Oblivious è tornato parte 2

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Il vento tirava forte quella sera e io mi strinsi dentro il mio cappotto, chiudendo i bottoni fino all'ultimo e calandomi sulla testa il cappuccio.
Ero appostata sul tetto di un edificio che dava direttamente sull'entrata del Bloody Bar.
Ero nascosta grazie all'oscurità della notte. Riuscivo a scorgere le persone che passava solo grazie alla luna piena e alla lampada appesa vicino all'insegna del bordello. Era piuttosto faticoso distinguere le varie figure che passavano per me che non avevo la vista notturna. Per un attimo mi pentii di non essermi portata dietro il mio collega vampiro, ma oscurai quel pensiero appena notai un insolita figura entrare nel vicolo.
Mi nascosi meglio e osservai l'umano venire avanti a passo sicuro. Era coperto da capo a piedi dal suo cappotto e il cappuccio era calato sulla testa, diligentemente china verso il pavimento. Da quell'altezza non sarei mai riuscita a vederlo in volto.
Una consapevolezza si fece largo dentro di me. L'uomo entro nel bar e io attesi pazientemente che uscisse. Erano passati una decina di minuti che fu subito fuori. Come se si fosse accorto della mia presenza alzò gli occhi verso i tetti e in quel frangente scorsi sul suo viso una maschera, molto simile a quella che io avevo trovato vicino al luogo dell'omicidio di Lady Dustin. Era impossibile che ruscisse a vedermi, ma aspettai lo stesso che fosse uscito dal vicolo e avesse svoltato l'angolo prima di scendere velocemente le scale mal ridotte di servizio e seguirlo. Svoltai lo stesso angolo dell'uomo, sicuro di trovarlo a pochi passi da me, invece mi ritrovai solo in una strada deserta e mal illuminata.
Aggrottai la fronte confusa. Ero stata veloce, e lui non avrebbe nemmeno dovuto sapere della mia prenda. Dove diavolo era sparito?
Feci qualche passo per ritrovarmi a fissare una maschera buttata a terra. La raccolsi e a passo di marcia tornai sui miei passi ed entrai dentro al locale da cui era appena uscito il mio obbiettivo.
Come di routine, calai la mia maschera sul volto e mi guardai in giro. C'erano pochi vampiri quella sera ed erano tutti troppo impegnati dalle loro sacche di sangue vive, per poter prestare attenzione a me. La camera di Miranda era chiusa, quindi intuii che fosse impegnata, ma non era con lei che volevo parlare. Mi diressi subito verso il mio obbiettivo.
La porta dell'ufficio di Cordelia era semi aperta così ci sbirciai dentro. La vampira era seduta sul bordo della scrivania e puntava lo sguardo, spento e vacuo, dritto di fronte a lei. Si era probabilmente isolata nei suoi pensieri. Era così assorta che nemmeno si accorse della mia presenza, neanche quando ebbi spalancato la porta e mi appoggiai allo stipite di essa per fissarla palesemente.
Mi dovetti schiarire la voce prima che lei mi prestasse la sua attenzione.
Sembrava non troppo sorpresa di vedermi.
<oh Damon. Accomodati pure. Vorrei chiederti a cosa devo la tua visita, ma qualcosa mi dice che si tratta del mio ultimo visitatore.>
Io mi andai a sedere con passo sinuoso, sul bracciolo della poltrona di fronte alla scrivania.
<Per essere una vampira sei sveglia.>
La schernii io. Prima che potessi farle alcuna domanda lei iniziò a raccontare. Amavo le persone collaborative.
<Non era Oblivious se te lo stessi chiedendo. Voleva spacciarsi per lui, ma non avevano nemmeno lo stesso odore.>
Fece una faccia disgustata all'idea del suo odore.
<e allora, chi era? E come faceva a possedere la maschera del tuo amichetto umano?>
Alzai la maschera in questione è gliela lancia proprio di fronte a lei.
<Come ti avevo detto, nessun umano, se non con molti anni di pratica, può padroneggiare un evocazione senza che questa gli si rivolga contro. Credo che quello fosse il suo stregone. Comunque l'ho sbattuto fuori appena ha cercato di avere altri libri demoniaci. >
<almeno qualcosa di buono lo hai fatto.>
La mia voce era pungente, ma in fondo, tutti i problemi che si sono creati sono stati a causa sua e della sua stupida cotta per un altrettanto stupido uomo.
<Questo è quanto. Ora se permetti, mi ritiro nei miei alloggi. Ti ho raccontato tutto quello che so, quindi non abbiamo altro di cui discutere. > La vampira mi scortò non molto educatamente alla porta e prima di chiuderla mi disse un ultima cosa.
<ah, il nostro amico aveva un forte odore di demone addosso. Deve aver fatto qualche evocazione non più di un paio di giorni fa.>
Avevamo la certezza che quello fosse l'uomo che era sul tetto, ora dovevamo solo riuscire a prenderlo.
Non capivo ancora come, ma riusciva sempre a sparire nel nulla.
Quanto odiavo gli stragoni: essere umani che vendevano la loro anima al diavolo per poter manovrare demoni che potevano ucciderli in ogni momento.
Gli esseri umani erano così stolti. Venivano attirati dalla promessa di un pò di potere, non capendo che quella era semplicemente un esca.
Fissai per due secondi la porta della stanza da cui ero appena uscita, assorta nei miei pensieri, per poi camminare fuori. Varcata la soglia, tolsi la maschera e lasciai che il vento mi sferzasse la faccia. Quel luogo era impregnato dall'odore di sangue e sporcizia ed era quasi nauseante.
Decisi che per quella notte avevo sofferto abbastanza il freddo, e ringraziai il cielo che non aveva ancora iniziato a piovere. Sarebbe stata l'alba nel giro di un ora, infatti il locale si era quasi del tutto svuotato.
Sarei riuscita a riposare un paio di ore almeno quella notte.
Nascosi la mia maschera sotto l'ampio cappotto che mi copriva, assicurandomi di aver ripreso anche quella del nostro amichetto dei demoni.
Mi incamminai per la strada, tenendomi lontana dai lampioni e percorrendo le strade più isolate della città. Era mia abitudine camminare nell'ombra. Se qualcuno mi avesse riconosciuta come avrei potuto spiegare ad un nobile che una dama che va in giro in piena notte, vestita da uomo, stava solo facendo il suo lavoro, senza essere presa per folle? Percorsi non più di qualche metro che qualcosa cadde dal cielo proprio di fronte ai miei piedi. Un foglietto cremisi si adagiò silenziosamente sul terreno e io lo raccolsi prima che il vento lo potesse trascinare via.
Sopra c'erano scritte poche parole in una grafia accademica.

Occhi aperti Cacciatrice

O.

...Oblivious aveva

Scusate infinite per il ritardo.
Ps sto aggiornando dalla fila per entrare al concerto dei 5sos!
Speriamo di entrare presto!!!
Love you alla prossima settimana :*

La Cacciatrice: Ballando col demoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora