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Guardavo dritto avanti a me, senza un reale interesse. Guardavo il mare portar via tutti i miei sogni e dolori che scrivevo sulla sabbia bagnata. Non mi importava più di nessuno in quel momento, non ascoltavo nemmeno quello del carretto dei gelati che mi urlava nelle orecchie, preferivo starmene da sola in realtà, così cercavo di non ascoltare i rumori che mi circondavano. Mi guardai intorno, tenendomi le gambe strette al petto. Nessuno. Assolutamente nessuno. Sospirai e chiudendo gli occhi misi la testa fra le gambe. <hai visto Haley?> la sua voce.
Una voce inconfondibile che nemmeno il mare è riuscito a portar via. Alzai la testa girandomi verso di lui e gli sorrisi debolmente <ah sei tu> disse sedendosi accanto a me sorridendo anche lui. <perché fai il coglione Kim> dissi spostando ancora lo sguardo verso il mare <che ci fai qui> mi chiese lui.
Lui è il male nel bene. È la persona che due minuti fa il mare stava portando via con se. Invano. È ancora qui. <volevo starmene tranquilla. È il mio posto preferito> risposi <anche il mio sai> si girò verso di me poi disse ancora <anche il mio> spostando il suo sguardo verso il mare. Mi alzai scrollando la sabbia dal sedere, poi la scrollai anche dalle mani <beh, io vado, si è fatto tardi> dissi iniziando a camminare <che ne sai di che ore sono> disse lui quasi urlando <lo so e basta. Sono una ragazza e lo sai, mai contraddirne una> gli risposi col sorriso <già> disse quasi sussurrando <ciao> gli urlai infine, poi corsi verso casa.
Ero: felice, incazzata, distrutta, sicura, decisa, amareggiata, schifata, triste, impaurita, sola, strana, confusa. Ero incazzata con il mare che non l'aveva portato via. Incazzata con me stessa. Ma amavo tutti. Amavo anche chi mi veniva incontro arrogantemente. Ero felice. Ma distrutta.
Kim aggiustava dove rompeva.

Haley KateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora