Jake allontanò il telefono dell'orecchio e lo fissò stranito.
«Cosa ha detto?»
«Mh... In breve, gli ho chiesto di incontrarci e mi ha risposto che ha un ragazzo e che quando torno me lo presenta.»
Natalie si accigliò.
«Che stronzo. Non ti ha neanche fatto spiegare la tua assenza. Guarda, menomale che sono debole, altrimenti gli avrei spaccato la faccia.»
«Perché ti arrabbi tanto?»
«Perché se un mio amico sparisce, oltre a chiamarlo ininterrottamente, come ha effettivamente fatto, gli avrei dato il tempo di spiegare... O lo avrei voluto incontrare. Non gli avrei di certo attaccato il cellulare in faccia. Questi comportamenti mi ricordano perché sono felicemente single...» disse per poi sbuffare e incrociare le braccia.
Jake ridacchiò.Austin tornò in cucina e si sedette vicino a Marshall, il suo compagno, sorridendogli.
«Chi era?» domandò Allison, di fronte a lui.
«Jake.» rispose tranquillamente.
«Come sta?» chiese ancora, ma preoccupata.
Tutti si girarono verso di lei, guardandola male.
«Perché sembri agitata?» chiese Oliver.
«Perché è, o era, non so, in ospedale... Ho visto una foto su Instagram di lui e sua sorella in ospedale ma non mi sono osata di chiedere...»
«Oh cazzo! Perché non ce l'hai detto prima?»
«Perché avrei dovuto? Non sono sua madre. E poi, sinceramente, se ti fosse interessato dove stesse, avresti chiesto a Logan il numero di telefono della sorella... Da quanto ho notato, hanno un rapporto molto stretto.»
«Tu l'hai fatto, immagino?» chiese retoricamente Austin, stizzito dal tono di voce della ragazza.
«Sì...»
«E...?»
«Non rispondeva neanche lei.» rispose abbassando lo sguardo.
Molti risero e, a quel punto, Allison perse la pazienza, si alzò dal letto e se ne andò.
«Non vi sopporto.» disse prima di sbattere la porta di ingresso.
A qualche metro dalla confraternita, chiamò Jake, che rispose subito.
«Jay! Finalmente! Come stai?» chiese sollevata nel sentire la sua voce.
«Ally.» disse stranito «Sto bene. Tu?»
«Ora sto decisamente meglio. Puoi parlare?»
«Certo. Di cosa.»
«Ho visto la foto che ha pubblicato tua sorella e mi sono preoccupata. Sicuro di stare bene.»
«Ah, per quello... Sì, io sto bene. È Nata la ricoverata.»
«E sta bene?»
Jake sospirò sorridendo.
«Speriamo... Mi hai chiamato per questo?»
«Sì, mi hai fatto spaventare. Ma anche per dirti una cosa.»
«Ovvero?»
«Sto pensando di lasciare le cheerleader.»
Il ragazzo rimase in silenzio, riflettendo su quelle parole.
«Wow... E perché?»
«Perché sono tutte persone superficiali. Sei sparito per una settimana: Emily dice che è colpa di tua sorella perché non vuole che tu ci frequenti, Austin non pensa di chiamare tua sorella... Ad Angel sembra non importare. E mi hanno stancato. Giovedì sera ho preso il numero di Natalie e l'ho chiamata... Ma non mi ha risposto nessuno.»
Jake capiva perfettamente Allison perché alle superiori si sentiva esattamente come lei.
«Devi fare quello che è meglio per te... E grazie per esserti preoccupata.»
«Ti prego, dimmi dove sei.» disse con tono triste, salendo in auto.Jake rientrò nella stanza di sua sorella che ancora piangeva. Il dottore aveva portato sia notizie buone che cattive: l'operazione era andata bene ma non si poteva essere certi che la malattia non sarebbe tornata.
«Ehi, Nata...» la richiamò suo fratello «È arrivata Allison.»
La cheerleader le si buttò addosso. Jake non le aveva detto nulla ma lei aveva capito subito dopo aver letto il nome del reparto: oncologia.
«Dio! Non avrei mai immaginato una cosa del genere.» singhiozzò Ally.
Natalie, colta di sorpresa, poté solo ricambiare l'abbraccio.
«Già... Nessuno potrebbe.»
«Natalie, mi dispiace davvero tanto.»
Allison si sedette sul letto e accarezzò il braccio dell'altra ragazza.
«Cosa dicono i dottori?» chiese dopo qualche minuto di silenzio.
Nata non rispose, si girò verso la finestra.
«Dicono che l'operazione è andata bene ma che per un trenta percento delle possibilità, potrebbe tornare.»
«Be', trenta percento è una probabilità bassa... No?»
«Sì, ma potrebbe comunque tornare.»
Allison tornò ad abbracciare Natalie e riuscì a strapparle un sorriso.Quando lunedì mattina James si svegliò, trovò sua sorella ed Allison, la quale si era fermata per la notte in ospedale, giocare a scacchi. Avevano poi fatto colazione, in seguito, il ragazzo disse di voler tornare al campus per farsi una doccia, prendere dei nuovi vestiti e incontrare i professori per sapere gli argomenti della settimana.
Così, dopo aver preso il suo borsone e il cellulare, diede un bacio sulla fronte di Natalie e uscì dalla stanza e in seguito dall'ospedale. Scese nel parcheggio sotterraneo e cercò la sua auto, nella quale poco più di una settimana prima Austin lo aveva baciato. Jake pensava che quello scambio avrebbe significato qualcosa, che il loro rapporto si sarebbe evoluto ma si sbagliava, si era illuso...
"Che idiota." pensò immettendosi nel traffico mattutino.
A quanto pareva, per Austin non voleva dire nulla, era stato solo uno scambio di saliva, altrimenti non si sarebbe spiegato il fatto che avesse iniziato a frequentare un altro ragazzo. Jake comunque non capiva... suo padre viaggiava molto, a volte senza avvisare a causa dell'improvviso cambio di programma, ma questo non autorizzata sua madre a frequentare qualcun altro, cosa che avrebbe potuto benissimo fare visto che i suoi genitori, nonostante i cinque figli, non erano nè sposati nè tantomeno fidanzati: si erano conosciuti e messi insieme a diciassette anni e non si erano più lasciati.
Jake avrebbe voluto una relazione così: niente matrimonio ma duratura.
Arrivato al dormitorio, parcheggiò l'auto dietro a quella del suo compagno di stanza e raggiunse velocemente la sua camera per potersi fare una doccia. Salì i gradini due alla volta per fare più in fretta ma quando aprì la porta trovò Dwayne in compagnia di Austin. Jake sospirò frustrato.
«Che ci fai qui?» chiese Dwayne.
«Mi faccio una doccia e torno in ospedale... Forse prima dormo qualche minuto.» ridacchiò.
Jake ignorò completamente l'ospite mentre metteva i vestiti sporchi nel cesto in bagno e ne riponeva di puliti nel borsone.
«Sembri stanco.» parlò di nuovo Dwayne.
«Lo sono.» confermò l'altro.
«Possiamo parlare?» chiese Austin.
Jake si girò verso di lui.
«Di cosa?»
«Della tua scomparsa.»
«Dimmi pure...»
«Ally ci ha detto che eri in ospedale. Perché?»
«Mia sorella ha dovuto operarsi... Ma non sono fatti vostri.»
«Non potevi avvertirmi?"»
«Te l'ho già detto... Mi si è scaricato il cellulare e, sinceramente, con mia sorella in ospedale, avvertire un ragazzo è l'ultima delle mie preoccupazioni. Ora vado a fare la doccia. Ci vediamo poi...» concluse per, in seguito, chiudersi in bagno.******
Volevo solo dirvi due cose
1. Il tema del cancro non è un tema principale ma non per questo lo sottovaluto. È una malattia che ho vissuto in seconda persona, perciò so cosa si può sentire una persona malata di tumore.
2. Poco dopo questo capitolo vorrei pubblicare le foto di Natalie, Jake e Austin... Ma solo se voi volete: non voglio che la vostra immaginazione sia limitata dalla miaBaci
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University Stars
CasualeJake pratica ginnastica artistica da quando aveva tre anni, costretto da sua madre e sua sorella, ma quando iniziò ad amare quello sport, decise di entrare nella squadra di cheerleader del liceo e poi in quella dell'università. Austin è un wide rec...