Capitolo 10

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Pov's Daniele

"Quella ragazza mi fara impazzire"pensai aprendo la portiera e fiondandomi sul sedile.
L avevo vista mettere in moto ed andare via senza dire una parola.
"Comincio seriamente ad odiare quello stupido amico tornato al mittente.Se non ci avesse interrotto in questo momento lei sarebbe qui affianco a me"
Misi i moto e parti in direzione del centro.
Avevo voglia di bere.

Posteggiai l auto e mi fiondai nel primo pub aperto di piazza teatro massimo.

<<tequila per favore...con sale e limone >>dissi alla banconisca.
Era d avvero carina.Aveva un paio di occhiali neri che le risaltavano gli occhi ,ma sinceramente non erano gli occhiali ad attirare la mia attenzione,ma le sue tette.
Dopo la quarta o la quinta tequila ero già andato.

L unica cosa che ricordo è di aver caricato la banconista sulla mia Alfa Romeo ed essermela portata a casa.

La sveglia sul cellulare suono massacrando ogni neurone del mio cervello.
Cercai di alzarmi ma qualcosa o meglio qualcuno me lo impediva.
Un braccio esile e bianco come il latte giaceva sopra il mio petto mentre il corpo al quale apparteneva era al mio fianco a pancia in giu.

<<Ma che cazzo...>>dissi spostandolo con irruenza.
Un leggero mugolio usci dalla bocca della fanciulla accanto a me.

<<Ehi,sveglia>>dissi scuotendo la ragazza
<<Altri cinque minuti...ti prego>>rispose
<<Neanche un nano secondo...prendi la tua roba e vattene>>dissi alzandomi dal letto coprendomi con il lenzuolo.
<<Sai sei d avvero uno stronzo...>>disse alzando le chiappe dal mio favoloso letto e infilando prima perizoma e reggiseno ,poi pantaloni e maglietta ,se una fascia nera intorno al seno si possa considerare maglietta,infine infilò le scarpe.
Prima di uscire pero lascio sul tavolo un bigliettino

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Sara...
Chiamami quando vuoi.

Le chiusi praticamente la porta in faccia prima di sputare qualche stronzata.
Feci una doccia veloce.

Aprii l armadio e tirai fuori i miei pantaloni preferiti...stretti e neri,presi una delle mie favolose camice di Armani bianche e Guardiani nere lucide ai lati.

Presi le chiavi della macchina ,il cellulare e mi avviai verso l auto parcheggiata poco distante dal portone.

<<Dio mi scoppia la testa...>>dissi salendo in auto.
Erano gia le dieci passate e il signor Villari mia spettava al locale dalle nove.

Dopo tre quarti d ora passati ad imprecare agli stupidi autisti. ,che per uno scherzo del destino avevano superato l esame di scuola guida ,arrivai a destinazione.

Aprii la porta dirigendomi verso la cucina.
Entrai e trovai il signor villari intento a sistemare la cucina per il pranzo.

Dopo aver parlato di alcuni affari uscii dalla cucina.

L magine che mi fu davanti mi fece salire il sangue al cervello.
Dalla porta principale era appena entrata Amy con...ok non sapevo neanche il nome di quello stupido,lui le sfilava la sciarpa ed il cappellino
"Ma quant e bella quando indossa quegli aggeggi...la fanno sembrare una bambina "pensai .
Lei gli sorrideva.
"Un momento perche lei gli stava sorridendo?"

Cazzo lei gli stava sorridendo.

All improvviso lui le cinse i fianchi e l attiro a se baciandole la punta del naso.
Inarcai un sopracciglio incrociando le braccio.
Improvvisamente venni scosso da una forte e irrefrenabile voglia di spaccargli quel viso da idiota se non avesse subito tolto quelle sue luride mani da lei.
I piedi cominciarono a camminare.

La presi per il braccio e la portai fuori

<<Ehi ..ma che diavolo fai ?>>disse cercando di liberarsi dalla mia presa.

<<No...tu che diavolo stai facendo...con quel tipo!>>senza rendermene conto le stavo urlando contro

La vidi irrigidirsi e incrociare le braccia al petto.
Dai suoi occhi ,verde smeraldo,potevo leggere l ira furente.
<<Chi ti credi di essere per farmi una scenata del genere...stupido imbecille.>>

Con un abile movimento si libero da me,ma fui pi rapido di lei e l attirai a me facendo aderire il suo corpo al mio.

"E d avvero sexy quando e arrabbiata"pensai
Prima che lei potesse sfuggirmi ancora premetti le mie labbra sulle sue.

La desideravo.

La desideravo talmente tanto che mi si consumava l anima soltanto al solo pensiero.

Lei mi allontano velocemente e subito dopo senti sul viso un leggero calore diffondersi e farsi sempre piu forte.
"Mi ha appena schiaffeggiato?"
Nessuna lo aveva mai fatto prima.

Fissai i suoi occhi che piano piano diventavano sempre piu lucidi.

Stava piangendo.

Avevo fatto piangere l unica persona di cui mi importava veramente.

Mi allontanai da lei lasciando il suo corpo libero.
Lei scappo in direzione del ristorante avvinghiandosi a quella testa di cazzo che me la stava portando via.

Mi stofinai i capelli.

La testa di cazzo si avvicino puntandomi il dito contro

<<Prova un altra volta ad avvicinarti a lei e ti faccio sparire quel sorriso dalla faccia a suon di pugni>>

Feci una risata isterica

<<Amico datti una calmata...>>
Era troppo vicino ed io ODIODIAVO le persone che mi stavano troppo vicine.

Istintivamente gli tirai un pugno sul viso.
<<Pensi d avvero che lei voglia uno come te...>> dissi massaggiandomi la mano

La testa di cazzo si puli il muso con il dorso della mano prima di parlare
<<Tu non sai niente di lei...non permettero ad uno come te di farle del male>>

Lo fissai un ultima volta prima di aprire la portiera e sfrecciare via sulla mia adorata Alfa Romeo.

<<Cazzo...cazzo...cazzo>>dissi furioso sbattendo le mani sul volante
Che cazzo mi stava succedendo.
Non mi era mai importato se una ragzza non volesse avere a che fare con me ,ma Amy...lei era tutto cio che volevo e pensare di non poterla avere mi faceva impazzire.

Lei era mia...doveva essere MIA.

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