Capitolo I

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Quella sera mi vidi con  i miei amici nel solito pub a bere qualche drink. La vita al college era molto stressante e avevo bisogno di una pausa. Tutto stava andando bene, avevamo bevuto qualche drink di troppo, ma ci stavamo divertendo molto a ballare e a fare qualche partita a biliardo finchè qualcosa quella sera andò storto. Cominciai ad avere molto freddo e ad un tratto diventò tutto nero intorno a me. Il freddo non c'era più. C'era solo l'oscurità, ad un certo punto però una luce abbagliante e calda mi travolse.

Aprì gli occhi, mi trovavo in un grande giardino di rose bianche. Mi guardai intorno. La prima domanda che mi frullò in testa era "Dove mi trovo?". Mi alzai e cominciai a camminare. Feci caso a un ruscello e decisi di specchiarmi per vedere com'era il mio aspetto dopo quella serata moltro travagliata. Sopra la mia testa c'era un'aureola azzurra e mi erano spuntate un paio di ali. Rimasi scioccata. Percorsi tutto il ruscello correndo e quando arrivai alla fine c'era un grande cancello dorato. Un uomo era lì davanti e dava l'impressione che stesse aspettando proprio me. Aveva dei lunghi capelli e una lunghissima barba bianca, anche lui come me aveva l'aureola e le ali. Pensai ' in che razza di sogno assurdo sono finita?' ancora all'oscuro di quello che stava per accademi.  Appena mi avvicinai mi disse

-Ti stavo aspettando, come ti senti?-

Come mi sento? Come una drogata che adesso sogna di essere diventata un angelo ecco come mi sento. Non risposi semplicemente abbassai lo sguardo.

-Vieni con me ti spiegherò tutto.-

Decisi di fare come mi aveva detto così che il sogno sarebbe finito subito e mi sarei risvegliata nella mia stanza del dormitorio. Attraversammo il cancello e al posto del giardino si inalzò una grandissima città. Mi guardai intorno. C'erano molti negozi e moltissime ville sembrava New York, rimasi a bocca aperta. Eravamo saliti su un taxi.

-Adesso ci dirigeremo verso il centro città.-

Quando arrivammo in un quartiere colmo di grattacieli notai subito che si trattava di una zona benestante. Tutte le persone che vi abitavano avevano un paio di ali e un'aureola. 'Non posso essere morta' ma la mia coscienza mi diceva tutt'altro. L'uomo disse la cosa piu assurda che ebbi mai sentito.

-Vedi adesso ti trovi in Paradiso. Ricordi come sei arrivata qui?-

Avevo davvero bevuto troppo quella sera e sicuramente questo era l'effetto dell'alcool. Continuai a non rispondergli ma l'uomo non sembro affatto arrabbiato.

-Bene adesso vai nel tuo appartamento. Riposa un po'. Al suo interno troverai tutto il necessario. Appena ti sentirai non esitare a chiamarmi.-

Salì in quello che doveva essere il mio nuovo appartamento. Si trovava al quarantesimo piano di un grattacielo. Era enorme. Era su due piani. Al piano di sotto c'erano due grandi saloni e una grandissima cucina. Al secondo invece c'erano tre camere da letto e due bagni. Non ci capivo niente. Ero sempre più impaurita.

Erano passati un paio di giorni, e non avevo chiamato ancora quell'uomo. Cercai in tutti i modi di svegliarmi da quello che adesso si trasformò in un vero incubo. Ci provai in tutti i modi ma nessuno dei quali funzionò. Avevo paura di scoprire la verità, ma dovevo superare questa paura e affrontare la verità preparandomi al peggio.
Sospirai un paio di volte mi feci coraggio e presi il telefono.

-Pronto?-

-Eh si salve, sono io..-

-Ti senti meglio? Sei pronta per una chiacchierata?-

-Sì!-

-Sarò li tra dieci minuti.-

Mi aveva raggiunto nel mio appartamento e ci eravamo seduti intorno al tavolo, l'atmosfera era un po pesante.

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