odio, lo odio, lo odio, lo odio!
"Che vuoi?"sbottai, la faccia che mi bruciava, ma non solo per l'urto.
"Che c'è, Granger, non hai apprezzato il mio caloroso benvenuto?" Esordí lui in tutta risposta. Pansy scoppiò in una risatina isterica, mentre Tiger e Goyle si scambiavano occhiate complici. Blaise era già dentro la scuola, apparentemente. Era un peccato. Zabini era l'unica serpe con cui avevo stretto una sorta di tregua, che ogni tanto virava verso l'amicizia.
Malfoy continuava a scrutarmi, gli occhi grigi che riflettevano disprezzo.
"Lascialo stare, non vale la pena dargli retta" mi intimó Ginny, mentre mi prendeva la mano.
Mi rabbuiai in volto: non mi sarei fatta mettere i piedi in testa da uno stupido ragazzino pieno di sé, che aveva probabilmente appena combattuto il mio migliore amico Harry.
"Vedo che non sei cambiato, Malfoy. Sei sempre il solito bulletto viziato del primo anno, seguito da un branco di babbei a cui dai ordini. Solo che quest'anno sei ancora più altezzoso."
Il messaggio doveva essere arrivato, perché Malfoy si limitò a rispondere con un "Ci vediamo in giro, Herm", facendo la vocina a Ginny. Quella reazione fece vacillare la mia convinzione sulla sua innocenza.
Un Malfoy non si sarebbe lasciato intimidire da un "sporca Mezzosangue" solo per una frase offensiva. Doveva essergli capitato qualcosa.
Ma decisi di ignorare i brutti presentimenti: era il primo giorno dell'anno, e non volevo rovinarmelo subito. Mi voltai e mi lasciai trasportare dalla piccola Weasley, mentre attraversavamo la navata principale del vecchio castello a cui ormai ero tanto affezionata.

The blood in our veins||DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora