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"Buon giorno, hai dormito bene??" Dico al mio migliore amico.
"Si e te??"
"Eh sì si" gli dico, e gli spiego il sogno che ho fatto.
"Oh Mary, non voglio che ti faccia soffrire, lui è un vero stronzo. E so Come sei fatta, sei troppo sensibile. Non voglio che ci rimani male, soprattutto perché se ti spezza il cuore devo subirti io" mi dice abbracciandomi. Forse ha ragione, come hanno detto quelle due oche ieri...
Mentre scendiamo le scale, vedo Lorenzo seduto su uno scalino.
"Ciao" dico. "Ciao non ti avevo visto" mi dice alzandosi.
"Tutto bene??"
"Si sì è solo che ho sonno, perché sta notte Henry ha portato delle ragazze nella nostra camera. E io volevo dormire".
Che stronzo, pensavo che fosse diverso da come lo descrivevano gli altri. "Ah". Ci dirigiamo tutti e tre nella sala da pranzo.
Mentre mi siedo al mio posto arriva Henry da dietro seguito da quelle due antipatiche, "ciao, bellissima" mi dice toccandomi la schiena, facendomi rabbrividire. Che sfacciato, come fa a venire da me dopo quello che ha fatto. "Ciao" dico staccandomi da lui con voce scocciata.
"Qualcuno si è svegliato male" dice ridendo. Poi va a salutare Marco e gli altri.
"Hai preso le tue pastiglie?" Mi dice Virginia. Cazzo me ne sono dimenticata. "No, vado a prenderle"
Salgo le scale fino al primo piano, dove c'è la stanza di Henry. La stanza 238, mi avvicino e noto che è aperta. "Mari non entrare" dice la mia coscienza ma la curiosità è troppa. Entro e vedo subito tre letti, uno singolo dove c'è sopra uno zaino nero. È quello di Henry. Mi guardo indietro per vedere se c'è qualcuno. Poi mi avvicino allo zaino e lo apro, ci sono libri come colpa delle stelle, città di carta. Erano l'ultima cosa che pensavo di trovare, ho trovato il punto debole del Bad boy: legge libri da ragazza.
Chiudo la porta e vado nella mia stanza a prendere le pastiglia, mi stavo dimenticando.
Arrivo alla porta e mi accorgo che mi sono dimenticata le chiavi, cazzo. Questa giornata è già iniziata male. Ma quando mi giro mi ritrovo lui "cerci per caso queste??" Mi dice Henry con le chiavi in mano. "Si".

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