Welcome to Hogwarts!

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DRIIIIIINNNNN!!!!!!!
'Maledetta sveglia!' e le diedi una botta per farla smettere. Mi ci vollero pochi secondi per realizzare che giorno era...e saltai giù dal letto come una molla. Mi diressi in bagno e mi vestii con gli abiti che avevo preparato la sera prima: gonna blu a vita alta che arrivava al ginocchio e una camicia semplice, bianca. Dopo che ebbi finito passai alla pettinatura: un caso disperato. I miei capelli erano mossi, con ciocche ribelli che arrivavano a metà schiena, di un color castano-ramato. Alla fine decisi di lasciarli sciolti, anche perché ero a corto di elastici, quindi tante possibilità non le avevo. A lavoro concluso mi guardai allo specchio: potevo ritenermi soddisfatta. Dallo specchio notai l'orologio. Ero in un ritardo pazzesco e corsi in cucina, tentando di buttar giù qualcosa di commestibile. Bevuta una tazza di caffè (freddo), presi la valigia e, dopo aver chiuso la casa, mi smaterializzai: destinazione Hogwarts!!                    
Mi ritrovai davanti al cancello; raggiunsi la porta e bussai: anche dopo la guerra era tornato agli antichi splendori. Uno spettacolo, proprio come me lo ricordavo. Mi accolse Gazza, il celeberrimo custode di Hogwarts. Certo che non era cambiato di una virgola!
"Che desidera?" disse con tono scocciato.
"Sono Anastasia McGregor, l'ospite per i corsi di medimagia."
"Certo mi segua" rispose con il solito tono funereo. Oltrepassai il portone e lo seguii. Rimasi a bocca aperta guardando in giro: ancora meglio dell'esterno. Hogwarts era come una seconda casa per me. Dalla morte dei miei genitori, in seguito all’attacco di un gruppo di mangiamorte, durante il mio quinto anno, ero rimasta lì. Non avevo altri parenti, infatti, e quello più vicino era Madama Chips, la capo infermiera della scuola, che mi accolse di buon grado, accudendomi come una madre. Cominciavo a  rattristarmi, ma mi ritornò il buon umore, perché di lì a poco avrei rivisto tutti i miei vecchi professori e non stavo più nella pelle. Gazza bussò alla porta dell'aula insegnanti ed entrò, seguito da me.
"Oh, buongiorno Anastasia!" esordì Silente, con la sua solita aria pimpante, seguito da tutti gli altri professori, a parte l'uomo vestito di nero.
"Buongiorno a tutti" dissi allora io, con un po' d'imbarazzo essendo al centro dell'attenzione. Questa sensazione sparì quasi subito, quando Poppy Chips mi venne incontro e mi diede un abbraccio stritola ossa.
"Come sono felice di vederti!! Dovresti venirmi a trovare più spesso!" disse lei poco dopo.
"Eh sì dovrei, ma sai com'è, il lavoro!" A quel punto lei mi lasciò ridendo e proseguii salutando gli altri professori: non erano cambiati quasi per niente. La McGrannit sembrava immortale, da quant'era ad Hogwarts? Vitious era rimasto lo stesso affabile professore e Lumacorno era sempre pronto a tessere lodi. Poi arrivai a Severus Piton. Gli strinsi la mano e lui fece altrettanto, con uno sguardo glaciale; rimasi incantata dai suoi occhi, neri come le tenebre.
"Salve sono Anastasia McGregor, piacere!"
"Severus Piton." Non era di molte parole, eh? Allora gli sorrisi; stavo per aprire bocca quando si udì la porta sbattere. Mi girai e... Ma indovina un po' chi era entrato: Gilderoy Allock. Che fortuna sfacciata! Guardò tutti con un sorriso vomitevole a trentadue denti e incominciò a blaterare, mentre i professori lo guardavano con sguardo annoiato, a parte Piton, che lo stava quasi incenerendo.
"Buongiorno colleghi! Vi sono mancato?" cominciò lui.
"Certo, come no, Allock!" rispose sarcasticamente Piton, con il suo timbro di voce da profondo baritono.
Per Morgana, sembrava che stesse per incominciare la Terza Guerra Magica da tanta tensione si era accumulata nella stanza. Per fortuna intervenne Silente, calmando le acque.
"Caro Gilderoy, siamo lieti di riaverti qui!"
"Oh, grazie preside" e iniziò a salutare gli altri professori. Certo che Silente aveva una pazienza infinita, quasi da fare invidia ad un santo! Non si poteva dire la stessa cosa di Piton, che quando Gilderoy si piazzò davanti a lui per salutarlo, lui serrò la mascella e gli stritolò la mano. Cavolo sembrava volesse ucciderlo! Allock continuò imperterrito a sorridere, anche se sembrava più una smorfia di dolore che un sorriso vero, e passò oltre, arrivando purtroppo a me.
"Oh ma lei è la signorina McGregor! Salve!" Io feci un cenno col capo, abbozzando un piccolo sorriso, che voleva tanto mascherare una smorfia. Credo che Piton se ne accorse, perché ghignò guardandomi. Poi Allock si girò verso gli altri e disse "Carissimi colleghi" altra smorfia di Piton" Questa donna è la medimaga che mi ha fatto tornare la memoria, quindi è grazie a lei se oggi posso essere qui con voi!"
Tutti applaudirono più per il fatto che io avessi trovato un rimedio per gli incidenti di memoria, che per la 'rinascita' di Allock. Questa mia teoria fu subito confermata da Piton che, mentre Allock 'intratteneva' gli altri professori, si avvicinò a me.
"Signorina McGregor, la reputavo una persona intelligente."
"Perché, adesso no?"
"Dopo aver saputo che è stata lei a far tornare quel poco di senno che si trovava dentro quella zucca bacata, mi sorge qualche dubbio." Rispose lui tagliente.
Ma come si permetteva? In pratica mi aveva appena dato della stupida! Decisi quindi di rispondere per le rime.
"Beh sa, io sono altruista, al contrario di qualcun altro qui dentro..." e detto questo me ne andai  dopo avergli fatto un altro sorriso, di sfida questa volta. Lui rimase lì imbambolato e io incominciai a parlare con Poppy. Dopo qualche minuto iniziò a svuotarsi la stanza e il preside mi accompagnò alla mia camera.
"Spero sia di tuo gradimento!"
"E lo chiede anche? Certo che sì!"
Mi domandava se mi piaceva: c'era un letto enorme, stanza da bagno e angolo lettura; meglio di così non si poteva, era veramente uno splendore! "Ok allora ti lascio sistemare in pace, ci vediamo a pranzo."
"Non credo di venire, mangerò un panino e poi continuerò a sistemare, ci vedremo a cena."
"Come vuoi, a stasera allora" disse sorridendo.
"Arrivederci"
Chiusi la porta, mi buttai sul letto e sbuffai: avevo un mucchio di roba da sistemare! Meglio incominciare, chi ben comincia è già a metà dell'opera dopotutto.   
Come andò a finire? All'ora di cena mi mancavano ancora metà cose da sistemare. Comunque decisi lo stesso di andare a cena, anche perché stavo morendo di fame. La Sala Grande era maestosa, piena zeppa di studenti che chiacchieravano allegramente. Dopo lo smistamento Silente presentò me e Allock, e poi ebbe inizio la cena. Feci una piacevole chiacchierata con il mio vecchio capocasa e quando ebbi finito di mangiare augurai la buonanotte a tutti e me ne andai in camera mia. Lì mi feci un lungo bagno caldo e poi mi sistemai sotto le coperte. Andai a dormire presto, perché il giorno seguente sarebbero iniziate le lezioni ed io necessitavo di tutte le forze  per spiegare al meglio il mio lavoro. L'ultima cosa che vidi prima di cadere nelle braccia di Morfeo, furono due occhi d'ossidiana.
                            ~☆~
Era sera inoltrata, e Piton stava sulla poltrona del suo studio a gustarsi un buon bicchiere di Whiskey Incendiario. Dopotutto era stata una giornata più che stressante, con l’arrivo di Allock i suoi nervi erano andati a farsi benedire. L’idea dei corsi di Silente era stata pessima, secondo il suo modesto parere, ma questa iniziativa era comunque andata in porto. E adesso doveva fare i conti anche con quel beota e la signorina McGregor. A proposito della signorina, sicuramente si sarebbe dimostrata inadeguata ad insegnare, aveva un animo troppo calmo per tenere a bada gli studenti. Poi l’aveva già irritato rispondendogli, ma chi si credeva? Era quasi certo che fosse simile alle altre oche con cui di solito aveva a che fare. Quando Silente aveva preso addirittura la decisione, senza chiederlo a lui naturalmente, di dare la sua disponibilità per darle un aiuto con le pozioni, si era leggermente alterato. Ovviamente lui per il momento poteva ritenersi esonerato, perché comunque aveva lavoro da svolgere per l’Ordine.
                                              ~☆~
La mattina del primo settembre mi svegliai con un bussare insistente alla porta. Mi stropicciai gli occhi e guardai la sveglia. Non. Era. Possibile. Ero in ri-tar-dis-si-mo! Mancavano solo tre quarti d'ora alle lezioni ed io ero ancora in pigiama. Mi alzai e andai ad aprire la porta. Era la McGrannit.
"Buongiorno" dissi, ancora assonnata.
"Buongiorno. La sveglia non ha suonato?” disse lei con un sorriso.
"Eh sì, credo di aver sbagliato a puntarla."
"Mi raccomando si ricordi di sistemarla. Questo è l'orario" fece, dandomi un foglio." Ora è meglio che si prepari o arriverà in ritardo."
"Ok, grazie"
Lei se ne andò ed io in fretta e furia mi vestii. Ovviamente non feci colazione e andai direttamente a lezione: Serpeverde e Corvonero del settimo anno. Arrivai puntuale e iniziai a spiegare. Perdonate la modestia, ma fu proprio un successo. Gli studenti erano interessati e facevano domande a raffica e rispondevo loro cercando di dire tutto il possibile. Finita la lezione riguardai l'orario. Per quel giorno avevo finito purtroppo e quindi decisi di andare da Poppy Chips.
Rimasi lì da lei fino all'ora di pranzo chiacchierando del più e del meno. Dopo che ebbi pranzato andai a farmi una passeggiata nel parco di Hogwarts. Era da un secolo che non facevo un giretto sulle sponde del lago Nero; la natura lì era rigogliosa, sembrava un piccolo squarcio di paradiso. Approfittai della passeggiata e della calma per pensare; anche se ero lì da poco tempo, tutto stava già andando a meraviglia. Piton era l’unico dettaglio un po’ stonato. Non so perché, ma me lo aspettavo diverso. Magari un pochino più affabile e gentile, non chiedevo molto, praticamente mi aveva dato della stupida! Ma questo era sicuro, non mi sarei fatta mettere i piedi in testa da uno come lui. Se non voleva nemmeno parlarmi, che facesse quello che riteneva più opportuno, a me non faceva né caldo, né freddo. Però ne ero rimasta affascinata, soprattutto dai suoi occhi e dalla sua voce, calda e profonda.
Rimasi lì fino a quando non fu l'ora di cena e dopo che ebbi riempito il mio stomaco, andai nell'aula di pozioni a preparare qualche antidoto, perché in giornata mi era arrivata una lettera con quello che serviva al San Mungo. Di Piton non c'era nemmeno l'ombra, ma Silente mi aveva riferito che al momento era impegnato con l'Ordine della Fenice, per aiutare a catturare alcuni mangiamorte ancora in circolazione. Non sapevo facesse ancora parte dell'ordine, infatti rimasi sorpresa quando me lo disse. Stetti lì tre ore piene e poi, con il lavoro completato, mi diressi stanca morta in camera, dove mi addormentai non appena toccai il cuscino.

Un Nuovo Amore Per SeverusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora