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Rais Pov's
Ho un mal di testa così forte che ho paura che mi scoppi. Cerco di ricordare cosa ho fatto prima di finire nel letto, ma più ci provo, più il dolore aumenta. Abbasso lo sguardo e noto che stringo un polso, lo lascio e sono rimaste il segno delle mie dita.

Quando metto a fuoco il proprietario dell'arto, per poco non mi veniva un infarto. Name dorme beata appoggiata sul letto, in una mano tiene una pezza umida, invece l'altra e quella che tenevo io. Faccio scorrere i suoi capelli tra le dita e un piacevole profumo di lavanda mi invade, facendo risvegliare i miei sensi assopiti.

Scendo facendo attenzione a non svegliarla, la prendo in braccio e la portò a letto nella sua camera, l'ho fatta pulire ogni giorno, è più pulita la sua che la mia. Chiudo silenziosamente la porta e non sbattendola violentemente come mia abitudine.

Vado nel mio bagno privato, per terra, vicino alla sacca dei panni sporchi, c'è una delle mie magliette bagnata, non mi ricordo di essermi cambiato e neanche di essermi vestito e pensare che provo imbarazzo all'idea di Name che mi veste come un bambino!

Come fa a farmi provare sentimenti che non conosco e non so affrontare? Quella donna mi manderà al manicomio. Mi faccio una doccia veloce, esco con un solo un asciugamano intorno ai fianchi, controllo al volo se la mia lupachiotta dorme ancora.

Torno indietro, mi sistemo la barba, mi vesto e alla fine decido di mettermi un po' di profumo. Quando si sveglia mi deve vedere in perfetta forma, no malandato, che figura ci farei?

Scendo in mensa e un sinistro silenzio cala, alla mia entrata, mi siedo al mio posto, mangio qualcosa tanto per mettere qualcosa nello stomaco e no perché ho fame. Quando mi alzo tutti si irrigidiscono, sicuramente non hanno capito, che so della presenza di Name in questa casa, ma non so se farla rimanere rischiando di perderla definitivamente.

- Assir - lo chiamo quando sono arrivato all'uscio, corre da me - Mi dica Alfa - - Porta un abbondante colazione di sopra per Name, oggi mi prendo una giornata libera, ma stasera faremo i conti - lo minaccio, annuisce, sta sudando ha il volto grottande di sudore.

- Certo - balbetta. Cammino dritto verso la stanza della mia compagna, quando silenziosamente spallanco la porta lei non c'è più, inizio ad agitarmi. Entro come un tornato nella mia stanza e mi rilasso quando la vado ranicchiata nel mio letto.

- Buongiorno - sussurra insicura, prendo un sospiro di sollievo pensavo che non mi volesse più parlare. - Buongiorno, lupacchiotta,  dormito bene? - chiedo sedendomi affianco a lei, la stringo e la trascino sopra le mie gambe, rimane sorpresa, ma non ribatte.

- Si, come ti senti? - domanda - Sto benissimo - rispondo, scettica appoggia le labbra sulla mia fronte e il battito del mio cuore, aumenta pericolosamente. - Bene non hai più la febbre - sussurra staccandosi, mi sporgo per baciarla e lei con mia sorpresa si allontana. Ci riprovo e mi copre la bocca con la mano.

- Non ti ho ancora perdonato - ringhia - E per cosa avresti dovuto farlo? - - Avermi cacciato. Avevo iniziato a considerare questo posto la mia nuova casa, ma tu hai distrutto pure questo -

- L'ho fatto per proteggerti, ho sofferto anch'io io ti volevo affianco a me - - L'hai detto anche quando eri ubriaco - sussurra guardando da un'altra parte, mi sta torturando nel modo migliore che potesse trovare. Ce l'ho così vicino, ma non posso fargli niente, rischia di perderla per sempre.

- Ubriaco? - chiedo confuso non mi ricordo di essermi ubriacato davanti a lei. - Si, ieri sei venuto ubriaco fracido e ti sei messo a pregarmi di tornare da te, ma non eri in te, quindi ho rifiutato - - Allora perché sei tornata? - - Per fare un favore al tuo beta, ma non ti preoccupare resterò per poco - ho un fitta al cuore quando lo dice, convinta senza ripensamenti e un emezione che ho provato forse solo una volta nella vita, ritorna a farmi visita, paura, paura di perderla e di essere nuovamente solo.

Sospiro e prendo una decisione, che preferirei di non averlo fatto.

Name Pov's
Prende un lungo sospiro, mi guarda con i suoi occhi viola, feriti, non avrei mai voluto ferirlo emotivamente, ma in questo caso se lo merita una piccola e insulsa vendetta.

Sta per parlare che bussano alla porta, alza gli occhi al cielo scocciato, mi sposta come se fossi una bambola, mio fratello non riusciva ad alzarmi eppure era molto forzuto e il suo fisico non è molto diverso da quello di Rais, che forse è anche meno muscoloso, ma non lo saprei dire con certezza, come più passa il tempo meno ricordo i dettagli fisici delle persone che amavo, neanche hanno avuto una degna sepoltura, i resti saranno stati bruciati e il vento avrà sparso le ceneri.

Al solo pensiero mi viene da piangere, ma Name non è questo di mostrati debole, tieni la maschera e continua a lottare per far uscire qualche informazione utile dal tuo compagno, sul perché delle scelte che ha preso su la nostra già instabile relazione.

Discute per qualche secondo, con non so chi, poi torna un vassoio chiudendo la porta con un piede, la grazia con cui lo fa è la stessa di un bufalo, anzi che lupo.

- Colazione a letto? Stai cercando di farti perdonare? - chiedo alzando un sopracciglio. - Tentare non costa niente - dice aprendo le gambe nascoste sotto il vassoio e posizionandolo sopra le mie gambe, si siede dietro di me e mi abbraccia appoggiando il mento sulla spalla.

- Come mai mi permetti di stare così? - - Perché non potrai fare altro - dico spalmando della confettura di ciliege sul tost. - Nient'altro? - -Nient'altro - - Sei crudele - - Mai quanto te - - Ok, hai vinto tu mi arrendo, ma almeno girati - dice, lo faccio con il pezzo di pane in bocca, in modo che non mi possa baciare.

- Devi sempre rovinare  tutti i miei piani? - domanda. Annuisco - Ti odio, per questo -. Sorrido. Si sporge con il pollice toglie la marmellata rimasta sul mio labbro superiore e la mangia.

- Buona - - Imbroglione - commento mentre mastico. - Senti facciamo il gioco delle domande, io ti risponderò comunque anche se tu a certe non vorrai farlo - - Va bene. La prima volta che mi hai visto, mi avresti ucciso anche sapendo di essere la tua compagna? - - Si -

Angolo autrice
E io che pensavo che gli chiedesse il perché l'ha cacciata...

Wolf- Crudele come PochiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora