Introduzione poetica

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IL NUMERO "D"

c era una volta

e ormai tempo orsono

nel mondo dei numeri

un numero, buono

era il numero otto

goffo e impacciato

che un giorno ancor prima

scelse il suo fato

i suoi occhi eran tristi

e lo sguardo annoiato

così m'avvicinai

"oh,cos'hai combinato?

"son triste", mi rispose

"l'avevo capito", risposi io

ma domandai ancora

per far l'affar suo:

"perchè sei triste"?

"ma mi hai visto? o sei cieco

son brutto goffo e

a malapena mi piego"

"ma cosa dici scemarello

tu sei il numero più bello

e non lo dico per compatirti

che cosa avrai da avvilirti

tra tutti i numeri caro amico

sei sempre stato il mio mito

perchè se ti allunghi a terra

tu diventi l'infinito!"

"ma tu collina

di che ti impicci

che ti interessa dei miei capricci

hai gloria e fama al paese delle lettere

che cosa ne sai tu, del solitudin riflettere"

"un tempo,ero una lettera

la "D" precisamente

prima di esser collina

morivo nel riflettere

poi,annoiato dalla norma

e dalla fissa del pesoforma

un giorno mi girai

e collina diventai

crescevo e prendevo forza

mi guardavano tutti impauriti

crescevo e prendevo forza

avanti agli occhi di tutti,allibiti

finchè un giorno d'estate

capiron la mia funzione

e che avevo una dote

che non era di un comun coglione

mi apprezzarono per quello che ero

mi venerano ancora assai più della palma

e adesso queste lettere qui

vivono al fresco, dentro la mia ombra.

TERRITORI MISTICIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora