Rosso Natale parte 1

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Dopo quella notte ripresi a dormire nella mia vecchia camera. Mi era mancato vedere la luna e le stelle prima di addormentarmi e di vedere il sole filtrare dalla finestra al mio risveglio. La camera di Maximilian creava una sorta di claustrofobia per chi, come me, aveva bisogno di aria e sole per stare bene.
Quella mattina il tempo era particolarmente brutto e l'aria fredda pungeva la mia pelle , ma io avevo ugualmente aperto la finestra che dava sul balcone. Volevo sentire il vento accarezzarmi il capelli e le vesti e respirare quell'aria che dava senso di libertà. C'era odore di neve e infatti a breve iniziò a nevicare. Prima solo qualche solitario fiocco andava a posarsi sul terreno, sciogliendosi, poi la neve cadde sempre più intensa fino a ricoprire ogni singolo tette, campo, strada e persona di Londra.
Era tutto così magico e assolutamente perfetto. Il Natale ormai era alle porte e quel anno si sarebbe tenuto un enorme ballo di beneficenza, dove potevi comprare e vedere all'asta oggetti di valore. Il ricavato sarebbe stato donato agli orfanotrofi, per aiutare tutti quei poveri bambini che non avevano una casa ne una famiglia.
Inoltre, in quel giorno, mia zia era solita organizzare un pranzo con tutti i parenti, quindi sarebbero arrivati tutti i parenti di Maximilian, e pure mia zia Caroline. Sarebbero state presenti anche mia madre e i miei nonni materni e paterni. I miei nonni materni vivevano ancora a Londra ed erano due tipici signori aristocratici molto severi, ma nelle poche occasioni in cui li vedevo, Patrick ed Irma Scarlet erano assolutamente adorabili. Da parte di mio padre mi era rimasta solo il nonno Edward. Mia nonna Grace era morta per colpa del suo lavoro. Era una Cacciatrice pure lei ed è stata colei che mi ha cresciuta ed educata per affrontare tale incarico.
Ero molto eccitata per quel evento, tanto che mi svegliai all'alba. Mi feci preparare un bagni caldo da Emilinne, alla quale io aggiunsi petali di rosa. La mia cameriera mi lavò per bene, massaggiandomi la testa e il corpo. Oltre allo sporco, lavò via anche la tensione e io mi sentivo magicamente rilassata, quasi rinata.
Uscii e mi asciugai. Per il pranzo avevo optato per un semplice abito color ghiaccio, che contrastava con i miei capelli corvini. Aveva dei ricami e qualche particolare argento, che alle luci delle candele brillavano. I capelli erano semplicemente raccolti in una coda laterale, ed i boccoli mi ricadevano morbidi sulla spalla e sul decolte.
Appuntai la spilla di famiglia al petto e mi guardai un ultima volta allo specchio prima di scendere le scale. Gli ospiti erano già arrivati e provvidi a salutare tutti. I miei nonni furono i primi ad arrivare, seguiti a ruota dalla sorella di mio zio Albert, con suo marito e i loro due figli, Alexander e Victoria. Quest'ulima aveva qualche anno in più di me ed era sposata con un conte austriaco ed ora era incinta del loro primo figlio.
Ultima, ma forse la più importante, arrivò mia zia Caroline e io corsi da lei per abbracciarla calorosamente e lei ricambiò.
<Da quanto tempo piccola mia!>
in quello scese pure il tenebroso vampiro che salutò tutti i parenti e si fermò a parlare con Victoria. Sicuramente alla morte di zia Wendy il compito di guardiana del vampiro sarebbe toccato a suo fratello Alex, ma lei era un ottima cacciatrice e le poche volte in cui si erano visti, quei due erano sempre andati molto in accordo.
Ci sedemmo tutti a tavola e il pasto passò rapidamente e senza intoppi anche se non proprio tutti erano rilassati. Mia madre guardava in cagnesco i suoi genitori che ricambiavano ampiamente ( non c'era mai stato un buon rapporto con loro); Maximilian era palesemente annoiato e gli eredi Salvatore erano leggermente in soggezione.
Subito dopo gli uomini si rinchiusero nel salotto delle bevute per giocare a carte mentre le donne si ritrovarono nel salottino per prendere il the e spettegolare. Io ne approfittai per fare due passi con il capo del mio Ordine per parlare di quello che stava succedendo. La lettera era arrivata, ma il Consiglio non sapeva bene cosa si sarebbe potuto fare in quell'occasione. In sostanza ci avevano lasciati soli ad affrontere il tutto. La zia era molto addolorata della scelta del Consiglio, ma non poteva fare niente se non darmi supporto morale e qualche consiglio.

Verso le tre del pomeriggio ognuno si ritirò nella propria camera, ma prima feci un salto nel salottino a prendere un bicchiere di brandy. Ci trovai mio nonno Edward e Maximilian che facevano due chiacchere. Non appena entrai il vampiro si congedò lasciandomi sola con il nonno.
<sei diventata proprio una bella donna Rosalinne. Quando ti guardo negli occhi vedo tua nonna. Le assomigli molto più di tua zia. Hai il suo stesso carattere solare e tenace, disposto a tutto, anche ad andare contro le regole, solo per seguire l'istinto e ancor di più il cuore.>
<Grazie nonno.>
<Sarai un capo migliore di lei. Per quanto sia una cara ragazza, Caroline è troppo sucube di quel dannatissimo Consiglio per prendere in mano la situazione. Sono sicuro che tu non farai lo stesso errore.>
Lui mi guardò un ultima volta, pieno di nostalgia, per poi andarsene.

Mi cambia di abito per il ballo. Quest'ultimo era molto più ricamato. Era bordeaux, con una gonna ampiamente drappeggiata e un corpetto ricoperto di fine pizzo dorato con perle applicate su tutto lo scollo e il taglio sul punto vita, per dargli un pò di luce. I capelli erano raccolti in un ampio capigliatura e perle uguali a quelle del vestito, erano incastonate fra di essi.
La carrozza mi portò puntuale e appena arrivati, mi trovai di fronte allo sfarzo. Tutti erano ancora più in tiro delle altre serate. Era tutto più luminoso, più decorato e più magico.
Rimasi qualche minuti incantata a guardare quello spettacolo, per poi immargermi in esso. Dopo aver fatto tutti i balli che si conveniva, con svariati marchesi e qualche conte, era l'ora dell'asta. Avevo venduto un collier di perle e un paio di mobili antichi, mentre avevo comprato un quadro rappresentante la caduta degli angeli, e una collana dorata con un piccolo rubino a forma di cuore che sapevo di per certo fosse appartenuta a Summer. Il rubino era da sempre la mia pietra preferita.
Subito dopo aver pagato gli acquisti, si riaprirono le danze e io mi portai vicino alla pista, aspettando che qualcuno mi chiedesse di ballare. Una mano si protese verso di me e io alzai gli occhi inchiodandoli nei suoi.
<mi concedereste questo ballo?>

Salve a tutti
Questo è un capitolo un pochino più rilassato, ma non preoccupatevi, presto ci saranno tanti colpi di scena e non poco movimenti ;)
Continuate a leggere i capitoli e se vi piacciono lasciate tante stelline e commentate!
A presto dolcezze:*
-Martina

La Cacciatrice: Ballando col demoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora