Capitolo VII

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Sophia

Era notte fonda ma non riuscivo a dormire, sia per il bruciore sul polso che sembrava non voler smettere ed era talmente forte da farmi venire le lacrime agli occhi, sia perchè ero diventata la fidanzata di Cameron, del mio Cam. 

Il mio cellulare vibrò era un messaggio lessi chi me l'aveva inviato e apparì il nome 'Raian' lo apri

*Dormi?*

Cosa dovevo fare? Rispondere o no? Ma non avevo avuto tanto tempo per pensare che ne arrivò un alro sempre da lui

*Se sei sveglia raggiungimi sul terrazzo della scuola. Ti aspetto Broncio.*

Quando arrivai mi sorrise, il suo sorriso era un mix di paura e preoccupazione glielo si poteva leggere benissimo. Era davvero il diavolo che voleva far credere?

-Siamo finiti in un bel casino Broncio.-

Lo sapevo benissimo.. e avevo bisogno di sfogarmi in quel momento solo con lui potevo.. sentivo le lacrime scendere giù per le guance

-Ho paura di quello che succederà.-

-Ehi ehi frena le lacrime Broncio. Vieni qui non aver paura, ti ho già detto che ne usciremo insieme d'accordo?-

Eravamo abbracciati e non potevo fare a meno di guardare sul suo polso quella dannata stella. Era identica alla mia ma girata a modi specchio. Si completavano a vicenda.. ma cosa voleva dire?

-Broncio?Ti sei incantata?-

-Sì cioè no! Stavo solo guardando la mezza stella sul tuo polso.-

-Quale questa stella? Già un vero mistero.-

-Dovremo chiedere aiuto aiuto ai nostri presidi..-

-Ai presidi? Ma stai dando di matto? Per me non c'è alcun problema tanto per noi trasgredire le leggi è normale ma tu sei un angelo e penso che ti caccerai in guai seri se sapessero che hai violato il veto.. e poi ti ho già detto che ti aiuterò finchè non troveremo delle risposte-

Era un diavolo presuntuoso che sapeva solo prendermi in giro? O questo ragazzo dolce che adesso mi teneva tra le sue braccia per confortarmi? Lui era un mistero per me.

Ma come sempre ma aveva ragione.. dovevo escogitare un piano.. nè io nè lui sapevamo il significato di questa stella.. dovevamo cercare qualcosa che riuscisse a rispondere a questa domanda prima di tutto e poi dovevamo trovare anche il modo di toglierla via prima che i professori se ne accorgevano. E sopratutto i miei amici.

-Senti visto che di sabato non ci sono lezioni che ne dici se andassimo in biblioteca a cercare delle risposte?-

-Ehi ehi sabato e la domenica sono i miei giorni liberi!! Assolutamente no. Non voglio stare a scuola sette giorni su sette.-

-Bene e io andrò a dire che tu mi hai catturato per obbligarmi a stringerti la mano, la parola di un angelo non è niente in confronto con quella di un diavolo. Così sarai tu che ti caccerai nei guai e non io.-

Raian

Una stronza ecco cos'era. Pur essendo un angelo lei era diversa, testarda e presuntuosa erano gli unici aggettivi che mi venivano in mente, vidi un suo ghigno mentre io gli avevo lanciato un'occhiataccia e non avendo scelta avevo accettato.

Quella sera mi sentivo strano, spaventato per il casino in cui eravamo finiti per causa sua e felice perchè nonostante il mio gravissimo sbaglio lei era qui tra le mie braccia. Non capita certo spesso che un'angelo e un diavolo allaccino un rapporto come questo in un solo giorno. E' una cosa impossibile in tutti i sensi ma poco mi importava.

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