Un vampiro in trappola parte 1

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ROSALINNE'S POV

Metri e metri di stoffa scarlatta e nera erano drappeggiati sul mio corpo a formare il meraviglioso vestito per quella sera. La gonna ampia partiva dal fondo rosso scuro per poi portarsi sempre più vicino al corpetto tendendo al nero, come se lingue di fuoco tentassero di appropriarsi e bruciare il tessuto. Quando mi muovevano il fuoco si muoveva con me, in un gioco di luci e ombre meraviglioso. Il corpetto dal profondo scollo aveva una basa rossa per poi essere sovrastato da un pizzo complicato nero, che andava ben oltre la scollatura, coprendo a ragnatela fino al collo e scendendo sulle braccia fino a fermarsi al polso dove iniziavano un paio di guanti fatti dello stesso fuoco della gonna.
I capelli erano raccolti in una serie di trecce sulla testa, che portavano tutte ad un alta coda, dalla quale partivano morbidi boccoli. Il volto era quasi del tutto coperto dalla maschera che per metà era nera, mentre per l'altra metà era rossa. Era un ballo un maschera e io mi ero vestita da regina degli Inferi, anche se sapevo bene che la vera moglie di Lucifero era ben poco coperta.

Sotto a tutto quell'ammasso di tulle, raso e pizzo, era ben nascosto il mio armamento. I miei soliti paletti, il coltello d'argento e l'acqua santa erano i miei fedeli compagni di viaggio.
Per quanto provassi fastidio alla sua presenza, il mio cavaliere di quella sera era Maximilian. Quando scesi le scale mi stava già aspettando ai piedi delle scale, con il suo solito splendore vampireo.
Indossava abiti neri e un mantello di fiamme che riprendeva il mio vestito. La maschera era identica alla mia e i suoi capelli erano tirati indietro e legati in un basso codino come da moda.

Ero stata costretta dalle circostanze ad avere lui al mio fianco. Era obbligatorio avere un accompagnatore per quella festa e mia zia aveva praticamente combinato la cosa senza poterci dare voce in capitolo. Quella donna a volta era veramente flustrante.

Salimmo sulla carrozza, ben attenti a non sfiorarci minimamente, ne a proferire alcuna parola. Avremmo finto di essere buoni cugini solo arrivati al ballo. Non che avessi intenzione di passare più del tempo necessario con lui. Ci saremmo concessi giusto il primo ballo, per poi separarci.

Arrivati nell'enorme villa che ospitava la serata, Maximilian mi prese sotto braccio per scortarmi in cima alle scale fino alla porta d'ingresso. La cosa bella della serata era che, invece di annunciare i nobili con i loro nomi, come si faceva di solito, li avrebbero chiamati con il nome del personaggio che interpretavano.
Nessuno avrebbe saputo l'identità di nessuno, fino alla mezzanotte nella quale ci si toglieva le maschere.

Vidi il mio accompagnatore sussurrare qualcosa all'orecchio dell'apriporta, per poi tornare in posizione eretta.

<Il Signore degli Inferi Lucifero e la sua splendida moglie Lilith.>

Per un attimo rimasero tutti a guardarci mentre lentamente ci innoltravamo nella sala. Con le luci al suo interno i nostri abiti sembravano seriamente fuoco puro che ci avvolgeva. Dovevo ammettere che Emily e Giuliette, la mia sarta personale, avevano fatto uno splendido lavoro.
Con una punta di orgaglio potevo vedere gli sguardi ammirati dei nobili. Eravamo la coppia più bella, azzardata e misteriosa.
Nessuno avrebbe osato così tanto da incarnarsi in Satana nemmeno per una serata come quella, ma noi non avevamo paura di strani sortilegi.

Ancor prima che potessimo arrivare al centro della sala, Maximilian si era già allontanato e qualcosa mi diceva che il suo obbiettivo fossero i calici riempiti di vini pregiati.
Erano iniziate le danze e il mio accompagnatore non si era ancora degnato di farsi vivo e io di certo non avevo nemmeno pensato di cercarlo. Avevo ballato con un cavaliere, un angelo e un vampiro (ovviamente non uno vero visto che il mio vampiro non c'era).

La serata stava passando piacevolmente senza troppi problemi. Ero riuscita a riconoscere, anche dietro le maschere, un paio di giovani e fanciulli, fra questi anche Summer che era vestita da inverno.

Stavo volteggiando con un demone, quando nella mia visuale comparve una maschera fin troppo conosciuta.  Mi bloccai all'istante iniziando a guardarmi in giro. L'avevo scorta solo per un istante, ma era impossibile che mi fossi confusa.
Era chiaramente la maschera di Oblivious e non poteva di certo essere una coincidenza.

Mollai il giovanotto di fronte a me, per iniziare la caccia a quella persona.

MAX'S POV

Come diavolo ero riuscito a farmi convincere a partecipare a quella tortura, vestito come un perfetto idiota aristocratico.
Se Lucifero mi vedesse sul serio vestito così mentre mi spaccio per lui, probabilmente mi farebbe rinchiudere in qualche sorta di cella.
Quale re degli Inferi indosserebbe un mantello e un paio di scarpe rosse? Per non parlare degli abiti troppo fascianti.

Appena entrato mi ero buttato sull'unica mia  consolazione in queste situazioni diffili:l'alcool.
Sapevo benissimo che ero debole non nutrendomi da tanto, e che quindi gli effetti di quelle bevande li avrei percepiti, anche se di gran lunga in modo inferiore rispetto ad un umano, ma non mi importava più di tanto.
Non avrei sopportato tutto quello senza un supporto.

Ormai era parecchio tempo che me ne stavo in disparte ad osservare la mia Lilith che ballava con altri uomini. Il vestito era bellissimo, peccato che fosse troppo coprente per una regina degli Inferi.
Buttai giù un altro sorso di qualsiasi cosa avessi nel bicchiere e quando mi voltai per riempirlo di nuovo, con la coda dell'occhio vidi qualcosa.
Avevo riconosciuto la maschera di Oblivious in mezzo a tutte le altre e non potevo sbagliarmi.  Per quanto avessi bevuto, ero sicuro di averla vista e non poteva essere un caso.

Mi innoltrai fra la gente e quando stavo per perdere le speranze, la vidi di nuovo, questa volta più chiaramente. Colui che indossava la maschera si stava allontanando dalla stanza e io non potevo permettere che scappasse.  Lo rincorsi fuori fino a trovarmi in un corridoio lungo. Feci in tempo a fare pochi passi che un forte odore di verbena mi arrivò alle narici. Era fastidioso non solo per il mio naso, ma per ogni mio senso, e aveva iniziato a crearmi una sorta di senso di vertigine. Mi stavo dannatamente indebolendo. Un dolore improvviso al braccio mi feci scattare, ma oramai era tardi. Qualcuno mi avevo infilato un ago nel braccio iniettandomi un sonnifero molto potente.
Iniziò quasi subito a farmi affetto e io caddi a terra, in ginocchio.

Di fronte a me c'era due figure che si levarono la maschera perfettamente uguale. Li riconobbi subito. Uno era lo stregone e l'altro era William o per meglio dire, Oblivious.
Mi guardavano soddisfatti e sorridenti.
<Abbiamo finalmente trovato il tuo punto debole vampiro. Sai, pensavo avresti opposto più resistenza. Un pò mi hai deluso, ma non preoccuparti fra poco sarà tutto finito.>
Era stato lo stregone a parlare, prima che si avvicinasse per togliermi la maschera. Quando William mi riconobbe, una sorta di shock misto a panico si era impossessato del suo sguardo.
Lui non sapeva tutto in fin dei conti e la cosa mi fece sorridere.
Prima di svenire riuscii a sentire solo poche parole.
<Buonanotte Maximilian Salvatore.>

BOOM!
Capitolo nuovo. Non ve lo aspettavate così presto vero?! Nemmeno io ahahah
Ieri ero stra incasinata con la testa fra mille pensieri di lavoro ecc, quindi mi è venuta l'ispirazione adatta. Ha senso? No per niente, ma va bene uguale. In fondo i capitoli che mi piacciono di più della storia li ho tutti scritti dopo la mezzanotte.
Sono un animale notturno. Potrei essere benissimo un vampiro, anche perché ho la carnagione bianchissima e non mi abbronzo mai u.u
Amatemi perché non sono scomparsa e magari questi ultimi capitoli della storia li riesco ad aggiornare in brevi periodi.
Spero come sempre che il capitolo vi piaccia e a presto :*

La Cacciatrice: Ballando col demoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora