novantanove

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"Alessia" urlo svegliandomi, per poi vomitare

"Stupenda apposto? " domanda Zac

"No non è apposto, sto vomitando" rispondo ovvia

"Sai non l'avevo visto" ammette

"Scusami Zac, è colpa di quella merda di incubo" mi scuso

"Quale incubo? " domanda preoccupato

"Nulla, un incubo di schifo" rispondo secca

"Non vuoi parlarne vero? " chiede lui

"Si, mi farebbe solo male" rispondo cercando di trattenere le lacrime

"E io non voglio che tu stai male, quindi alza quel culo e andiamo in un posto" mi porge la mano

"Ma sai quanto ti amo? " gli domando

"No mi dispiace" dice

"Tanto" dico saltandogli in braccio

"Lo sapevo stupida" dice iniziando a correre

"Ahh Zac" urlo

"Dimmi" dice

"Vai piano, posso essere traumatizzata" io

"No, mai" dice iniziando a correre più veloce

Lo uccido, è deciso

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"Non ci credo" urlo emozionata

"Invece credici" dice lui

Mi ha portata alle giostre!

"Andiamo veloce" dico iniziando a correre e trascinandolo per un braccio

"Ma dove? " domanda preoccupato

"A prendere lo zucchero filato" urlo emozionata

"Che bello" dice come una ragazza snob

"Sei un cretino" dico ridendo

"Io? Ma stai scherzando? " dice ancora con quella voce

Ed io scoppio a ridere, un bambino ci guarda male

"Scusami bimbo perché continui a guardarci? Non ti piaccio? " gli domanda con quella voce

Io di quanto sto ridendo non respiro

Il bambino scoppia a piangere, e chiama a sua madre

Io e Zac sappiamo ancora ridendo

"Sei stupido, troppo" dico tra una risata e l'altra

"Lo vuoi questo zucchero filato? " domanda con quella voce fastidiosa

"Si, ma ti lascio qua se continui a parlare così" lo minaccio

"No, am..ok" dice "allora lo vuoi questo zucchero filato? " domanda con un'altra voce, che mi fa ridere di più

"Ok, ho capito va, andiamo" dico trascinandolo

Quando lo compriamo io lo finisco subito e dopo urlo

"Che succede ora? " domanda preoccupato

"Lo facciamo quello"dico continuo ad urlare

"Quale?" Domanda

"Quello" continuo ad indicare, ma lui ancora non capisce "quello con tanti seggiolini che gira" dico facendo dei gesti

"Ah, no" risponde secco

"Dai Zac ti prego, è il motivo della mia felicità" lo supplico

"Davvero? " domanda inarcando un sopracciglio

"Si, però si trova al centesimo posto, ti prego" dico piegando il labbro

"E va bene" annuisce

"Grazie, grazie" dico abbracciandolo

Saliamo in questa giostra e inizia a girare, ci sono ragazze che urlano, ma io in questo momento apro le braccia sentendomi libera, libera di volare, di fare ciò che voglio.
Posso essere libera, senza la tristezza,semplicemente libera.
Posso urlare.
Posso piangere.
Posso parlare.
Posso sorridere.
Posso cantare.
Posso ballare.
Ma chiudo solo gli occhi, sentendomi felice

Scendiamo dalla giostra, e mi sento più rilassata

"È stato stupendo" dico con un sorriso

"Per te. Io ho urlato tutto il tempo. Non lo farò mai più. Basta." Dice ancora terrorizzato

Io scoppio a ridere

"Non c'è nulla da ridere" dice puntandomi il dito contro

"Hai ragione scusa" dico abbracciandolo e mettendo la mia nel incavo del suo collo

"Zac?" Lo chiamo

"Dimmi" dice

"Grazie e scusa" rispondo

"E di che? Mi hai rubato il profumo? " domanda preoccupato

"No, ma lo sto per fare, il tuo profumo fa davvero troppo odore" mi lamento

"Rischiati e te la vedrai con me" mi minaccia

"Che paura" lo prendo in giro

"Scusa di che? " ridomanda

"Che a volte sembro una bambina, che mi faccio mille problemi per problemi inesistenti, che quando sono arrabbiata parlo con le lacrime, che quando sono felice sorrido troppo, e che ho paura di perderti" ammetto, bagnando il suo collo con una lacrima "e grazie che nonostante tutto sei rimasto"

"Non scusarti per queste cose, perché sono pregi, pregi che ti hanno resa così speciale.
E non ringraziarmi perché sono rimasto, perché io ci sarò per sempre e non ti abbandonerò mai, perché ci tengo a te e non voglio che soffri" dice baciandomi la fronte

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