Il ballo parte 1

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Il giorno dopo mi svegliai verso le 11 e mi preparai per la visita di mia madre  che sarebbe avvenuta da li ad un ora. Mi misi un vestito del colore del tramonto, con uno scollo quadrato, con maniche corte. Cul corpetto una serie di rouge era posta sul seno e la gonna era a balze. Infine indossava un paio di guanti bianchi altri fino al gomito e i capelli erano raccolti in una treccia laterale, un pò complicata. A mezzogiorno in punto mia madre si presentò alla mia porta con le sue tre inseparabili migliori amiche.
Mia madre, Gabriella Scarlet, marchesa della Rosa, era  una signora con portamento regale e grande carattere. Era molto bella con i capelli castani raccolti in una serie infinita di trecce bloccate a chignon. Quel giorno indossava un abito verde tenue molto semplice, che risaltava i suoi occhi dorati.Aveva circa quarant'anni, ma non ne dimostrava così tanti, grazie all'attenzione che dava al suo aspetto asteriore.
La prima delle tre amiche era la marchesa Augustin Tuscanelli, di origine italiana, era una signora leggermente robusta con paffute guance paonazze. Aveva piccoli occhi scuri quasi quanto i capelli che portava quasi sempre legati in un basso chignon. Indossava un vestito con sottili spalline, giallo canarino, che la rendeva molto puffa.
Successivamente c'era la marchesa Ermintrude Tarner. La donna aveva un aspetto longilineo, molto magra e con poco seno, con capelli quasi completamente grigi per l'età. Portava un abito color crema con pieghe diafane e un corpetto coperto di pizzo macramé.
L'ultima donna della compagnia era la marchesa Christine Goldey. Era piuttosto minuta di statura, quasi priva di seno e punto vita, aveva lunghi capelli chiari, che venivano raccolti sempre in acconciature eccentriche e prive di gusto. Era arrivata con un abito pacchiano quasi quanto le sue acconciature, con una sovrabbondanza di balze, rouge e merletti sulle tinte dell'azzurro.
Le quattro donne erano venute a pranzo da mia zia, per parlare con la sottoscritta del ballo che si sarebbe tenuto quel fine settimana.
<avete già deciso quale abito indossare Rosalinne?> squittì lady Augustin.
< si certo, ma non vi annuncio niente, altrimenti vi toglierei il piacere di vederlo. >
<magari a questo ballo troverete qualche buon marchese degno di prendervi in sposa.> fece notare Lady Christine.
Io non volevo sposarmi, e li dentro lo sapevano tutti. Essendo una donna facoltosa, con un enorme eredità, non mi serviva a nulla convolare a nozze con un uomo ricco. Mi sarei potuta mantenere anche da sola, ma mia madre e le sue amiche insistevano che io trovassi un uomo, essendo giovane e bella.
In realtà a loro interessava più che altro che organizzare un matrimonio che sarebbe stato ricordato per molti anni, solo per mettersi in luce. Infatti, a parte la marchesa Tuscanelli che aveva una figlia di nome Gemma, le altre due non avevano figli, e la marchesa Tarner non era nemmeno sposata.
avrebbero potuto organizzare il matrimonio di Gemma invece che insistere con me, ma sfortunatamente lei era già sposata da due anni con un marchese italiano della quale di era perdutamente innamorata qualche anno addietro.  Si era trasferita in Italia e a me non mancava per nulla: era una ragazzina viziata e priva di qualsiasi talento, se non quello di spettegolare. 
Mia madre invece oltre a voler allargare il nostro già cospicuo matrimonio, voleva un nipotino di cui occuparsi, visto che ormai era sola senza mio padre.
Mia zia Wendy, venne in mio soccorso e mi liberò dalle grinfie di quelle donne.
< La nostra cara Rosalinne e assolutamente magnifica, non può di certo andare in sposa a un marchese qualsiasi, e qui a Londra ormai sono rimasti solo giovanotti stupidi, rozzi, poco attraenti e non adatti assolutamente a lei. Mia cara Gabriella, non vorrai mica che tua figlia sia costretta a sposare un uomo del genere?! Il tempo al tempo, vedrete che prima o poi troverà qualcuno che ama e che la ama. Qualcuno degno di lei e non possiamo essere certo noi a decidere del suo destino. È così giovane, lasciate che rimanga spensierata ancora per un pò.>
Aveva zittito tutte con tutta la calma del mondo. Mi fece un occhiolino e io la ringrazia mentalmente perché il discorso "matrimonio" non venne più toccato per tutto il pranzo.
Maximilian arrivò in ritardo come al solito, con i capelli spettinati e la cravatta non allacciata.
Appena entrò nella stanza le amiche di mia madre lo fissarono intensamente, come se fosse un angelo sceso in terra. In effetti Max aveva molto fascino e anche un ampio successo con il genere femminile e sapeva sfruttare a proprio vantaggio queste sue qualità, prendendosi gioco delle donne.
Le signore iniziarono a parlotte fra di loro a bassa voce, non sapendo che il vampiro aveva un udito molto più fine e quindi sentiva tutti i loro poco signorili commenti. Non calcolò quasi nessuno, come solito con il carattere scontroso che si ritrovava, e si sedette a capotavola, di fronte alla zia. Ai due lati aveva Lady Augustin e Lady Christine che sembravano sul punto di svenire.
Ovviamente il cibo a lui non serviva quasi per nulla, ma si era abituato a passare i pasti con noi, e con gli eventuali ospiti, per sembrare il più possibile un comune umano. Nessuno lo avrebbe mai potuto considerare un vampiro in primis perché lo si vedeva spesso in giro al tramonto, cosa che in vampiri normali non potevano fare, e per secondo la  sua pelle era tutt'altro che bianca e fredda: era olivastra e per la maggior parte del tempo, tranne quando si nutriva poco, emanava lo stesso calore umano.
Le signore si congedarono intorno alle 3, per andare a prepararsi per il ballo e così feci anche io. Mi feci un bel bagno caldo con i petali di rosa e subito dopo chiamai la mia cameriera ad aiutarmi con i preparativi. Avevo un abito cremisi che risaltava su di me in quanto avevo lunghi e ricci capelli corvini, pelle chiara e un paio di occhietti da cerbiatta verde smeraldo. Il corpetto presentava dei ricami dorati e aveva uno scollo tondo che copriva perfettamente il mio seno. I ricami venivano ripresi sul fondo del l'ampia gonna, sorretta dalla crinolina, che presentava lateralmente due tasche nascoste dalle pieghe del tessuto. Le maniche erano lunghe a sbuffo sulla parte superiore  e aderenti in quella inferiore, leggermente scese, in modo tale da lasciare scoperte le spalle. infine indossava un paio di scarpette dorate con un tacchetto basso. I capelli erano raccolti in un alta acconciatura che lasciava liberi solo due boccoli ai lati del volto, per incorniciarlo. Al collo avevo un colloca laccata di nero con un cammeo al centro.
Ero pronta per affrontare quella serata da sola, visto che Maximilian si rifiutava di presenziare a certi eventi. Quella sera avrei dovuto affrontare da sola,  in caso di attacco, le creature della notte e qualcosa mi diceva che non si sarebbero perse il ballo di autunno per creare un pò di scompiglio...

Salve a tutti
E anche il secondo capitolo è finito.
Spero vi sia piaciuto.
Ci siamo introdotti un pò nella vita di tutti i giorni della nostra protagonista. Direi che è attorniata da personaggi abbastanza singolari, in primis le petulanti amiche della madre, ma anche il tenebroso Maximilian non scherza.
Mi sarebbe piaciuto vivere in quell'epoca anche se probabilmente non avrei sopportato i matrimoni combinati!
Comunque tagliamo il discorso che qua si fa lungo. Ci vediamo presto dolcezze:*
-Martina

La Cacciatrice: Ballando col demoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora