9) Perplessità... WTF?!

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...continuando ad appoggiare le sue labbra sul mio collo in modo da farmi rabbrividire... Che cazzo stavamo facendo?! Perché!? OMG...
Poco dopo iniziò ad accanirsi sempre con più vigore sul mio povero collo e in men che non si dica, senza neanche avere il tempo di fermarlo, mi fece un succhiotto... Oh cazzo! Un succhiotto, ma che gli viene in mente!? Mi domandai perplessa e disgustata.

Mi alzai dal letto con una banalissima scusa staccandomi da lui, mentre incrociai lo sguardo inorridito di Chiara, che invece di guardarmi negli occhi fissava quel segno così dannatamente brutto sul mio collo...
Fino a quando restammo in quella camera non replicò su quel livido, poi, tornate in camera nostra mi urlò sconvolta e nauseata: <<AURY MA CHE CAZZ...?! MA HAI VISTO QUANTO È GIGANTESCO?!>> <<Oddio, no!>> risposi. <<Guardati allo specchio, di sicuro ti rimarrà per giorni!>>... Entrai in bagno e appena spostai i capelli per osservare quel succhiotto rimasi immobile, schifata, sbalordita... Cazzo, era enorme e il suo colore violaceo-bordeaux lasciava intendere che (come diceva Chiara) sarebbe rimasto per giorni. Provai un po' a tamponarlo con dell'acqua e a massaggiarlo lievemente per provare quantomeno a far passare il dolore persistente ma niente: la situazione non migliorava affatto! Non sapevo proprio come fare!

Continuai tutta la sera a massaggiare la parte indolensita sperando che in qualche modo, o magari con un miracolo, diventasse meno evidente ma ovviamente non sarebbe mai andato via facilmente!
Mi stancai e decisi di tenerlo nascosto dai capelli che mi aiutarono ad evitare che chiunque mi guardasse rimanesse sconvolto nel vedere quel coso!
Finalmente, dopo una serata trascorsa con le ragazze a fare cazzate, scherzare, e farci quattro risate, andammo a dormire e non dovetti preoccuparmi di quel stramaledetto succhiotto.
Disgraziatamente a me e Chiara venne il babbìo potente e non riuscimmo a conciliare velocemente il sonno, anzi, intorno alle 02:00 uno spuntino con patatine e panini fu di nostro gradimento, poi ci divertimmo a prendere in giro le nostre compagne di stanza che erano ormai in un sonno profondo e che facevano o dicevano cose senza senso che ci fecero ridere a crepapelle: c'era chi parlava di supposizioni, chi russava come un maiale in curva, chi si muoveva in una maniera tale da incutere persino paura... Insomma, fino alle 03:30 non facemmo altro che ridere, ridere e ridere, poi cademmo anche noi in un sonno profondo da cui niente ci svegliò per il resto della mattinata.

Intorno alle 08:00 del mattino qualcuno bussò alla porta della nostra camera: era la professoressa che ci urlava di alzarci e di prepararci per poi scendere giù in sala a fare colazione. Indubbiamente per tutte noi fu una faticaccia alzarsi ma in particolar modo per me e Chiara che ci eravamo addormentate due o tre ore dopo rispetto le altre.
Tutte avevamo le ossa indolensite, sentivamo dolore ovunque che dopo aver fatto tutto quell'esercizio fisico il giorno precedente era normalissimo e persino vestirci fu un trauma.
Dopo una mezz'oretta ognuna di noi si recò in sala dove trovò un'intera tavola bandita di ogni genere di cibo e bevande, dopodiché dopo aver mangiato ci recammo in autobus in vari luoghi da poter esplorare e contemplare, posti in cui scoprire l'esistenza di qualcosa, chiese... Tutto fu molto, molto noioso fino a quando non ci comunicarono che stavamo per recarci ancora una volta nel prco per pranzare. Dopo pranzo iniziammo subito a ripercorrere i percorsi del giorno precedente ormai consapevoli delle difficoltà che avremmo incontrato in ognuno di essi...

Io e Chiara scegliemmo di fare il percorso giallo e dopo aver aspettato per mezz'ora di fila la coda che sembrava non terminare mai, salimmo su quel percorso che conoscevamo bene e iniziammo a percorrerlo anche se con meno fatica rispetto alle prime volte divertendoci come matte!

Senza neanche accorgermeneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora