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- Raccontami, cosa è successo! - dice stringendomi le mani e guardandomi nei occhi

- Mio padre era l' Omega del mio branco... -

Inizio flash back...
- Ei! Non toccare il pollo! - urla mamma dandomi uno schiaffetto sulla mano.

Noi lupi siamo immortali, ma se feriti gravemente possiamo morire, infatti, lei ha duecento anni, ma ne dimostra trenta, ha i capelli lisci biondi, sempre legati in uno chignon e occhi verde acqua

- Su, non sto facendo niente di male! - esclamo appoggiandomi al tavolino, rubando uno dei panini all'olio appoggiati sopra e nascondendolo dietro alla schiena

- E no cara mia si aspetta che arriva papà - dice incrociando le braccia al petto e scuotendo la testa

- Va bene! - sbuffo uscendo dalla cucina e dando un morso al panino. Vado a sbattere contro quel muro di muscolo di mio fratello maggiore Ziro

- Nanerottola, nessuno ti ha insegnato che si guarda sempre davanti a sé, quando si cammina? - domanda beffardo

Ho una brutta sensazione... lui mi prende stile sacco di patate e mi porta in camera mia, mi butta sul mio letto strappandomi il panino dalle mani e scappando via.

- Brutto ladro! - urlo mentre lui scappa via. La mia camera è bianca con il letto attaccato al muro, un armadio, una scrivania e una finestra che si affaccia su un piccolo balcone.

Esco dalla stanza, pronta a rincorrere quel furfante di mio fratello, ma due piccole braccia stringono la mia gamba destra

- So'ellona e p'onto a cena - dice Barbara la mia sorellina. Ha quattro anni, capelli neri ricci, occhi verde acceso, lentiggini e pelle chiara come la mia.

Non abbiamo legame di sangue, dei lupi di un altro branco l'hanno abbandonata davanti alla nostra porta, coperta solo da un coperta di lana rossa, che si porta sempre dietro, con ancora il cordone ombelicale e un foglio con su scritto "Prendetevi cura di me"

- Andiamo - dico prendendola in braccio e facendogli fare una piroletta su di me

Ci rechiamo in cucina, dove troviamo papà già seduto al suo posto a capotavola - Sera - dico dandogli un bacio sulla guancia e mettendo la bimba al posto affianco a mamma, poi mi siedo alla sinistra di Ziro.

Mangiamo il pollo e le patate arrosto e io e mio fratello ci stuzzichiamo di continuo

- Allora nanerottola, tra una settimana farai diciotto anni - dice Ziro mordendo la coscia del pollo - Vero! Ai già pensato a chi invitare? - domanda mamma entusiasta - No, non voglio fare una festa - rispondo

Finito tutto io sono in camera con Barbara che giochiamo con le sue Barbie, io le ho sempre odiate, infatti rubavo le macchinine a mio fratello.

Papà e Ziro sono in salotto, rilassati sul divano a vedere la tv, mentre mamma pulisce la cucina.

Suona una campana, l'allarme! Ci attaccano! Cavolo!

- Rimani qui e proteggi Barbara - urla papà entrando di corsa nella stanza, nei suoi occhi leggo paura, è la prima volta che lo vedo così, normalmente quando ci attaccano lui è tranquillissimo, li sconfiggono e via, ma ora non sembra così, è terrorizzato.

Quale branco ci sta attaccando!

Annuisco, si trasforma in un lupo grigio e corre via, seguito da mamma e Ziro.

Fuori si sta scatenando l'Inferno! Un forte odore di sangue e urla di dolora, si intrufolano in casa.

Copro le orecchie della bimba, la cullo in modo che si addormenti e la stendo sul letto.

L'odore di un intruso copre quello ferreo del sangue e un lupo rosso, fa la sua apparizione in scena.

Subito mi trasformo in lupo, mettendomi davanti alla bimba dormiente, per fortuna ha un sonno pesante, può crollare il mondo! Lei non si sveglia!

Ringhio minacciosa e ci giriamo intorno, per studiarsi e iniziamo a combattere.

Lui è troppo grande e veloce per me, ma riesco comunque a evitare i suoi attacchi. Però prima che me ne accorgi, lui ha cambiato obiettivo e ha i denti nel collo di Barbara.

La lascia cadere e con uno scatto di rabbia, gli mordo il collo, facendogli perdere i sensi, ma non prima che lui riesca a ferirmi gravemente su un fianco.

Mi avvicino zoppicante al corpo spento, della mia vivace sorellina. Un lamento esce dalla mia bocca e le lacrime bagnano il volto grigio di Barbara.

" Ti prego perdonami! "

Gli lecco il volto, e il suo corpo si smaterializza. Quando un lupo muore il suo corpo scompare e diventa uno delle tante stelle nel cielo. Con una zampa apro la finestra e salto giù dal balcone, rialzato di poco da terra.

Inizio a inoltrarmi nel bosco, devo cercare rinforzi.

Anche se la ferita fa male, perdo molto sangue e la vista si appanna, non mi ferma, continuo imperterrita verso il mio obiettivo.

Il branco Acrux il più vicino.

"Nanerottola, vai in un luogo sicuro e ricorda che ti voglio bene" dice Ziro attraverso la telepatia, sento un legame rompersi dentro di me... è... morto

"Ziro! Ziro! Brutto bastardo non mi lasciare anche tu!" urlo, la risposta non arriva, anche lui! Perché!?

"Mamma! Papà! Ziro e Barbara sono morti!" "Lo sappiamo bambina nostra. Ce ne stiamo per andare anche noi, vivi e ricorda che ti amiamo" dicono in coro nella mia testa, poi anche i loro legami si rompono.

Ora non ha più senso, continuare a cercare aiuto! Sono sola! Non ho più nessuno!

Mi lascio abbandonare dalla mia debolezza e prima che l'oscurità più profonda mi abbracci, prego che la morte mi venga a prendere.

Fine Flash Back...

-... quando mi sono svegliata, ero in una camera affianco a quella di Rais -

Finito il racconto lei impalata a fissarmi stupita, scuote la testa riprendendosi dalla trance

- Non so come hai fatto a passare tutto ciò - sussurra pensierosa

- Neanch'io - commento asciugandomi le ultime lacrime, ho pianto così tanto che mi sono finite

- Anche se non sembra, l'alfa, non è cattivo. Tutte le persone che sono qui, sono ibridi o sono stati esiliati dal branco o dal clan dove sono nati e cresciuti. Siamo "l'escremento del mondo" per alcuni. Lui ci ha dato una speranza, ha acceso una luce in fondo al tunnel, ci ha accolto senza fare discriminazioni, senza chiedere chi e cosa eravamo. Ci ha dato un tetto dove vivere, una famiglia che ci accoglie e capisce, e un motivo per cui vivere. Qui nessuno ha paura di lui, beh... tranne quando si arrabbia, più che altro gli portiamo molto rispetto. Lui è il collante che tiene unite noi frattaglie, ma ha punto debole, è solo e questo lo porta a esagerare, a farsi prendere dalla mano su molte cose, ma ora che ci sei tu, riuscirai a dare un freno, alla sua vita e ai suoi rimpiati -

Wolf- Crudele come PochiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora