sessantotto

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"Come ti senti? " mi chiede Nathan

È da quando Marco ha finito di farmi i pearcing che mi fa questa domanda,sta incominciando ad infastidirmi..
alla fine ne ho fatto due: quello alla lingua e al labbra

"Amico rilassati" ride Marco

"Amico almeno io mi preoccupo,tu sei troppo impegnato" spiega nervoso Nathan

"Scusa ma se non sono impegnato io, tu non lo saresti" risponde Marco

"Ok, mi volete dire di che parlate? " chiedo infastidita

"No, ancora no,ma stasera si" Marco mi guarda negli occhi

"Che telefono vuoi? "Mi chiede Nathan

"Uno, basta che funziona" ammetto

"Posso chiederti che fine ha fatto l'altro? " ride Marco

"L'ho tirato dalla finestra" rispondo con semplicità

"E brava Criss"scoppia a ridere Nat

"Ok io entro" Marco si mette il cappuccio

"Anche noi entriamo"  rido

"Non le hai detto nulla?" Sbuffa Marco

"Quando le dovevo parlare? "Domanda Nathan

"Ok, dirmi cosa? " chiedo

"Tu entra le parlo io" ordina Nathan, e Marco entra nel negozio "allora... devi sapere che noi non abbiamo molti soldi.."

"Cosa vuoi dirmi?"alzo le sopracciglia

"Che...."si ferma, Marco inizia a correre  dal negozio inseguito dalla polizia, e Nathan urla "alla macchina"

Corriamo verso la macchina ma Nathan  cade prendendo una storta "merda" impreca

"Dammi le chiavi" ordino

"No " sussurra, lo guardo male, lui cerca di alzarsi ma non ci riesce e sbuffa "tieni veloce"

Lo aiuto a salire in macchina, prendo le chiavi e metto in moto la macchina, inizio ad andare a tutta velocità è un'emozione unica, e dire che è la mia prima volta

"Woe"urlo ridendo

"Posteggiati li" ordina Nathan

"È stato stupendo" rido in preda al l'emozione, Marco entra dentro l'auto e domanda "che ci fa lei alla guida?"

"Storia lunga, Criss riparti" ride

"Con molto piacere" sorrido

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"Sono tornata" rientro a casa,vado in cucina e prendo una mela

"Dove sei stata? " mi chiede Alessandro

"Amm... in un posto" rispondo vaga

"Dove? " Antonio mi guarda serio

"È un interrogatorio? " sbuffo

"Criss rispondi"urla Rachele

"Ho fatto dei pearcing"  sussurro

"Cosa? Ma non eri contro queste cose? " mi chide scioccata Alessia

"Le persone non possono cambiare? " sbuffo

"Si ma-"interrompo Antonio "Ma nulla, vado a sistemare la mia stanza"

Salgo le scale ed entro in camera
"Mi hanno detto 'eliminalo'.
E io l'ho fatto.
L'ho eliminato dagli amici di Facebook, dai contatti e-mail , e dalla rubrica.
Mi hanno detto 'togli le sue foto'.
E io l'ho fatto.
Ho tolto le sue foto dal comodino, ho tolto quelle appese al muro,quelle sotto il cuscino, quelle nel diario.
Mi hanno detto 'liberati di tutto quello che ha a che fare con lui'.
E io l'ho fatto.
Ho buttato via le lettere, ho passato nottate a piangere facendo una cerimonia funebre ad ogni messaggio cancellato,ho buttato via il suo profumo, oggi ho tirato fuori dal finestrino la sua felpa, ho tolto tutti i pupazzi.
Ho fatto tutto quello che mi è stato detto, ma non ha funzionato.
Lui è qui.
Lui è ovunque.
Ma sei che ti dico? Che non mi importa più un cazzo di lui" confesso capendo che Alessia è dietro me

"No, non mi venire a dire che non ti importa più un cazzo..
Perché sei tu quella che tra la folla lo cerca sempre. Sei tu quella che si gira sempre quando urlano il suo nome.Sei tu quella che ascolta ogni canzone che parla di lui. Sei tu quella che spera che in qualsiasi pullman ci sia lui.
A te manca il suo sorriso, la sua voce, i suoi messaggi, il suo modo di camminare, i suoi occhi, i suoi capelli, le sue braccia, la sua bocca. Non puoi dirlo che non ti importa" sussurra lei

"Chi ti dice tutte queste cose? "

"Ti si legge negli occhi" sorride

"Sai qual'è il problema? Che nonostante tutto io lo amo" la stringo forte a me

|•Innamorata Di Un Coglione•|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora