La scelta di un'anima in fiamme

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848, Wall Sina

Avevo solo 14 anni e un brillante futuro davanti, o almeno è quello che credevo. Ricordo tutto di quella giornata che segnò il mio passato e il mio futuro. Quella mattina mi alzai alle 7:00 perché volevo vedere Eren, il giovane ragazz9 che avrebbe dovuto salvare l'umanità. M8 vestii rapidamente, senza prestare troppa attenzione. Mi guardai allo specchio mentre mi sciacquavo la faccia. La maglia biancha a maniche lunghe mi stava attillata al torace asciutto e lo scollo a v era tirato dalle cordicelle di spago come sempre. Il pantaloni neri attaccati alle cambe scomparivano sotto gli stivali color pece. I lineamenti della mia faccia, ben definiti erano pieni di gocce d'acqua e la smorfia asdonata si stava pian piano attenuando. I miei occhi ebano si fissarono nell'immagine riflessa mentre cercavo di capire se sarei riuscito ad aggiustare i capelli castani, allafine rinunciai. Scesi le scale di casa mia, afferrai una pagnotta per colazione e corsi fuori baciando i miei sulla guancia e li salutai, non sapendo che non li avrei più rivisti.

"Ma, pa, io vado. Tornerò per pranzo".

Uscì per strada e mi diressi verso il percorso che Eren avrebbe dovuto fare a grandi falcate. Mentre correvo notai 2 giovani, un ragazzo del corpo di ricerca piuttosto basso con capelli biondi e occhi azzurri e una ragazza drl corpo di gendarmeria bassa ma non più di tanto, con i capelli giallo tiepido e uno sguardo glaciale. Non mi soffermai a senyire cosa dicevano, anche se smbrava importante. Poche ore dopo un rombo scosse la città. Un gigante classe 15m dalle fattezze femminili stava combattendo contro vari soldati. Poco dopo un secondo lampo fece tremare il suolo e il leggendario titano di Eren si materializzò. I due giganti ingaggiarono una battaglia sanguinosa e distrussero mezza città. Io mi nascosi dietro un edificio mentra la battaglia continuava. Poco dopo i 2 titani scomparvero in circostanze misteriose. Il cuore mi batteva come impazzito mentre mi lanciavo verso casa, ma appena arrivai un verità assass8na colpì la mia anima. La costruzione che, per 14 lunghi anni era stata dimora dei più. bei momenti della mia famiglia era... distrutta. Ci misi pochi secondi per passare al problema principale: i miei genitori. Iniziai a correre in modo scordinato verso la casa mentre il mio cuore si preparava al suicidio. Un soldato tentò di fermarmi senza successo. Quando entrai, fu come cadere in un tetro oblio. Il corpo di mia madre schiacciato sotto una maceria. Mio padre era in un angolo della casa con una trave che gli trapassava il torace. Mi precipitai da lui piangendo e singhiozzando.

"Papà, papà, rispondimi"

Avevo le lacrime agli occhi

"Arion... coff coff... stai bene? "

"Si papà, ma non importa. Non chiudere gli occhi non puoi abbandonarmi"

Girò la testa verso mio madre e pet un attimo nei suoi occhi vidi la sua anima contorcersi dal dolore.

"Arion ascoltami, c'è qualcosa che devi sapere... coff coff... prendi questo"

Portò la mano al taschino del maglione verde e ne estrasse un foglietto stroppicciato. Io lo raccolsi dalle sue mani, poi alzai lentamente lo sguardo. Ormai le lacrime sgorgavano senza sosta dai miei occhi.

"Ricorda figliolo: io e la mamma ti vogliamo bene e saremmo sempre vicino a te per proteggerti"

Sorrise debolmente, dopodichè esalò il suo ultimo respiro.

Non ricordo molto di ciò che accadde dopo. So solo che dei soldati mi portarono in una camera piena di brandine. Passai la notte tra lacrime e grida disperate. Probabilmente gli altri avrebbero voluto dormire, ma si era diffusa la voce di quello che mi era successo e credo che nessuno avesse il coraggio di dirmi di smetterla. Il giorno dopo decisi di leggere l'ultimo ricordo dei miei.

Cari signori Elric, dopo aver visto quanto amore provate per il piccolo Arion ho preso una decisione che avevo timore di comunicarvi. Ho inniettato al piccolo un siero in grado di proteggerlo da qualunque pericolo. Solo la morte potrà sclafirlo. Anche Eren ha lo stesso siero in se, spero che un giorno i due diventeranno grandi amici. Distinti saluti

Dottor Jaeger

Da quel momento presi una decisione. Avrei scoperto cosa era succesdo ai miei e avrei ucciso il responsabile, ma per farlo, satei dovuto entrare... Nel corpo di ricerca!

Attack On Titan: il titano di fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora