capitolo 4

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Robby mi raggiunse in auto qualche minuto dopo.
Mise in moto e partimmo in direzione del ristorante.
Per tutto il tragitto non parlammo,mi limitai a fare commenti sarcastici sui suoi, a dir poco, inquietanti gusti musicali.
<<Amy per favore non dire a papa che ti ho raccontato tutto>>disse stringendo fra le mani il volante e tenendo lo sguardo fisso su di esso.
<<si,ok>>dissi
Erano le undici quando papa entrò dalla porta del ristorante con una bottiglia di prosecco in mano e sorridendo come un ebete.
<<ragazzi dobbiamo festeggiare>>disse
Non riuscivo a capire come potesse sorridere sapendo che il ristorante era sulla strada del fallimento.
<<robby prendi i bicchieri figliolo...>>continuò
<<papà che stai facendo?cosa dovremmo festeggiare?>>chiese robby incuriosito dallo strano comportamento di papa.
<<la banca non ci toglierà più il ristorante>>aggiunse abbracciandolo
La situazione mi stava sfuggendo di mano,fino a questa mattina la banca voleva toglierci il ristorante e adesso non lo voleva più.
"Oh mio dio,mio padre si e dato al crimine organizzato e ha ottenuto i soldi per sanare i debiti" pensai.
<<abbiano un nuovo socio,che si e fatto carico di tutte le spese e ha salvato il ristorante>>,le sue parole mi rimbombarono nello stomaco.
"Un nuovo socio", una persona totalmente sconosciuta avrebbe avuto voce in capitolo sulla gestione del ristorante e per di più ne aveva il pieno diritto visto che aveva pagato i debiti con la banca.
<<papà ma che stai dicendo,chi entrerebbe in società con noi pagando i debiti anche>>
Robby era confuso,forse più di me in quel momento,mi guardò e fece spallucce.
<<questa sera sarà nostro ospite.
L ultima volta che e venuto e rimasto incantato dai nostri piatti e vorrebbe incontrarci tutti per fare le dovute presentazioni>>sul suo viso era stampato un sorriso a cinquecentomila denti.
Potevo soltanto immaginare la felicità di papa nel non dover più rischiare di perdere il locale,ma non potevo non essere preoccupata per il ruolo che avrebbe occupato il nuovo socio all interno di esso.
La giornata andò alla grande,il ristorante aveva fatto il pienone.
Ero così stanca che avrei voluto soltanto andare a dormire.
Ma non potevo,il nuovo socio sarebbe venuto a cena a casa nostra alle nove.
Chiusi la porta del ristorante ed entrai in macchina.
Robby aveva già acceso la stufa,e se fuori c era l'era glaciale,dentro l auto sembrava di essere ai caraibi.<<cosa ne pensi tu?>>chiesi guardando fuori dal finestrino.
<<beh,diamo una possibilità a questo nuovo socio,e poi vediamo>>rispose robby enfatizzando la parola NUOVO SOCIO.
<<speriamo bene,non voglio avere problemi ne che li abbia papa!>>conclusi.
La strada era ancora ricoperta di neve e quindi le macchine andavano a rilento,precisamente procedevano a passò di lumaca.
Scesi dall auto e corsi a casa a farmi una doccia veloce prima dell arrivo del misterioso socio.Salutai mamma che stava armeggiando con pentole e forno in cucina e andai in camera.
Scaraventai la borsa ai piedi del letto e aprì l armadio in cerca di qualcosa di decente da mettermi,non volevo fare brutta figura.
Rovistai per qualche minuto dentro l'armadio in cerca di qualcosa di semplice ma nello stesso tempo femminile,che non desse troppo nella occhio però.
Dopo un attenta ricerca optai per un tubino blu elettrico che avevo comprato qualche mese prima in occasione della mia laurea.
Sopra avrei indossato un coprispalle nero con scarpe coordinate rigorosamente con tacco.Odiavo i tacchi,mi facevano sentire al centro dell attenzione e poi distruggevano i miei poveri piedi.

<<Amy,dai,e da un ora che sei chiusa in bagno...esci fuori o sfondo la porta>>mio fratello aveva perso la battaglia per la supremazia del bagno ma credo che se la stesse facendo addosso quando cominciò a bussare incessantemente alla porta.
Con molta calma uscì dal bagno e robby sfrecciò all interno di esso chiudendo la porta a chiave.
Entrai in camera e indossai il vestito che avevo scrupolosamente adagiato sul letto.
Aderiva perfettamente al mio corpo modellando le mie curve.
Asciugai i capelli e li arricciai sulle punte,mi truccai mettendo un po di fondotinta qualche filo di matita sugli occhi e un po di mascara il tutto contornato da due spennellate di fard.Infilai le scarpe e andai in cucina ad aiutare mamma con la cena.

Mamma aveva apparecchiato alla perfezione la tavola,con servizio di porcellana e posate d argento,al centro del tavolo un vaso di fiori,mamma adorava i fiori come adorava preparare dolci.
Aveva scelto delle orchidee bianche e lilla per l 'occasione e aveva anche usato la tovaglia color panna con ricami dorati che le aveva regalato la nonna per natale .
Alle nove in punto suono in citofono e lei andò ad aprire.
Mi chiese di fare gli onori di casa intanto che lei finiva di preparare la cena.
Mi diedi un ultima occhiata allo specchio prima di andare ad accogliere il nostro ospite.
Quando aprì la porta rimasi completamente senza parole.

<<Tu?>>dissi fissando gli occhi color nocciola di Daniele.
<<ciao,Amy.Che piacere rivederti>>disse avvicinandosi a me e porgendomi un casto bacio sulla guancia.
<<Emh,Si,prego entra pure.Vado a dire a mio padre che sei arrivato>>
Condussi Daniele in salotto dove lo feci accomodare,mia madre uscì frettolosamente dalla cucina e ci raggiunse.
<<Salve signor Rossi, e un piacere conoscerla.>>disse mamma stringendogli la mano
<<il piacere e tutto mio!complimenti ha davvero una casa stupenda.>>aggiunse lui guardandosi intorno.
<<Amy,io tornò in cucina,tu occupati del nostro ospite in attesa che arrivi tuo padre>>
Mi sentivo una stupida,ero così in imbarazzo che faticavo a parlare.
Daniele era il nuovo socio di papa.
"Almeno non e un vecchio rugoso" pensai guardandolo di sfuggita.
<<ti faccio ridere?>>chiese improvvisamente.
Non mi ero accorta che mentre lo guardavo mi si era stampato un sorriso da abete sul volto.
<<oh scusami,non volevo...>>risposi imbarazzata
<<mi piace il tuo sorriso>>aggiunse lui.
Sentivo di nuovo quello strano crampo alla stomaco.
Si avvicinò a me ,posò una mano sul mio viso e lo accarezzò dolcemente.
Con il pollice sfiorò le mie labbra che al contatto si schiusero leggermente.
<<sai,pensavo che mi avresti chiamato>>disse guardandomi negli occhi.
Ero immobile davanti a lui.
<<hai scritto il tuo numero sulla mia mano.>>dissi
<<si e allora?>>continuò cingendomi la vita e attirandomi verso di lui con un movimento rapido.
<<si beh le persone normali si lavano dopo una giornata di lavoro,mi sono accorta solo dopo di aver cancellato con il sapone il tuo numero.>>spiegai.
Mi divincolai dalla sua stretta e andai verso la finestra.
Il cielo era completamente libero da ogni nuvola e le stelle brillavano più di ogni altra sera.
<<sei bellissima>>disse.
Mio padre ci raggiunse qualche minuto dopo.
<<Signor Rossi è un piacere averla qui.>>i due si strinsero la mano e si accomodarono uno accanto all altro sul divano in pelle bianca che mamma aveva minuziosamente spolverato qualche ora prima.
I due cominciarono a parlare di affari,di nuove ricette da presentare ai clienti e nuove modifiche al locale.
Li guardavo discutere con enfasi e non potevo non essere felice che papa avesse ancora il ristorante e che tutto questo lo dovevo a Daniele.
Aveva salvato il ristorante dal fallimento,il minimo che potessi fare era dargli una possibilità e vedere come avrebbe gestito il locale nei prossimi mesi.



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