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Jake e Natalie erano seduti al grande tavolo nella sala da pranzo della confraternita assieme alla squadra delle cheerleader e quella di football: avrebbero passato la serata lì, mangiando, guardando film e giocando.
I due fratelli erano seduti vicini, di fronte ad Austin e il suo migliore amico Oliver.
«Allora, Natalie, verrai tutti i week end?» chiese Emily per poi mettere in bocca un broccolo.
«No... non credo. In settimana mi alleno e il fine settimana mi riposo, solitamente, quando non gareggio.»
«Qualche volta assisterai ai nostri spettacoli?» chiese Angel.
«Se non avrò impegni, sì, verrò.»
«Cosa studi?»
«Mh... Giustizia penale.»
«Per fare cosa?»
«È impegnativo, no, per una che fa anche nuoto?»
Natalie guardò prima Allison e poi Emily, le quali avevano posto due domande nello stesso momento.
«Per poi poter fare una master e diventare avvocato e, se riuscirò, procuratore. E no, non è impegnativo.»
La ragazza aveva capito che alle compagne del fratello non piaceva, si sentiva come sotto processo, al banco dei testimoni, e quelle domande le parevano quasi di scherno. Non aveva mai amato le cheerleader proprio per quel motivo: troppo altezzose e vanitose. Quelle del suo liceo, come quelle con cui stava cenando in quel momento, vedevano il loro sport come l'unico degno di essere praticato... Questa era l'impressione che davano.
«Addirittura procuratore. Sei ambiziosa.» commentò Emily.
«No, non credo. Avere delle speranze e dei sogni non è essere ambiziosa.» rispose spostando il coltello da una mano all'altra «Tu, invece, cosa studi?»
«Teatro.»
«Oh...» mormorò annuendo «Questo sì che è faticoso. Sali sul palco, un paio di lacrime e tutti ti applaudono... Insomma, chi è quella persona che non ama essere al centro dell'attenzione più di quando non è già?» parlò con un mezzo sorriso.
Emily rimase a bocca aperta, così come tutte le altre ragazze mentre i maschi cercavano di nascondere i sorrisini divertiti, portandosi le mani davanti alle labbra o mangiando.
«Tu non mi conosci, non puoi venire qui e giudicarmi.»
«Io non ho giudicato nessuno, la mia era una domanda. Non è impegnativo agitare il sedere a bordo campo e poi eseguire una scena sul palco?» domandò, con l'espressione seria.
«Ma chi ti credi di essere?» Emily si alzò in piedi tenendo le mani sul tavolo.
«Natalie Tilden.» disse ovvia.
«Quanto sei simpatica.»
Nat sorrise.
«Grazie, cara.» si alzò anche lei, in modo meno aggressivo e veloce, distese un braccio verso la cheerleader con la quale discutendo, poi sospirò «Beh, io andrei. Troppi pon pon mi danno alla testa.» posò il tovagliolo sul tavolo e andò verso l'entrata, dove prese la giacca e salutò tutti prima di uscire.
Camminò lentamente per un po', aspettando che suo fratello la raggiungesse e quando venne afferrata per un gomito, sorrise girandosi.
«Oh.» disse solamente «E Jake?» chiese al ragazzo che si ritrovava davanti.
«Gli ho detto di stare lì e sono venuto io, ti dispiace?»
«No... cioè, mi aspettavo mio fratello, ma non importa.»
«Sono Logan Ginger.»
«Sì, me l'ha detto Austin. Volevi il mio numero.»
Lui fece un mezzo sorriso.
«Esatto, ma non me lo hai dato... Comunque volevo farti i miei complimenti per come hai trattato Emily, ogni tanto ha bisogno di una frenata.» le porse la mano che Natalie strinse subito.
«Non sopporto molto quelle come lei.» rispose semplicemente «E non riesco più a tenermi tutto dentro.»
«Hai fatto bene. Ti accompagno al dormitorio di tuo fratello?»
«Mh... sono in macchina.»
«Okay, allora ci vediamo...»
«Sicuramente. Dirò a Jake di passarti il mio numero di telefono.» gli sorrise e poi si avvicinò alla macchina.
Logan rimase fermo sul marciapiede a guardare la macchina finché non girò l'angolo, poi ritornò nella confraternita.
«Nata?» gli chiese Jake appena rientrò.
«È andata al dormitorio.»
Jake rise.
«Immaginavo...» sorrise, poi tornarono in sala da pranzo «Ragazzi, ci vediamo domani a colazione, io raggiungo mia sorella.»
«Hai la macchina?» gli chiese d'istinto Austin.
«Sì.»
«Mi daresti un passaggio al dormitorio?»
«Certo.»
Austin si alzò e lo raggiunse alla porta. I due poi salutarono tutti, indossarono le giacche e poi uscirono, avviandosi alla macchina di Jake.

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